Bosisio Viva: un'interpellanza sull'allagamento in Via IV Novembre

Interpellanza del gruppo di minoranza Bosisio Viva sull’allagamento avvenuto lo scorso mese in Via IV Novembre e sugli interventi di prevenzione.

''Nel pomeriggio di venerdì 22 settembre 2023 un acquazzone, preannunciato da un avviso di allerta meteo della protezione civile, si abbatteva sul nostro territorio causando ancora una volta un importante allagamento lungo la Via IV Novembre, in particolare all’incrocio con Largo San Francesco, oltre ad altre zone del paese – raccontano i consiglieri - In quella zona nel 2017 veniva terminata la prima parte dei lavori con il posizionamento delle vasche di laminazione per la raccolta delle acque reflue, che avrebbero dovuto evitare che si verificassero ancora allagamenti, mentre il secondo lotto d’intervento che prevede l’allargamento delle tubature lungo tutta la via IV Novembre viene di anno in anno posticipato. Tali vasche hanno un sistema di svuotamento automatico che prevede l’azionamento di pompe per mezzo di un sensore, il quale si attiva solo nel momento in cui smette di piovere ed è asciutto e che quindi, per il corretto funzionamento del sistema di raccolta e rilascio delle acque, è necessario che le vasche siano vuote prima che inizi a piovere e che il sistema di svuotamento si attivi per tempo''.

Per i consiglieri di opposizione è quindi importante cercare di risolvere questo problema, innanzitutto partendo da ciò che non ha funzionato. ''Le vasche erano vuote? La pompa si è azionata per tempo o solo quando il sensore è stato asciutto (come prevede il sistema di svuotamento)? Parte dell’allagamento è dipeso dal mancato ampliamento delle tubature? Queste le domande che abbiamo posto all’Amministrazione per capire come e dove intervenire''.

Interpellando l'amministrazione su questi aspetti, la minoranza, sulla Penna del cigno – giornale di informazione diffuso da Bosisio Viva - ha riproposto l’idea già avanzata in passato: ''Per noi rimane sempre valida la proposta fatta nel 2017 di spostare parte delle acque che confluiscono tutte in quella zona del paese verso l’area industriale e il CAF. Abbiamo proposto poi all’Amministrazione di dotarsi di un piano di sicurezza da attivare in caso di emergenza a cui le persone possono appellarsi: questo, alla luce di quanto successo con strade pericolose ancora aperte, tombini divelti e i conseguenti rischi per la pubblica incolumità''.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.