Ritorno della Madonna del Latte a Oggiono: l'aspetto divulgativo culturale...e quello mediatico
E' sempre difficile giudicare il valore effettivo di un'iniziativa pubblica, specie se non se ne conoscono tutti i vari aspetti, anche preparatori, che l'hanno caratterizzata.
Ciononostante e pur non avendovi partecipato si può cercare “a mente fredda” di coglierne alcuni elementi dedotti anche dagli articoli mediatici che l'hanno descritta.
Comunque percezioni più che elementi di assoluta oggettività. Dell'eclatante iniziativa del “ritorno in patria” del dipinto di Marco D'Oggiono “La Madonna del Latte” non si può non cogliere perlomeno 2 significativi aspetti: quello eminentemente artistico/divulgativo e quello mediatico.
Sul primo, perlomeno a mio parere, non si può non sottolineare l'ennesima valorizzante operazione tesa a fornire alla popolazione non solo locale la fruizione di elementi culturali, in senso ampio, caratterizzanti il nostro territorio (l'ultima: la riuscitissima mostra sulla motonautica Carniti).
L'altro è quanto “brilla” dai resoconti dei vari articoli/servizi illustrativi e quindi l'effetto “d'immagine”.
Su quest'ultimo non si può non rilevare per l'iniziativa in oggetto la “parata” di più o meno presunte “autorità” politiche oltre che istituzionali.
Dalle immagini e anche dalle interviste, comprese quelle televisive non solo locali, non si può non aver potuto cogliere il “codazzo” ammiccante e “targato” al seguito del deputato Lupi e del consigliere regionale Piazza non certo solo velatamente teso a dare lustro a quella “consorteria politica”.
Senza considerare poi il palcoscenico fornito al noto e più “sgarbato” critico d'arte italiano che peraltro, con la sua ben conosciuta verbosità, ha proferito valutazioni televisive sul dipinto quantomeno contraddittorie oltre che passaggi oratori, a quanto riferito sia successo nell'ex aula magna scolastica, quasi offensivi della sensibilità dei presenti.
Corre pure voce che abbia in qualche modo preteso che in orario quasi notturno gli si aprisse il Battistero...
Ovviamente da parte delle minoranze cittadine nessuna parola di “deprecazione” della “passerella d'immagine” perché riguardante anche esponenti della propria parte politica dimostrando così, una volta in più, la strumentalità di certe prese di posizione più votate alla propria convenienza partitica che all'effettiva sostanza delle iniziative. Una per tutte la incomprensibile contrarietà all'adesione di Oggiono ad “Avviso Pubblico”.
Spiace costatare che all'Amministrazione Comunale, pur nella più che meritoria iniziativa divulgativa, sia sfuggito il rischio di fornire il fianco a tale speculazione d'immagine.
Ai cittadini oggionesi saper discernere volta per volta, approfondendo, la bontà delle scelte e delle singole iniziative, oggettivamente numerose, senza cadere, almeno a questo livello paesano, in una logica di stretta e pregiudizievole appartenenza politica.
Ciononostante e pur non avendovi partecipato si può cercare “a mente fredda” di coglierne alcuni elementi dedotti anche dagli articoli mediatici che l'hanno descritta.
Comunque percezioni più che elementi di assoluta oggettività. Dell'eclatante iniziativa del “ritorno in patria” del dipinto di Marco D'Oggiono “La Madonna del Latte” non si può non cogliere perlomeno 2 significativi aspetti: quello eminentemente artistico/divulgativo e quello mediatico.
Sul primo, perlomeno a mio parere, non si può non sottolineare l'ennesima valorizzante operazione tesa a fornire alla popolazione non solo locale la fruizione di elementi culturali, in senso ampio, caratterizzanti il nostro territorio (l'ultima: la riuscitissima mostra sulla motonautica Carniti).
L'altro è quanto “brilla” dai resoconti dei vari articoli/servizi illustrativi e quindi l'effetto “d'immagine”.
Su quest'ultimo non si può non rilevare per l'iniziativa in oggetto la “parata” di più o meno presunte “autorità” politiche oltre che istituzionali.
Dalle immagini e anche dalle interviste, comprese quelle televisive non solo locali, non si può non aver potuto cogliere il “codazzo” ammiccante e “targato” al seguito del deputato Lupi e del consigliere regionale Piazza non certo solo velatamente teso a dare lustro a quella “consorteria politica”.
Senza considerare poi il palcoscenico fornito al noto e più “sgarbato” critico d'arte italiano che peraltro, con la sua ben conosciuta verbosità, ha proferito valutazioni televisive sul dipinto quantomeno contraddittorie oltre che passaggi oratori, a quanto riferito sia successo nell'ex aula magna scolastica, quasi offensivi della sensibilità dei presenti.
Corre pure voce che abbia in qualche modo preteso che in orario quasi notturno gli si aprisse il Battistero...
Ovviamente da parte delle minoranze cittadine nessuna parola di “deprecazione” della “passerella d'immagine” perché riguardante anche esponenti della propria parte politica dimostrando così, una volta in più, la strumentalità di certe prese di posizione più votate alla propria convenienza partitica che all'effettiva sostanza delle iniziative. Una per tutte la incomprensibile contrarietà all'adesione di Oggiono ad “Avviso Pubblico”.
Spiace costatare che all'Amministrazione Comunale, pur nella più che meritoria iniziativa divulgativa, sia sfuggito il rischio di fornire il fianco a tale speculazione d'immagine.
Ai cittadini oggionesi saper discernere volta per volta, approfondendo, la bontà delle scelte e delle singole iniziative, oggettivamente numerose, senza cadere, almeno a questo livello paesano, in una logica di stretta e pregiudizievole appartenenza politica.
Germano Bosisio