Casatenovo: I sindaci evidenziano le problematiche del territorio ai vertici regionali del Pd
Dopo la tappa a Lecco e il presidio a Merate in difesa dell’ospedale Mandic, nel tardo pomeriggio di lunedì 4 novembre i vertici del Pd regionale e locale hanno fatto tappa a Casatenovo.
Un incontro voluto per fare il punto sull’operato della giunta Fontana alla guida di Regione Lombardia e per dialogare con gli amministratori comunali locali. L’obiettivo dell’iniziativa? Iniziare a costruire un dialogo per creare un nuovo progetto politico e programmatico in vista delle elezioni regionali del 2028, partendo proprio dai territori.
Presenti Emilio del Bono, vicepresidente del consiglio regionale di Regione Lombardia, già sindaco di Brescia, Pier Francesco Majorino, consigliere regionale, già candidato alla presidenza, Gianmario Fragomeli, consigliere regionale, ex deputato alla Camera, Silvia Roggiani, segretaria regionale del Pd e deputata alla Camera. Con loro il segretario del Pd della provincia di Lecco Manuel Tropenscovino, la segretaria del circolo Pd di Casatenovo-Monticello Marinella Maldini e la segretaria dei circoli Pd di Barzanò Ileana Armillotta.
Seduti ai banchi dell’aula consiliare diversi sindaci, vicesindaci, assessori ed ex primi cittadini del territorio: Marta Comi di Casatenovo, Bruno Crippa e Paolo Redaelli di Missaglia, Ave Pirovano e Cristina Brusadelli di Cremella, Gualtiero Chiricò di Barzanò, Gianpaolo Torchio di Paderno d’Adda e Paolo Brivio di Osnago. L’incontro si è aperto con una serie di critiche sollevate dagli amministratori regionali del Pd nei confronti dell’operato della giunta Fontana.
“Si è esaurita la visione del centro destra in Lombardia, non c’è più una prospettiva” ha spiegato Del Bono sottolineando come sia in corso “una parabola declinante” di una giunta regionale che “non pianifica più” e “non fornisce risorse adeguate ai territori”. A sostegno di questo punto di vista il consigliere regionale ha citato dei dati macroeconomici, come il Pil regionale lombardo che, per la prima volta, crescerà con una percentuale equivalente a quello italiano (0,7%). A differenza di quanto accadeva in passato. Un dato che segna come Regione Lombardia non sia più quella locomotiva in grado di trascinare il nord Italia e il resto del Paese.
Oltre a ciò, Del Bono ha ricordato le inefficienze della giunta Fontana che durante la pandemia non è nemmeno riuscita a spendere tutte le risorse che il Governo nazionale le aveva conferito per far fronte all’emergenza. “Su 250 milioni di euro ne sono stati spesi 180, 70milioni sono stati restituiti allo stato”. Senza dimenticare i “10 miliardi di euro di cassa accumulati negli ultimi sette anni” che Regione Lombardia non è riuscita a investire. Il mancato dialogo con i territori è l’aspetto sul quale la riunione dei vertici del Pd si è soffermata, prendendo spunto dai problemi sollevati dai tanti sindaci e amministratori locali presenti.
A intervenire per primo è stato Paolo Brivio, primo cittadino di Osnago giunto ormai a fine mandato che non si ricandiderà alle prossime elezioni. Tre le criticità evidenziate dal sindaco: la necessità di una riforma dell’ordinamento degli enti locali, le problematiche del trasporto ferroviario e l’incapacità della regione di programmare delle interconnessioni fra stazioni e mobilità leggera locale e, per finire, la viabilità e il traffico generato dall’incapacità di programmazione territoriale.
Un fattore, quest'ultimo, evidenziato alla luce delle problematiche del ponte di Paderno e dei futuri ponti che andranno a sostituire l’opera dell’ingegner Jules Röthlisberger. Un tema, quest’ultimo, sul quale è intervenuto anche dal sindaco di Paderno d’Adda Gianpaolo Torchio. Il primo cittadino padernese ha evidenziato come manchi, da parte di Regione Lombardia, una visione complessiva relativamente all’attraversamento dell’Adda e, in particolare, al traffico che i nuovi ponti potrebbero generare nei piccoli comuni collegati a queste opere.
Un problema, quello del traffico, che è stato evidenziato anche dal primo cittadino missagliese. Redaelli ha sottolineato come la realizzazione della Pedemontana, con interconnessioni con la viabilità secondaria a breve distanza dal casatese, non abbia portato a un ragionamento più complessivo sul problema della viabilità nei comuni del territorio.
In particolare, il sindaco di Missaglia ha lamentato come la progettazione e le ricadute dei flussi di traffico siano questioni rispetto alle quali Regione Lombardia non ha fatto analisi programmatiche con i comuni del territorio, lasciando la questione nelle mani dei progettisti privati. In un territorio, quello di Missaglia, già oggi attraversato da 22mila autovetture al giorno lungo la Sp 54, con 14mila autoveicoli in transito giornalmente nella frazione di Maresso. Proprio in questa zona si potrebbero avere le ripercussioni peggiori nel momento in cui sarà attivo lo svincolo della Pedemontana nel vimercatese.
