Cassago chiama Chernobyl: l'auto e moto raduno dai guanelliani a sostegno dell'Ucraina

Un momento intenso ed emozionante, con parole sentite e un ringraziamento ai presenti, hanno aperto la diciassettesima edizione del raduno di auto e moto d'epoca organizzato all'Istituto Sant'Antonio dall'associazione Cassago chiama Chernobyl, che da anni opera a sostegno dei ragazzi ucraini e nello sviluppo di progetti a favore della regione di Chernihiv, nel nord dell'Ucraina.

Armando Crippa

''Questa manifestazione è nata e portata avanti  da noi perché vogliamo mostrare ancora una volta la nostra solidarietà, specialmente in questi momenti tragici che l'Ucraina sta attraversando''. È con queste parole che il presidente dell'associazione Armando Crippa ha richiamato l'attenzione del piazzale antistante l'istituto guanelliano, già gremito di persone. 

''Tra poco partirà il giro turistico con a bordo i nostri ospiti che quest'anno sono arrivati. Questa manifestazione è proprio volta a salutare i nostri amici e tutti i ragazzi i ucraini che sono qui per studiare e per lavorare; quindi per la realizzazione di questo progetto vorrei ringraziare alcuni sponsor e amici, che hanno reso tutto questo possibile, tra cui l'istituto Sant'Antonio, che ci sta ospitando oggi, il Comune di Cassago Brianza, il consolato ucraino, sebbene per motivi di sicurezza non abbia potuto essere presente. Ringraziamo il grande cuore rosso della Ferrari, il moto club di Carate e il Brianza Classe T. L'obiettivo, ricordiamo, è quello di raccogliere fondi per agevolare il nostro aiuto e per far sentire la nostra vicinanza agli amici ucraini''.

Armando Crippa ha ricordato il fine dell'iniziativa, promossa da Cassago chiama Chernobyl e ringraziato i vari sponsor, prima di dare inizio al giro turistico sulle moto e auto d'epoca, simboli della manifestazione.

''Ci sarà un percorso prestabilito dove sfileranno tutte le macchine, seguito da un pranzo conviviale per facilitare il ricongiungimento di bambini ucraini in diverse famiglie. Questa iniziativa è sempre volta a raccogliere fondi per il nostro progetto e quest'anno è sostenuta anche dagli alunni della scuola alberghiera indirizzo pasticceria di Chernihiv, che ci hanno preparato i biscotti con i vari stemmi, anche della nostra associazione, proprio per agevolare il raccoglimento di fondi'' ci ha invece detto Milena Panzeri che, accanto al vicepresidente Agostino Santambrogio, si è dedicata alla vendita dei biglietti d'iscrizione al giro turistico e alla promozione dei prodotti dolciari.

Prima del via alla partenza, Armando Crippa ha passato la parola al sindaco di Cassago Roberta Marabese, che ha espresso parole di stima nei confronti del sodalizio e dei numerosissimi partecipanti all'iniziativa.

''È un onore per il nostro Comune concedere il patrocinio a questa manifestazione e siamo orgogliosi che abbia questo successo, perché mostra la nostra vicinanza ai paesi ucraini, che stanno ancora attraversando la guerra. Questa associazione è da anni presente sul nostro territorio ed è diventato un aiuto non indifferente, anzi fondamentale per il popolo ucraino. Dobbiamo anche ringraziare coloro che hanno sempre sostenuto l'associazione, quindi tutte le famiglie di Cassago e dei paesi limitrofi che tutti gli anni ospitano questi bambini dando loro la gioia di stare insieme e momenti preziosi'' ha detto la prima cittadina cassaghese.
Presente anche Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale, ex sindaco del paese e parlamentare, da sempre vicino all'associazione.

A sinistra il sindaco Roberta Marabese

I discorsi hanno poi lasciato spazio al tanto atteso giro turistico in lungo corteo, che si è concluso nella partecipazione ad un pranzo collettivo, organizzato dall'associazione come occasione di ritrovo e ricongiungimento di bambini ucraini e famiglie del territorio.

Nonostante il caldo di metà luglio, l'afa e il clima rovente, l'atmosfera percepita era tutt'altra; il comune impegno e la partecipazione a fianco dell'associazione Cassago chiama Chernobyl ha portato con sè il desiderio per un futuro migliore per coloro che, travolti dalla guerra, sentono viva nei loro cuori la speranza.
Carolina Maggi
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