A Castello B.za è attiva la sezione dell'ANCR-Combattenti e Reduci

''I reduci dicevano che la guerra è una cosa bruttissima. Va evitata ad ogni costo''. Mentre ripeteva queste parole, Alessandro Pirola osservava il monumento ai Caduti di Brianzola. Quelle poche, semplici parole provenivano da un tempo lontano. Era il 1968 quando il signor Pirola, dipendente del Comune da tempo in pensione, iniziò le ricerche tese ad attribuire ai reduci della Prima guerra mondiale l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine di Vittorio Veneto, appena introdotta.
reducicastello_07.jpg (370 KB)
Antonio Panzeri e Alessandro Pirola dinnanzi al monumento di Brianzola

''Alcuni anni dopo, nel 1971, il fante Giovanni Cattaneo, classe 1917, chiese all’allora sindaco Carlo Fumagalli una maggior attenzione nei confronti degli ex Combattenti della Seconda guerra mondiale. Il primo cittadino mi chiese di affrontare la questione e io contattai subito il comando del distretto militare di Como'' ha raccontato ancora Pirola. ''Nell’agosto 1971, il signor Cattaneo inviò, tramite l’amministrazione comunale, la domanda per la concessione della Croce al Merito di guerra per aver partecipato alle operazioni sul fronte francese e sul fronte greco – albanese nel periodo 1940/1942. Essa fu accettata nel dicembre 1972''. 
Quello fu solo il punto d’avvio di un intenso lavoro di ricerca che negli anni ha portato al riconoscimento di una cinquantina di onorificenze ad altrettanti reduci. ''Mi sono appassionato e ho continuato negli anni. Sia il Comune sia l’archivio di stato mi hanno supportato e aiutato nel mio lavoro'' ha sottolineato l’anziano brianzollese.
Nell’aprile 1976, ad alcuni ex combattenti, a partire dal geniere Andrea Cattaneo, classe 1920, venne un’idea. ''Negli archivi abbiamo trovato dei documenti in cui si parlava dell’esistenza di una sezione locale dell’associazione nazionale combattenti e reduci già nel primo dopoguerra. Ci sono notizie di riunioni e ritrovi anche tra il 1948 e il 1950 ma la cosa poi era andata morendo. Nel 1976 si decise di ricostituire il gruppo'' ha proseguito Pirola, tutt’oggi segretario della locale sezione dell’A.N.C.R.
reducicastello_02.jpg (211 KB)
L'associazione nazionale combattenti e reduci di Castello (25 aprile 1986)

''Per i reduci era molto importante ritrovarsi tutti insieme. Organizzavamo cene e passeggiate. Non bisognava mai nominare la guerra o il nemico. Loro dicevano che la guerra era una cosa bruttissima e non riuscivano a capire perché era stata fatta”. In particolare, i membri dell’associazione ogni anno erano impegnati nell’organizzazione delle cerimonie in occasione delle date simbolo della storia italiana. La maggior parte di queste si svolgevano presso il monumento dei caduti a Brianzola, completamente ristrutturato dagli Alpini e dall’A.N.C.R. nel 1977. ''Grazie anche alle nostre ricerche, il 25 aprile del 2000 venne conferita la medaglia d’oro alla memoria a don Riccardo Corti, parroco di Giovenzana deportato in Germania per aver dato rifugio ad alcuni prigionieri alleati. Da quel momento alcune delle cerimonie si sono svolte a Nava assieme a quelli di Colle. Sono sempre stati eventi molto sentiti dalla comunità e dalle famiglie dei reduci. Ho visto ex combattenti piangere davanti al monumento'' ha ricordato il signor Pirola.
reducicastello_05.jpg (314 KB)
Ugo Panzeri insieme a Pierino Riva (oggi presidente onorario Alpini) e Luigina De Capitani nel 2006

E ora? Qual è il futuro di una realtà che custodisce una memoria storica così preziosa? ''Recentemente Angelo Colombo, presidente della federazione provinciale Lecco – Como dell’A.N.C.R. è venuto a trovarci e ci ha fatto i complimenti per il nostro lavoro. Durante la cerimonia di domenica 5 consegneremo la tessera dell’associazione a tutti i referenti delle realtà attive sul nostro territorio. Il loro contributo nell’organizzazione delle cerimonie è fondamentale'' ha commentato Antonio Panzeri, attuale presidente della sezione di Castello dell’associazione nazionale combattenti e reduci. ''Intendiamo andare avanti e proseguire anche la nostra collaborazione con le scuole. È importante tenere viva la memoria del sacrificio fatto dai nostri nonni e dai nostri padri. È importante far capire il valore della pace. La memoria serve per ricordare che la pace è un bene prezioso e non scontato''.
Andrea Besati
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.