''La situazione a Cuba è sempre più grave''. Il racconto di don Adriano, ex parroco di Cassago
Quando nel 2017 era partito per Cuba come ''fidei donum'', probabilmente don Adriano Valagussa sapeva che ad attenderlo vi era un compito gravoso. Una sfida, in un Paese non facile, che negli ultimi tempi si è fatta ancora più ardua per l'ex parroco di Cassago, legato anche alla comunità di Monticello dove era rimasto per un breve periodo prima di volare nello stato d'America.
Le cronache estere raccontano di un Paese ormai in ginocchio, afflitto dal deficit energetico. Oltre all'elettricità anche il cibo è sempre più scarso, con la popolazione costretta a razionare anche il poco che è rimasto. Manca anche il lavoro e la soglia di povertà ha raggiunto livelli davvero preoccupanti, tanto che lo stesso Governo è stato costretto ad ammettere lo stato di crisi tramite i propri organi ufficiali.
Una situazione che lo stesso don Adriano sta vivendo sulla propria pelle, come si legge nella missiva inviata nei giorni scorsi ai fedeli di Monticello e condivisa da don Marco Crippa nell'ultimo numero dell'informatore parrocchiale.
''Mi piacerebbe tanto dire che la situazione sta migliorando. Purtroppo non è così'' scrive il missionario verderiese, sostenuto dai fedeli delle sue ex parrocchie tramite l'invio di cibo e medicine per la comunità in cui risiede. ''Proprio mentre sto scrivendo hanno tolto la corrente e oggi non c'è il pane. Questa è la situazione normale. Alcune scuole sono chiuse o fanno orario ridotto perchè non hanno niente da dare da mangiare agli studenti. Perfino negli ospedali manca il necessario per fare qualsiasi cosa. La gente, anche medici e infermieri, vengono da noi a chiedere medicine''.
Prosegue peraltro l'esodo di molti verso gli Stati Uniti; perfino due catechiste della comunità si stanno preparando a partire perchè la situazione è tutt'altro che semplice. Chi può, fugge.
Gli aiuti e il sostegno a chi è esposto a situazioni di maggiore difficoltà tuttavia non mancano, con tanti ed evidenti gesti di generosità. ''E' una grande testimonianza che la comunità cristiana cattolica pone nella vita della città'' ha aggiunto don Adriano, riferendo di un avvicinamento alla fede da parte di molti, fra cui i genitori dei bambini che frequentano il catechismo. Un segnale che da speranza in questo momento di crisi sociale fortissima.
''In un contesto pieno di difficoltà, riempie di meraviglia vedere ciò che il Signore compie'' ha aggiunto il religioso, rimasto solo nella sua missione. Don Marco Pavan che era partito con lui, oltre un lustro fa, ha infatti terminato il proprio servizio a Cuba. ''L'età si sente però, pur in mezzo a tante difficoltà, sto bene'' le parole di don Adriano, al quale è richiesto un impegno ancora maggiore. Eppure il religioso non si scoraggia, deciso a proseguire nella difficile missione, sostenuto da una grande fede e dall'aiuto di chi a distanza, non si dimentica di lui. Neppure nella preghiera.
Le cronache estere raccontano di un Paese ormai in ginocchio, afflitto dal deficit energetico. Oltre all'elettricità anche il cibo è sempre più scarso, con la popolazione costretta a razionare anche il poco che è rimasto. Manca anche il lavoro e la soglia di povertà ha raggiunto livelli davvero preoccupanti, tanto che lo stesso Governo è stato costretto ad ammettere lo stato di crisi tramite i propri organi ufficiali.
Una situazione che lo stesso don Adriano sta vivendo sulla propria pelle, come si legge nella missiva inviata nei giorni scorsi ai fedeli di Monticello e condivisa da don Marco Crippa nell'ultimo numero dell'informatore parrocchiale.
''Mi piacerebbe tanto dire che la situazione sta migliorando. Purtroppo non è così'' scrive il missionario verderiese, sostenuto dai fedeli delle sue ex parrocchie tramite l'invio di cibo e medicine per la comunità in cui risiede. ''Proprio mentre sto scrivendo hanno tolto la corrente e oggi non c'è il pane. Questa è la situazione normale. Alcune scuole sono chiuse o fanno orario ridotto perchè non hanno niente da dare da mangiare agli studenti. Perfino negli ospedali manca il necessario per fare qualsiasi cosa. La gente, anche medici e infermieri, vengono da noi a chiedere medicine''.
Prosegue peraltro l'esodo di molti verso gli Stati Uniti; perfino due catechiste della comunità si stanno preparando a partire perchè la situazione è tutt'altro che semplice. Chi può, fugge.
Gli aiuti e il sostegno a chi è esposto a situazioni di maggiore difficoltà tuttavia non mancano, con tanti ed evidenti gesti di generosità. ''E' una grande testimonianza che la comunità cristiana cattolica pone nella vita della città'' ha aggiunto don Adriano, riferendo di un avvicinamento alla fede da parte di molti, fra cui i genitori dei bambini che frequentano il catechismo. Un segnale che da speranza in questo momento di crisi sociale fortissima.
''In un contesto pieno di difficoltà, riempie di meraviglia vedere ciò che il Signore compie'' ha aggiunto il religioso, rimasto solo nella sua missione. Don Marco Pavan che era partito con lui, oltre un lustro fa, ha infatti terminato il proprio servizio a Cuba. ''L'età si sente però, pur in mezzo a tante difficoltà, sto bene'' le parole di don Adriano, al quale è richiesto un impegno ancora maggiore. Eppure il religioso non si scoraggia, deciso a proseguire nella difficile missione, sostenuto da una grande fede e dall'aiuto di chi a distanza, non si dimentica di lui. Neppure nella preghiera.