Bosisio: truffa dell’acqua sventata a Garbagnate Rota
Truffa dell’acqua, fortunatamente non riuscita, a Bosisio Parini. Il fatto è accaduto l’altro ieri, mercoledì 20 settembre, in frazione Garbagnate Rota dove un finto tecnico si è presentato presso un’abitazione vicino alla quale sono in corso dei lavori: adducendo una scusa, ha chiesto di poter visionare i lavandini, riuscendo a convincere la residente a farsi aprire la porta di casa.
Secondo le informazioni che abbiamo raccolto, l’uomo, descritto come un giovane con cappellino e un cartellino identificativo, una volta entrato nell’abitazione, con l’aiuto di un oggetto, avrebbe creato un odore che si sarebbe presto diffuso nell’ambiente. A questo punto avrebbe esortato la donna, facendo riferimento a presunti motivi di sicurezza, a uscire e ad allontanarsi da casa, ma la signora avrebbe desistito. L’uomo si è poi informato sulla presenza di oggetti in oro indossati dalla bosisese o custoditi in qualche luogo: avrebbe cercato di intimorire la donna dicendole che l’odore diffuso nell’ambiente avrebbe danneggiato i preziosi e ha posto domande per acquisire informazioni personali (se viveva da sola e avesse figli). A questo punto la donna, iniziando a insospettirsi per l’insistenza del finto tecnico, avrebbe voluto contattare il figlio ma è stata ancora una volta sviata dall’uomo che si sarebbe messo in contatto con un complice.
È stato però quando la bosisese, capito l’inganno, ha detto di voler chiamare i Carabinieri che l’uomo si è presto avviato verso l’uscita dall’abitazione facendo perdere in poco tempo le proprie tracce.
Secondo le informazioni che abbiamo raccolto, l’uomo, descritto come un giovane con cappellino e un cartellino identificativo, una volta entrato nell’abitazione, con l’aiuto di un oggetto, avrebbe creato un odore che si sarebbe presto diffuso nell’ambiente. A questo punto avrebbe esortato la donna, facendo riferimento a presunti motivi di sicurezza, a uscire e ad allontanarsi da casa, ma la signora avrebbe desistito. L’uomo si è poi informato sulla presenza di oggetti in oro indossati dalla bosisese o custoditi in qualche luogo: avrebbe cercato di intimorire la donna dicendole che l’odore diffuso nell’ambiente avrebbe danneggiato i preziosi e ha posto domande per acquisire informazioni personali (se viveva da sola e avesse figli). A questo punto la donna, iniziando a insospettirsi per l’insistenza del finto tecnico, avrebbe voluto contattare il figlio ma è stata ancora una volta sviata dall’uomo che si sarebbe messo in contatto con un complice.
È stato però quando la bosisese, capito l’inganno, ha detto di voler chiamare i Carabinieri che l’uomo si è presto avviato verso l’uscita dall’abitazione facendo perdere in poco tempo le proprie tracce.