Sirtori: la chiesina di Ceregallo riapre grazie ai volontari Pro Loco

Ha finalmente riaperto i battenti la piccola chiesa di Sant'Andrea di Ceregallo a Sirtori, che durante le domeniche di luglio rimarrà aperta ai visitatori dalle 9.30 alle 11.30. I fedeli potranno accedere all'edificio religioso grazie al contribuito della neonata Pro Loco, i cui volontari si sono resi disponibili per l'accoglienza e per il racconto della storia della chiesa. Tra i soci fondatori presenti ieri mattina c'erano la presidente Barbara Colombo e la vicepresidente Elisabetta Viganò, che ha ricordato l'importanza della chiesa di Ceregallo e la sua antica storia.

''L'iniziativa è nata perché come Pro Loco crediamo che valorizzare le bellezze del paese sia nostro compito. Abbiamo infatti chiesto a don Renato Cameroni la possibilità di portare avanti questo progetto con l'intento di dare valore al nostro territorio'' le parole di Elisabetta Viganò nel sottolineare le motivazioni che hanno portato alla nuova apertura della chiesa, per poi proseguire con il racconto della storia che si cela dietro ad essa.

''La storia è antichissima. Ci sono dei richiami addirittura ai tempi dei romani ed il proprietario principale faceva parte dell'ordine dei cavalieri di Malta, per poi venire donata, negli ultimi anni, alla parrocchia. È stata voluta dai proprietari di Ceregallo, che affittavano a coloro che lavoravano la terra, con lo scopo di creare un ambiente religioso più vicino, che permettesse di seguire la messa senza recarsi in piazza'' ha proseguito la volontaria.

Una storia affascinante quella della chiesa che, proprio per le sue antichissime origini riscuote ancora oggi consenso tra i sirtoresi e i tra i paesi limitrofi. Apertura, quella della chiesa di Ceregallo, resa possibile grazie al contributo di don Renato Cameroni, della famiglia Panzeri, custode della chiesetta, della signora Mariuccia Spreafico e dei volontari della Pro Loco. Un contributo che ha senz'altro permesso la valorizzazione e la riscoperta di uno splendido gioiello del nostro territorio.
C.M.
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