Cassago: in consiglio l’adozione del PGT, confronto animato e voto contrario delle minoranze

Un minuto di silenzio per onorare la memoria dell'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato chiesto dal sindaco Roberta Marabese all'inizio della seduta consiliare di ieri, venerdì 29 settembre, a Cassago.
Tutti i consiglieri comunali si sono alzati in piedi condividendo la proposta del primo cittadino e osservando un momento di silenzio in memoria del Presidente emerito scomparso lo scorso 22 settembre.
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Una successiva richiesta del sindaco non ha ottenuto la medesima condivisione. Di fronte alla proposta di spostare la trattazione dell'adozione di una nuova variante del Piano di Governo del Territorio (Pgt) come ultimo punto di discussione della seduta i gruppi di minoranza hanno espresso un voto contrario che comunque non ha impedito l'inversione dell’ordine di trattazione.
La prima proposta ad essere trattata e discussa è stata quindi quella inerente alla nuova convenzione fra il comune di Cassago e Cremella per il trasporto degli alunni di quest'ultimo comune verso la scuola statale di Cassago. Il documento è stato approvato all'unanimità.
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Unanimità raggiunta anche di fronte al protocollo per l'istituzione della conferenza dei sindaci del casatese già attiva da anni e confermata anche per il futuro dai comuni membri.
Un voto favorevole trasversale fra i gruppi consiliari è stato espresso anche di fronte alla proposta di regolamento per la "prevenzione del rischio sismico" relativamente ai nuovi progetti di sviluppo edile presentati presso l'apposita commissione.
Il clima di condivisione delle proposte trattate si è interrotto di fronte alla procedura di adozione della nuova variante del Pgt. A partire dalle modalità di voto. Il segretario comunale ha proposto di affrontare l’approvazione del documento con una serie di votazioni separate per singoli punti al fine di superare la condizione di conflitto di interessi da parte di due consiglieri comunali - presenti durante la seduta – riguardo due atti specifici.
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Una soluzione che è stata contestata dal consigliere di minoranza Antonio Carrino che ha avanzato dubbi di compatibilità rispetto al regolamento di funzionamento del consiglio comunale, evidenziando come, i consiglieri in conflitto di interesse, pur non votando i singoli provvedimenti nei confronti dei quali avevano situazioni di interesse personale – come da loro stessi ammesso – avrebbero comunque votato la delibera di adozione finale del Pgt.
Un altro rilievo mosso dai banchi delle minoranze è stata l’assenza della firma degli atti da parte del responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale. Una situazione dettata – secondo quanto ricostruito in aula – dal fatto che l’attuale tecnico responsabile starebbe cambiando lavoro e il nuovo tecnico che assumerà il suo posto entrerà in ruolo il prossimo lunedì. Gli atti sono quindi stati siglati dal segretario comunale secondo i dettami della normativa, come egli stesso ha avuto modo di chiarire.
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Una delle diverse votazioni separate, relativa ad un singolo atto, è stata respinta dal consiglio. Di fatto, l’uscita dall’aula del consigliere avente una situazione di conflitto di interesse nei confronti di quanto sancito nel documento, ha portato ha una condizione di stallo in sede di votazione. Sei voti a favore sono stati espressi dalla maggioranza, sei voti contrari sono giunti da altrettanti consiglieri. Quattro da parte delle opposizioni di Insieme Cassago e Progetto Cassago Democratica e due da parte dei consiglieri indipendenti Monica Conti e Emilio Panzeri. Un ''pareggio'' che non ha permesso di approvare l’atto in questione. Entrambi i consiglieri indipendenti durante l’intero iter di approvazione hanno espresso voti in linea con quelli espressi dai due gruppi di minoranza
Una serie di rilievi tecnici, fra cui anche delle ''previsioni in contrasto con le normative'' sono stati invece evidenziati dal consigliere di minoranza Maurizio Corbetta che ha chiesto anche la possibilità di esprimere un giudizio generale sul Pgt e non sulle singole disposizioni edilizie.
Fra i rilievi evidenziati da Corbetta vi è stato quello di una maggiore rigidità delle norme del Pgt in fase di adozione rispetto al Pgt precedente.
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La dichiarazione di voto finale dei quattro consiglieri di minoranza e dei due consiglieri indipendenti è stata letta dal consigliere Rosaura Fumagalli, il quale ha criticato apertamente le modalità con cui l’Amministrazione comunale ha elaborato prima, ed è giunta alla fase di adozione del Pgt poi.
''Siamo costretti a dichiarare che non ci sono le condizioni per l’esercizio delle nostre funzioni di consiglieri, per dovere istituzionale e rispetto dei cittadini non abbiamo abbandonato l’aula'' ha esordito Fumagalli lamentando lo scarso coinvolgimento da parte dell’Amministrazione comunale, criticando anche le modalità che dal 2021 - anno di inizio della procedura di revisione del Pgt – hanno portato all’adozione del documento.
A titolo esemplificativo Fumagalli ha dichiarato che i gruppi di minoranza hanno ricevuto i documenti – 600 pagine e circa 40 tavole – ''poco più di 48 ore'' prima dell’inizio del consiglio.
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Accuse – quelle di scarso coinvolgimento delle minoranze e dei cittadini – che sono state rispedite al mittente da parte del sindaco Roberta Marabese che le ha bollate come ''strumentali'' e ''pretestuose''. ''Questa amministrazione ha seguito iter previsto dalla legge'' ha sottolineato Marabese che in sede di introduzione del documento aveva ricordato le scelte politiche che l’Amministrazione comunale ha voluto sostenere e sviluppare attraverso il nuovo Pgt: riduzione del consumo di suolo, tutela del paesaggio, sviluppo infrastrutturale viabilistico, sportivo, educativo, culturale e storico e attenzione alle attività commerciali. Con un metodo di lavoro incentrato alla ''trasparenza e alla massima partecipazione, attraverso incontri con la cittadinanza, come previsto dalla normative''.
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La votazione finale ha visto la nuova variante del Pgt venire adottata dai consiglieri comunali di maggioranza che hanno espresso un voto favorevole. Contrari, invece, i consiglieri: Rosaura Fumagalli, Antonio Carrino, Sergio Pini, Maurizio Corbetta, Monica Conti e Emilio Panzeri. Una votazione che non è bastata a scrivere la parola fine sulla vicenda. Gli animi di alcuni consiglieri comunali si erano, di fatto, molto surriscaldati e il confronto è proseguito con toni particolarmente accesi anche dopo il termine della seduta.

L.A.
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