Bulciago: ''I promessi sposi'' nelle fotografie di Annarita Sironi

Alcuni degli episodi più noti e ricordati de I Promessi Sposi sono stati letti accompagnati dallo scorrere di alcune foto scattate nei luoghi narrati dalla cittadina bulciaghese Annarita Sironi. “I Promessi Sposi: uno sguardo sul lecchese. Parole, scorci, curiosità” è la rivisitazione che è stata proposta nella serata di venerdì 29 settembre nella sala della biblioteca comunale “Sandro Pertini” di Bulciago, dall’associazione storico culturale Sant’Agostino di Cassago in collaborazione con l’assessorato alla cultura bulciaghese, in occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni.
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La fotografa Annarita Sironi

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Dopo i saluti e i ringraziamenti iniziali del sindaco Luca Cattaneo, un gruppo di quattro lettori accompagnati dalle foto di Annarita Sironi e della musica di Ennio Morricone, scelta come colonna sonora di una miniserie sui Promessi Sposi andata in onda nel 1989, ha ricostruito i passaggi più noti del romanzo. Oltre alle immagini suggestive rigorosamente in bianco e nero, che accompagnavano gli episodi con protagonisti Renzo, Lucia, Don Abbondio, Fra Cristoforo, Don Rodrigo e altri, sono state raccontate alcune curiosità sul periodo storico e i personaggi realmente esistiti a cui il romanzo di Manzoni potrebbe rifarsi. 
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Il saluto del sindaco Luca Cattaneo

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Probabilmente, infatti, lo scrittore milanese per raccontare la storia di Renzo e Lucia si ispirò a due persone realmente esistite vissute nel comune di Orgiano, in provincia di Vicenza. Allo stesso modo, anche Don Abbondio, Don Rodrigo e l’Innominato si rifarebbero a personaggi realmente esistiti e attestati. Quest’ultimo si è identificato in Francesco Bernardino Visconti, che è passato alla storia come un brigante che, insieme a un gruppo di bravi, era solito ammazzare sul sagrato della chiesa chi osava disubbidire ai suoi comandi.
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Inoltre, Manzoni ci mise ventuno anni per scrivere I Promessi Sposi e l’ultima delle versioni, poi passata alla canonizzazione letteraria, comunemente chiamata “Quarantana”, è stata pubblicata in dispense che uscivano una volta alla settimana per due anni. Le dispense, diventate un appuntamento settimanale imperdibile, andavano a ruba, tanto che vennero stampate delle edizioni pirata. 

A fare da sfondo a gran parte dei racconti della serata, una foto suggestiva scattata da Annarita in Casa Manzoni a Milano: una bambina catturata di spalle, rapita dallo sguardo inquisitore di Alessandro Manzoni proiettato su una parete. 
M.Bi.
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