Campofiorenzo: dimessi quattro dei cinque occupanti dell'abitazione in cui si era liberato il monossido
Resta in ospedale solo uno dei due minori coinvolti nel grave episodio avvenuto martedì sera a Campofiorenzo di Casatenovo. La macchina dei soccorsi era stata chiamata ad intervenire in un appartamento di Via De Gasperi dove l'accensione di un braciere aveva causato la dispersione nell'aria di monossido di carbonio. I cinque occupanti dell'abitazione - tre adulti e due bambine, di origine senegalese - avevano iniziato ad avvertire sintomi preoccupanti: mal di testa, capogiri e una generale sensazione di intorpidimento.
Riusciti a comporre il 112 per chiedere aiuto, una volta arrivati in posto vigili del fuoco e operatori del soccorso, i coinvolti erano stati portati fuori dall'appartamento e condotti al piano terra, trovando riparo nella vicina rivendita di frutta e verdura. Qui sono stati affidati al personale del 118 - sul posto con due ambulanze e personale medico - che al termine delle prime cure prestate, li ha condotti in ospedale a Monza e a Vimercate per essere sottoposti ad ulteriori accertamente. Seppur non in peicolo di vita, le condizioni dei cinque andavano monitorate per verificare le eventuali conseguenze dovute alle esalazioni di monossido respirate. I tre adulti sono stati dimessi nelle scorse ore, così come uno dei minori; resta invece in ospedale a Vimercate la bambina più piccola. Le sue condizioni non destano preoccupazioni ma tenendo conto della giovanissima età, si è preferito monitorarla ulteriormente.
Sul posto l'altra sera, oltre al sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Casatenovo, alla presenza del comandante, il luogotenente Christian Cucciniello. I militari si sono infatti occupati degli accertamenti del caso, per cercare appunto di ricostruire gli istanti che hanno preceduto l'attivazione della macchina dei soccorsi. Sembra probabile che l'accensione del braciere da parte della famiglia fosse legata alla necessità di scaldarsi dalle rigide temperature di questi giorni. Le conseguenze di quel gesto tuttavia, avrebbero potuto essere davvero gravi.
Riusciti a comporre il 112 per chiedere aiuto, una volta arrivati in posto vigili del fuoco e operatori del soccorso, i coinvolti erano stati portati fuori dall'appartamento e condotti al piano terra, trovando riparo nella vicina rivendita di frutta e verdura. Qui sono stati affidati al personale del 118 - sul posto con due ambulanze e personale medico - che al termine delle prime cure prestate, li ha condotti in ospedale a Monza e a Vimercate per essere sottoposti ad ulteriori accertamente. Seppur non in peicolo di vita, le condizioni dei cinque andavano monitorate per verificare le eventuali conseguenze dovute alle esalazioni di monossido respirate. I tre adulti sono stati dimessi nelle scorse ore, così come uno dei minori; resta invece in ospedale a Vimercate la bambina più piccola. Le sue condizioni non destano preoccupazioni ma tenendo conto della giovanissima età, si è preferito monitorarla ulteriormente.
Sul posto l'altra sera, oltre al sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Casatenovo, alla presenza del comandante, il luogotenente Christian Cucciniello. I militari si sono infatti occupati degli accertamenti del caso, per cercare appunto di ricostruire gli istanti che hanno preceduto l'attivazione della macchina dei soccorsi. Sembra probabile che l'accensione del braciere da parte della famiglia fosse legata alla necessità di scaldarsi dalle rigide temperature di questi giorni. Le conseguenze di quel gesto tuttavia, avrebbero potuto essere davvero gravi.