Casatenovo: alle medie un allestimento dei ragazzi per dire NO alla violenza
Anche alla scuola media Maria Gaetana Agnesi di Casatenovo è stato affrontato il delicato (ma stesso tempo estremamente attuale) tema della violenza sulle donne. Nei giorni scorsi i docenti hanno coinvolto i ragazzi delle classi prime, seconde e terze in una serie di iniziative: dibattiti aperti - prendendo spunto dalla tragica morte di Giulia Cecchettin - ma anche un vero e proprio allestimento creativo all'interno del plesso di Crotta. Un modo originale per spiegare cosa sta accadendo ma soprattutto per dire basta a tutto questo.
Gli alunni hanno preparato disegni, cartelloni, realizzato dei video e portato scarpe rosse, solo per citare alcuni esempi. Un aspetto quest'ultimo, seguito in particolare dalle docenti di arte Cristina Petringa, Carmen Barillà e Raffaella Iorio. E' stata proprio quest'ultima insegnante a sintetizzare il senso di quanto realizzato a scuola nello scritto che pubblichiamo di seguito e che riassume una settimana coinvolgente ed intensa. L'allestimento peraltro sarà visibile sino alle vacanze di Natale e soprattutto domani, sabato 2 dicembre, in occasione dell'open day della scuola.
Immaginate di entrare in una stanza con 26 preadolescenti, immaginate che di questi 26, 13 siano ragazze. Proiettando nel futuro queste 13 ragazze, senza essere chiaroveggenti, solo basandovi sui dati attuali, sapete che di queste 13 ragazze quasi tutte subiranno una discriminazione legata al proprio genere e almeno 4 saranno vittime di violenza.
E’ un pensiero che facilmente si somma alla lista di quello che ci tiene svegli la notte; c’è però una buona notizia: qualcosa per arginare questi fenomeni viene già fatto ed è l’educazione, quella che trasmettiamo tra i banchi di scuola e quella che si fa a casa, nello sport e all’oratorio.
Molti e molte docenti quest’anno hanno contribuito assieme alle loro classi all’allestimento dell’esposizione “Contro la violenza sulle donne” ancora visibile nell’atrio e nei corridoi della sede della secondaria di primo grado di Casatenovo. Grazie a questo sforzo collettivo abbiamo avuto la possibilità di riflettere insieme ad alunni e alunne sui concetti di stereotipo e sulle varie forme di violenza. In occasione dei colloqui pomeridiani del 23 novembre, i genitori sono stati accolti con un importante messaggio: a noi tutti e tutte interessa costruire una società che metta un fermo alla violenza dilagante e sempre più pubblicizzata.
E’ stato un enorme dolore muoverci sapendo che il nostro impegno sia corrisposto ai fatti di cronaca riguardanti Giulia Cecchettin, ma forse proprio questi eventi ci fanno sentire ancora di più l’esigenza di stringerci attorno a importanti obiettivi comuni: parità, giustizia, tutela, considerazione, fiducia.
Alle ragazze abbiamo detto di tutto sulle situazioni (e persone) da cui fuggire, come difendersi, a chi rivolgersi e guardandole sedute nei loro banchi ci viene facile preoccuparci per le discriminazioni e vessazioni che potrebbero subire in quanto donne…
Voglio quindi fare quello che tanto spesso facciamo con i nostri alunni e alunne, vi faccio una domanda: ma ai nostri ragazzi, maschi, che cosa stiamo lasciando? I tempi sono maturi per ragionare e agire in questa direzione: aiutare a riconoscere le emozioni e le pulsioni violente, controllarle o saper chiedere aiuto quando questo non sembra possibile, ma anche solo chiedere insieme un trattamento avulso da stereotipi che privilegi gli uni a disfavore delle altre.
Gli alunni hanno preparato disegni, cartelloni, realizzato dei video e portato scarpe rosse, solo per citare alcuni esempi. Un aspetto quest'ultimo, seguito in particolare dalle docenti di arte Cristina Petringa, Carmen Barillà e Raffaella Iorio. E' stata proprio quest'ultima insegnante a sintetizzare il senso di quanto realizzato a scuola nello scritto che pubblichiamo di seguito e che riassume una settimana coinvolgente ed intensa. L'allestimento peraltro sarà visibile sino alle vacanze di Natale e soprattutto domani, sabato 2 dicembre, in occasione dell'open day della scuola.
E’ un pensiero che facilmente si somma alla lista di quello che ci tiene svegli la notte; c’è però una buona notizia: qualcosa per arginare questi fenomeni viene già fatto ed è l’educazione, quella che trasmettiamo tra i banchi di scuola e quella che si fa a casa, nello sport e all’oratorio.
Molti e molte docenti quest’anno hanno contribuito assieme alle loro classi all’allestimento dell’esposizione “Contro la violenza sulle donne” ancora visibile nell’atrio e nei corridoi della sede della secondaria di primo grado di Casatenovo. Grazie a questo sforzo collettivo abbiamo avuto la possibilità di riflettere insieme ad alunni e alunne sui concetti di stereotipo e sulle varie forme di violenza. In occasione dei colloqui pomeridiani del 23 novembre, i genitori sono stati accolti con un importante messaggio: a noi tutti e tutte interessa costruire una società che metta un fermo alla violenza dilagante e sempre più pubblicizzata.
E’ stato un enorme dolore muoverci sapendo che il nostro impegno sia corrisposto ai fatti di cronaca riguardanti Giulia Cecchettin, ma forse proprio questi eventi ci fanno sentire ancora di più l’esigenza di stringerci attorno a importanti obiettivi comuni: parità, giustizia, tutela, considerazione, fiducia.
Alle ragazze abbiamo detto di tutto sulle situazioni (e persone) da cui fuggire, come difendersi, a chi rivolgersi e guardandole sedute nei loro banchi ci viene facile preoccuparci per le discriminazioni e vessazioni che potrebbero subire in quanto donne…
Voglio quindi fare quello che tanto spesso facciamo con i nostri alunni e alunne, vi faccio una domanda: ma ai nostri ragazzi, maschi, che cosa stiamo lasciando? I tempi sono maturi per ragionare e agire in questa direzione: aiutare a riconoscere le emozioni e le pulsioni violente, controllarle o saper chiedere aiuto quando questo non sembra possibile, ma anche solo chiedere insieme un trattamento avulso da stereotipi che privilegi gli uni a disfavore delle altre.