Fra gli altri temi evidenziati dai sindaci, vi è stato quello dei minori non accompagnati che vengono affidati a comunità, i cui costi ricadono sui comuni.
Un incontro voluto per fare il punto sull’operato della giunta Fontana alla guida di Regione Lombardia e per dialogare con gli amministratori comunali locali. L’obiettivo dell’iniziativa? Iniziare a costruire un dialogo per creare un nuovo progetto politico e programmatico in vista delle elezioni regionali del 2028, partendo proprio dai territori.
Presenti Emilio del Bono, vicepresidente del consiglio regionale di Regione Lombardia, già sindaco di Brescia, Pier Francesco Majorino, consigliere regionale, già candidato alla presidenza, Gianmario Fragomeli, consigliere regionale, ex deputato alla Camera, Silvia Roggiani, segretaria regionale del Pd e deputata alla Camera. Con loro il segretario del Pd della provincia di Lecco Manuel Tropenscovino, la segretaria del circolo Pd di Casatenovo-Monticello Marinella Maldini e la segretaria dei circoli Pd di Barzanò Ileana Armillotta.
Seduti ai banchi dell’aula consiliare diversi sindaci, vicesindaci, assessori ed ex primi cittadini del territorio: Marta Comi di Casatenovo, Bruno Crippa e Paolo Redaelli di Missaglia, Ave Pirovano e Cristina Brusadelli di Cremella, Gualtiero Chiricò di Barzanò, Gianpaolo Torchio di Paderno d’Adda e Paolo Brivio di Osnago. L’incontro si è aperto con una serie di critiche sollevate dagli amministratori regionali del Pd nei confronti dell’operato della giunta Fontana.
“Si è esaurita la visione del centro destra in Lombardia, non c’è più una prospettiva” ha spiegato Del Bono sottolineando come sia in corso “una parabola declinante” di una giunta regionale che “non pianifica più” e “non fornisce risorse adeguate ai territori”. A sostegno di questo punto di vista il consigliere regionale ha citato dei dati macroeconomici, come il Pil regionale lombardo che, per la prima volta, crescerà con una percentuale equivalente a quello italiano (0,7%). A differenza di quanto accadeva in passato. Un dato che segna come Regione Lombardia non sia più quella locomotiva in grado di trascinare il nord Italia e il resto del Paese.
Oltre a ciò, Del Bono ha ricordato le inefficienze della giunta Fontana che durante la pandemia non è nemmeno riuscita a spendere tutte le risorse che il Governo nazionale le aveva conferito per far fronte all’emergenza. “Su 250 milioni di euro ne sono stati spesi 180, 70milioni sono stati restituiti allo stato”. Senza dimenticare i “10 miliardi di euro di cassa accumulati negli ultimi sette anni” che Regione Lombardia non è riuscita a investire. Il mancato dialogo con i territori è l’aspetto sul quale la riunione dei vertici del Pd si è soffermata, prendendo spunto dai problemi sollevati dai tanti sindaci e amministratori locali presenti.
A intervenire per primo è stato Paolo Brivio, primo cittadino di Osnago giunto ormai a fine mandato che non si ricandiderà alle prossime elezioni. Tre le criticità evidenziate dal sindaco: la necessità di una riforma dell’ordinamento degli enti locali, le problematiche del trasporto ferroviario e l’incapacità della regione di programmare delle interconnessioni fra stazioni e mobilità leggera locale e, per finire, la viabilità e il traffico generato dall’incapacità di programmazione territoriale.
Un fattore, quest'ultimo, evidenziato alla luce delle problematiche del ponte di Paderno e dei futuri ponti che andranno a sostituire l’opera dell’ingegner Jules Röthlisberger. Un tema, quest’ultimo, sul quale è intervenuto anche dal sindaco di Paderno d’Adda Gianpaolo Torchio. Il primo cittadino padernese ha evidenziato come manchi, da parte di Regione Lombardia, una visione complessiva relativamente all’attraversamento dell’Adda e, in particolare, al traffico che i nuovi ponti potrebbero generare nei piccoli comuni collegati a queste opere.
Un problema, quello del traffico, che è stato evidenziato anche dal primo cittadino missagliese. Redaelli ha sottolineato come la realizzazione della Pedemontana, con interconnessioni con la viabilità secondaria a breve distanza dal casatese, non abbia portato a un ragionamento più complessivo sul problema della viabilità nei comuni del territorio.
In particolare, il sindaco di Missaglia ha lamentato come la progettazione e le ricadute dei flussi di traffico siano questioni rispetto alle quali Regione Lombardia non ha fatto analisi programmatiche con i comuni del territorio, lasciando la questione nelle mani dei progettisti privati. In un territorio, quello di Missaglia, già oggi attraversato da 22mila autovetture al giorno lungo la Sp 54, con 14mila autoveicoli in transito giornalmente nella frazione di Maresso. Proprio in questa zona si potrebbero avere le ripercussioni peggiori nel momento in cui sarà attivo lo svincolo della Pedemontana nel vimercatese.
Fra gli altri temi evidenziati dai sindaci, vi è stato quello dei minori non accompagnati che vengono affidati a comunità, i cui costi ricadono sui comuni.