Cassago: 'Peregrinus', il docufilm di Colavini chiude le iniziative della Settimana Agostiniana

''Peregrinus, sulle orme di un santo'' è il nuovo docufilm di Davide Colavini, regista e attore. Un’anteprima della pellicola è stata presentata nella serata di martedì 5 settembre presso la Sala del Pellegrino al Parco Rus Cassiciacum. Si è trattato dell’ultimo appuntamento culturale previsto dalla Settimana Agostiniana 2023 - proposta in collaborazione con Comune e Parrocchia - che è andata a concludersi proprio con la presentazione dell’ultimo lavoro di Colavini e con la proiezione delle fotografie di Annarita Sironi, realizzate all’interno del progetto documentaristico ''L'Africa di Agostino: un viaggio in immagini e parole alla ricerca di un santo''.
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Un'immagine della serata organizzata nella Sala del Pellegrino dalla Sant'Agostino

A introdurre la serata è stato Massimo Didoni, vicepresidente dell'Associazione Sant’Agostino che ha spiegato: ''Colavini era stato contattato per realizzare uno spettacolo teatrale, poi è arrivato il Covid e tutto si è fermato. Superato questo periodo abbiamo pensato di riprendere il progetto, creando però un messaggio che fosse fruibile da molti.  Da qui l’idea del docufilm''.
''Ci siamo resi conto – ha proseguito Didoni – che su Sant’Agostino era già stato fatto molto e quindi mi sono chiesto: cosa ho da aggiungere io alla narrazione di questo personaggio?''. Colavini – come egli stesso ha ricordato – ha attraversato un periodo difficile di riflessione al termine del quale ha cercato delle risposte a cosa potesse fare in un ''mondo che prosegue veloce e proiettato al futuro''.
''Siamo andati avanti quasi un anno a preparare la storia ed è nata l’idea del docufilm che, in parte, è una serie di interviste a persone che parlano di Sant’Agostino. Nel mezzo c’è una storia di una crisi raccontata con un cammino'' ha spiegato il regista. ''Abbiamo iniziato a girare le riprese in inverno fra Cassago, la provincia genovese e Pavia''.
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Massimo Didoni e Luigi Beretta dell'Associazione Sant'Agostino

La pellicola si apre con il protagonista e una voce fuori campo: ''Mi dispiace Leo, per alzarmi da qui ci vorrebbe un entusiasmo nuovo''. ''Io cercavo Dio, ma Dio era dentro di me, è questo il messaggio di Agostino'' racconta uno degli intervistati in Peregrinus, mentre un altro intervistato spiega: ''Il cammino di conversione non è l’illuminazione di un secondo, ma un cammino molto faticoso''. Il racconto della voce fuori campo prosegue: ''Perdermi è stata la cosa più importante che potessi fare, è stata la mia salvezza''.
''Ho cercato – ha spiegato il regista ai presenti – di fare tutto questo lavoro con amore. Avevamo un budget contenuto e credo che siamo riusciti a farlo. Sono successe una serie di cose a cui non eravamo abituati, in certi momenti sembrava che ci fosse un disegno più grande in questo percorso, sembra un segno che dovevamo farlo. Ci siamo detti: non siamo qui a fare un lavoro ma qualcosa di importante per noi'' ha concluso Colavini.
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Il regista Davide Colavini

Il protagonista di Peregrinus, si legge nella presentazione dell’opera, ''seppur scettico e poco avvezzo agli insegnamenti cristiani, dovrà compiere un vero e proprio percorso come essere umano che si confronta con sé stesso, la vita e il mondo circostante. Pochi elementi lo accompagneranno nel suo viaggio: il libro delle Confessioni e i segni che appaiono lungo il cammino''.
La proiezione in anteprima di ''Peregrinus, sulle orme di un uomo e di un santo'' avverrà ad Arosio, presso la sala del cinema Cinelandia. A questa prima proiezione farà seguito un calendario di presentazioni della pellicola.
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Terminata l’anteprima del film realizzato da Colavini, la serata è proseguita con la proiezione delle fotografie realizzate da Annarita Sironi in africa, sulle tracce di Sant’Agostino. Ad introdurle e a ricordare la figura del santo è stato il presidente dell''Associazione Sant’Agostino, professor Luigi Beretta che ha ricordato, in particolare, il rapporto fra il santo e la necessità di viaggiare.
A questo proposito, Beretta ha dato ai presenti un annuncio relativo a un fatto accaduto poche ore prima. ''Ho ricevuto una lettera dall’Algeria inviatami da due persone di Tagaste, il paese di Agostino. Chiedono il nostro aiuto per l’iniziativa che desiderano realizzare: un luogo di accoglienza per i pellegrini'' ha spiegato Beretta- ''Sono persone che hanno a cuore la storia di Agostino e la loro storia precedente all’islamizzazione, è molto importante. Questa lettera è stata inviata anche all’ambasciatore d’Italia ad Algeri''.
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''Agostino – ha proseguito - è noto come un dottore della Chiesa, ha marcato il pensiero occidentale fino ai nostri giorni, lo ricordiamo per le sue grandi opere contro le eresie, spesso lo immaginiamo immerso in un mondo di solitudine e silenzio, un mondo di studio e preghiera. Certo la vita contemplativa in Agostino è un aspetto fondamentale e un’esperienza che inizia vivere qui a Cassago nella villa di Verecondo''.
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La tradizione riconosce nell'attuale Cassagoil romano ''rus Cassiciacum'' dove Sant’ Agostino rimase in soggiorno in un periodo compreso fra il 386 e il 387 con la madre Monica, il figlio Adeodato e altri familiari, per prepararsi a ricevere il sacramento del battesimo che ricevette a Milano da Sant’Ambrogio.
''Agostino – ha spiegato Beretta – ha viaggiato molto per il nord africa, in città dove si svolgevano conferenze, sinodi e dibattiti, ma anche per raggiungere come vescovo la comunità di fedeli. Riconosce che i viaggi sono necessari per il bene della Chiesa d’Africa. Viaggiò molto raggiungendo Milano, Roma e Cassago, per poi ritornare al suo paese''.
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Annarita Sironi ha quindi spiegato e illustrato le fotografie dei luoghi in cui Sant’Agostino ha vissuto. Immagini che ha avuto modo di scattare durante un viaggio in Algeria, iniziando il suo racconto dalla città di Timgad detta ''la Pompei d’Africa'' perché abbandonata nel corso della sua storia, in seguito a un saccheggio berbero, e conservata dalle sabbie del deserto che hanno finito per sommergerla.
L.A.
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