Cassago: tre mozioni in difesa dell’ospedale Mandic. Passa quella dei sindaci di meratese e casatese

Tre mozioni presentate e una sospensione della seduta. È quanto accaduto ieri sera durante il consiglio comunale di Cassago, convocato per affrontare tre punti posti all’ordine del giorno: la revisione delle società pubbliche partecipate, l’ingresso del Comune di Santa Maria Hoè in Retesalute e la mozione a difesa del San Leopoldo Mandic di Merate.
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Riccardo Silvestri, capogruppo di Cassago Ideale

È stata proprio l’iniziativa a supporto dell’ospedale a richiedere un lavoro di confronto per arrivare a una quadra di fronte ad un unico testo, rispetto ai i tre testi differenti contenuti in altrettante mozioni presentate. Le prime due presentate in concomitanza della precedente seduta consiliare, alla fine del mese di novembre. Una mozione proposta della maggioranza e un’altra proposta dal gruppo di minoranza. Una terza mozione, invece, è stata presentata ancora dal gruppo di minoranza a inizio del mese di dicembre.
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A destra Monica Conti ed Emilio Panzeri, consiglieri indipendenti

A introdurre il primo documento all’aula, presentato dalla maggioranza, è stato il capogruppo di Cassago Ideale Riccardo Silvestri. L’atto riportava il testo della mozione a difesa dell’ospedale Mandic condivisa fra i sindaci dei territori meratese e casatese. 
I gruppi di minoranza Progetto Cassago Democratica, Insieme Cassago e i consiglieri indipendenti hanno scelto di ritirare il testo della mozione da loro presentata nel mese di novembre, chiedendo che restasse agli atti il documento protocollato a dicembre. Un testo che è stato letto all’aula dal capogruppo di Insieme Cassago Rosaura Fumagalli.
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Sergio Pini (Progetto Cassago Democratica) e Rosaura Fumagalli (Insieme Cassago)

Nella sostanza, si è trattato del documento originario, il primo stilato a difesa dell’ospedale, dai toni più incisivi rispetto a quello edulcorato e mitigato dai sindaci di meratese e casatese.
Qualche appunto di troppo sull’incongruenza delle riforme regionali della sanità e la loro applicazione, nonché qualche sottolineatura eccessiva di alcuni passaggi che hanno portato al depauperamento dell’ospedale meratese depennati a favore di toni più miti. Con l’effetto di rendere l’atto più digeribile ai suoi destinatari: i vertici della sanità locale e di Regione Lombardia. In primis l’assessore al welfare Guido Bertolaso.
Un documento, quello originario, comunque approvato da alcuni consigli comunali durante lo scorso mese (Casatenovo e Paderno ad esempio) e sul quale i gruppi di minoranza hanno puntato per l’approvazione. 
L’atto proposto dal gruppo di maggioranza - corrispondente invece al testo deliberato dalla conferenza dei sindaci di casatese e oggionese - è stato integrato o, meglio, ''accompagnato'' durante la seduta da alcune dichiarazioni del sindaco Roberta Marabese.
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Il sindaco Roberta Marabese

La prima cittadina ha voluto rimarcare alcuni passaggi, chiedendo che venissero verbalizzate alcune sue affermazioni inerenti al documento. Commenti che, però, non sono andati a modificare il testo originario della mozione, proposto all’aula nella forma condivisa dai sindaci di meratese e casatese. Ma, sono finiti solo registrati nel verbale della seduta.
Marabese ha, infatti, più volte sottolineato l’importanza di approvare un testo condiviso in forma uguale con gli altri sindaci. La verbalizzazione dei commenti del sindaco ha, invece, causato qualche perplessità fra le fila della minoranza.
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Il momento di confronto durante la sospensione della seduta

Fino a una sospensione della seduta consiliare per trovare una quadra. Ripresi i lavori i gruppi di minoranza hanno scelto di ritirare la propria mozione, convergendo su quella presentata dalla maggioranza. A fornire le motivazioni di questa scelta è stato Sergio Pini. ''Pur essendo – ha spiegato - la mozione di maggioranza un documento che non ha tenuto conto di alcuni passaggi, votiamo a favore per sottolineare l’importanza fondamentale che l’intero consiglio comunale è unito nel pieno sostegno del Mandic''.
L’unica mozione rimasta, a questo punto, sui banchi del consiglio comunale è stata quella condivisa dai sindaci di meratese e casatese e letta all’aula dal capogruppo di maggioranza Silvestri. Posto in votazione il documento è stato approvato all’unanimità.
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Superato lo scoglio, il consiglio comunale è proseguito con la deliberazione a favore dell’ingresso del comune di Santa Maria Hoè nell’azienda pubblica Retesalute. Società incaricata di erogare i servizi socioassistenziali in capo ai comuni. Di fatto, un passaggio obbligato dopo lo scioglimento dell’Unione dei comuni della Valletta di cui Santa Maria Hoè faceva parte con il comune di La Valletta Brianza.
Successivamente l’aula ha passato in rassegna le partecipazioni societarie del comune in aziende pubbliche. Fra queste figurano Lario Reti Holding, le sue partecipate, e Silea. La prima incaricata della gestione del servizio idrico integrato, la seconda della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
L.A.
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