Casatenovo: le note dei Verve per l'ultimo saluto a Fabrizio Pirovano, mancato a 40 anni
Una folla commossa, ancora incapace di accettare una perdita così improvvisa ed inattesa. Erano davvero in tanti questo pomeriggio, i fedeli che gremivano la chiesa di San Giorgio a Casatenovo per tributare l'estremo saluto a Fabrizio Pirovano, il quarantenne venuto a mancare domenica a seguito di un malore che non gli ha lasciato scampo.
Una persona tranquilla e riservata, con la passione per il calcio e la musica, che aveva saputo coltivare molti rapporti umani, di amicizia. Un tratto evidenziato a più riprese nella sua omelia, dal parroco don Antonio Bonacina, il cui esordio si è tradotto con un pensiero di vicinanza ai familiari- in particolare ai genitori e al fratello - provati da un dolore immenso.
Oltre alla comunità di Casatenovo, erano in tanti a rappresentare quella di Lesmo; proprio nel vicino comune monzese dove abitavano i nonni, Pirovano aveva trascorso tanti momenti di aggregazione soprattutto nell'ambito parrocchiale, coltivando legami che sono durati nel tempo.
''Prendiamo atto di questa folla numerosa. Lo spirito della liturgia è di grande vicinanza e amicizia'' ha detto il sacerdote, ricordando quanto è difficile separarsi dalle persone a noi care. In questo caso a maggior ragione, poichè la morte del quarantenne è avvenuta repentinamente, a dimostrazione che ''la vita in un momento può cambiare''.
Nel ribadire dunque la difficoltà di accettare la morte di chi ci sta vicino, don Antonio ha esortato i presenti a cogliere le parole del Vangelo di Giovanni letto poco prima, perchè ''nel buio c'è una luce, portatrice di salvezza''. E ancora: ''dov'è Gesù se non nella gloria del Padre? Anche i nostri cari vivono questa dimensione nella luce del Signore''.
Il parroco casatese ha proseguito la propria omelia enfatizzando l'amabilità del quarantenne, emersa in questi giorni dalle parole dei suoi cari. ''La sua capacità di creare legami di amicizia vi hanno portati qui oggi'' ha aggiunto. ''Raccogliamo questo messaggio, che ci fa capire quanto è preziosa la vita. Può essere imprevedibilmente breve, finire all'improvviso e per questa ragione non possiamo sprecarla''.
Un monito prezioso, quello del sacerdote, che ha invitato i presenti a vivere al meglio la propria esistenza, tenendo conto appunto della sua durata sconosciuta, senza dare nulla per scontato.
Al termine dell'Eucaristia, prima che il feretro del quarantenne (avvolto da una sciarpa del Milan) lasciasse la parrocchiale sulle note di Bitter Sweet Symphony dei Verve - una delle sue canzoni preferite - sull'altare è salito un rappresentante dell'azienda per cui lavorava il casatese, esprimendo il cordoglio dei colleghi alla famiglia e ricordando Fabrizio come ''dono prezioso''.
Una persona tranquilla e riservata, con la passione per il calcio e la musica, che aveva saputo coltivare molti rapporti umani, di amicizia. Un tratto evidenziato a più riprese nella sua omelia, dal parroco don Antonio Bonacina, il cui esordio si è tradotto con un pensiero di vicinanza ai familiari- in particolare ai genitori e al fratello - provati da un dolore immenso.
Oltre alla comunità di Casatenovo, erano in tanti a rappresentare quella di Lesmo; proprio nel vicino comune monzese dove abitavano i nonni, Pirovano aveva trascorso tanti momenti di aggregazione soprattutto nell'ambito parrocchiale, coltivando legami che sono durati nel tempo.
''Prendiamo atto di questa folla numerosa. Lo spirito della liturgia è di grande vicinanza e amicizia'' ha detto il sacerdote, ricordando quanto è difficile separarsi dalle persone a noi care. In questo caso a maggior ragione, poichè la morte del quarantenne è avvenuta repentinamente, a dimostrazione che ''la vita in un momento può cambiare''.
Nel ribadire dunque la difficoltà di accettare la morte di chi ci sta vicino, don Antonio ha esortato i presenti a cogliere le parole del Vangelo di Giovanni letto poco prima, perchè ''nel buio c'è una luce, portatrice di salvezza''. E ancora: ''dov'è Gesù se non nella gloria del Padre? Anche i nostri cari vivono questa dimensione nella luce del Signore''.
Il parroco casatese ha proseguito la propria omelia enfatizzando l'amabilità del quarantenne, emersa in questi giorni dalle parole dei suoi cari. ''La sua capacità di creare legami di amicizia vi hanno portati qui oggi'' ha aggiunto. ''Raccogliamo questo messaggio, che ci fa capire quanto è preziosa la vita. Può essere imprevedibilmente breve, finire all'improvviso e per questa ragione non possiamo sprecarla''.
Un monito prezioso, quello del sacerdote, che ha invitato i presenti a vivere al meglio la propria esistenza, tenendo conto appunto della sua durata sconosciuta, senza dare nulla per scontato.
Al termine dell'Eucaristia, prima che il feretro del quarantenne (avvolto da una sciarpa del Milan) lasciasse la parrocchiale sulle note di Bitter Sweet Symphony dei Verve - una delle sue canzoni preferite - sull'altare è salito un rappresentante dell'azienda per cui lavorava il casatese, esprimendo il cordoglio dei colleghi alla famiglia e ricordando Fabrizio come ''dono prezioso''.
G.C.