Casatenovo: saracinesca 'giù' per la cartoleria di Via Giovenzana, attiva da oltre due lustri
Un'altra saracinesca che si abbassa a tempo indeterminato. Alle chiusure di esercizi commerciali che negli scorsi mesi hanno interessato il centro di Casatenovo, si è aggiunta in tempi recentissimi quella di Nerive.it, la cartoleria di Via Giovenzana situata a pochi passi dal municipio e dalla scuola primaria di capoluogo.
Un'attività condotta da Stefano Brambilla che undici anni fa, insieme ai suoi familiari, aveva rilevato la precedente gestione, mettendosi professionalmente in gioco proprio nel paese di cui è originario e dove risiede. A distanza di poco più di due lustri però, la decisione di chiudere, concentrandosi sul secondo punto vendita attivo da aprile a Cesano Maderno, nella limitrofa provincia di Monza e Brianza.
''Eravamo partiti bene, ma a fine 2018 abbiamo iniziato a registrare una progressiva flessione nelle vendite. Superato il periodo Covid non siamo riusciti a riprenderci e a malincuore abbiamo scelto di concludere questa esperienza'' ci ha raccontato il commerciante, rivelando come ormai l'attività non fosse più vantaggiosa dal punto di vista economico. ''Ci dispiace perchè avremmo voluto mantenere entrambi i negozi, ma non era più fattibile''.
Difficile comprendere le ragioni di questo calo, che a lungo andare ha portato la famiglia Brambilla alla sofferta scelta di chiudere. ''A qualcuno non saremo stati simpatici, può capitare: del resto nessuno è perfetto. Ma mi rifiuto di credere che sia solo quello. Evidentemente Casatenovo sta soffrendo, altrimenti non saremmo stati i soli a prendere questa decisione. Le chiusure che ci sono state sono sotto gli occhi di tutti. Ormai dal mio punto di vista riesce a reggere bene soltanto chi ha una clientela storica o non ha i costi dell'affitto da sostenere'' ha aggiunto Brambilla. ''C'è da dire che il paese ha diversi problemi: non esiste un centro vero e proprio, manca una piazza e questo lo sappiamo bene. Credo però che la mentalità dei casatesi sia legata alla grande distribuzione, con le vendite spostate ormai verso i supermercati ed il commercio online'' le parole del negoziante, fra i fondatori dell'Associazione Commercianti Casatesi, sodalizio non più attivo dallo scorso anno dopo un periodo piuttosto vivace. Della realtà associativa peraltro, Brambilla era divenuto il referente, promuovendo insieme ai colleghi diverse occasioni di intrattenimento - d'estate come in inverno - allo scopo di vivacizzare la ''piazza'' e renderla appetibile anche sul fronte commerciale.
A Cesano l'avventura professionale è appena iniziata ma sembra promettere bene. ''E' un contesto completamente differente: c'è una stazione ferroviaria, con il conseguente passaggio di lavoratori e studenti, ma per il momento oltre alla cancelleria, qui va molto anche l'oggettistica che a Casatenovo era morta. Le premesse ci sono tutte, speriamo che anche i risultati possano confermarle'' ha concluso Brambilla.
Nerive.it non è l'unica saracinesca ad essersi abbassata in queste ultime settimane. Chiuso il negozio di abbigliamento insediatosi da pochi mesi fra Via Sirtori e Via Misericordia (davanti al bar Guzzetti), ha cessato l'attività anche il supermercato di Campofiorenzo, gestito da decenni dalla famiglia Sironi.
Una notizia accolta con molto dispiacere non solo in frazione ma anche nella clientela casatese e non, che transitando lungo la SP51, non mancava di fare una sosta per i consueti acquisti alimentari. Un punto di riferimento importante venuto a mancare nella località che separa Casatenovo dalla confinante provincia monzese.
Un'attività condotta da Stefano Brambilla che undici anni fa, insieme ai suoi familiari, aveva rilevato la precedente gestione, mettendosi professionalmente in gioco proprio nel paese di cui è originario e dove risiede. A distanza di poco più di due lustri però, la decisione di chiudere, concentrandosi sul secondo punto vendita attivo da aprile a Cesano Maderno, nella limitrofa provincia di Monza e Brianza.
''Eravamo partiti bene, ma a fine 2018 abbiamo iniziato a registrare una progressiva flessione nelle vendite. Superato il periodo Covid non siamo riusciti a riprenderci e a malincuore abbiamo scelto di concludere questa esperienza'' ci ha raccontato il commerciante, rivelando come ormai l'attività non fosse più vantaggiosa dal punto di vista economico. ''Ci dispiace perchè avremmo voluto mantenere entrambi i negozi, ma non era più fattibile''.
Difficile comprendere le ragioni di questo calo, che a lungo andare ha portato la famiglia Brambilla alla sofferta scelta di chiudere. ''A qualcuno non saremo stati simpatici, può capitare: del resto nessuno è perfetto. Ma mi rifiuto di credere che sia solo quello. Evidentemente Casatenovo sta soffrendo, altrimenti non saremmo stati i soli a prendere questa decisione. Le chiusure che ci sono state sono sotto gli occhi di tutti. Ormai dal mio punto di vista riesce a reggere bene soltanto chi ha una clientela storica o non ha i costi dell'affitto da sostenere'' ha aggiunto Brambilla. ''C'è da dire che il paese ha diversi problemi: non esiste un centro vero e proprio, manca una piazza e questo lo sappiamo bene. Credo però che la mentalità dei casatesi sia legata alla grande distribuzione, con le vendite spostate ormai verso i supermercati ed il commercio online'' le parole del negoziante, fra i fondatori dell'Associazione Commercianti Casatesi, sodalizio non più attivo dallo scorso anno dopo un periodo piuttosto vivace. Della realtà associativa peraltro, Brambilla era divenuto il referente, promuovendo insieme ai colleghi diverse occasioni di intrattenimento - d'estate come in inverno - allo scopo di vivacizzare la ''piazza'' e renderla appetibile anche sul fronte commerciale.
A Cesano l'avventura professionale è appena iniziata ma sembra promettere bene. ''E' un contesto completamente differente: c'è una stazione ferroviaria, con il conseguente passaggio di lavoratori e studenti, ma per il momento oltre alla cancelleria, qui va molto anche l'oggettistica che a Casatenovo era morta. Le premesse ci sono tutte, speriamo che anche i risultati possano confermarle'' ha concluso Brambilla.
Nerive.it non è l'unica saracinesca ad essersi abbassata in queste ultime settimane. Chiuso il negozio di abbigliamento insediatosi da pochi mesi fra Via Sirtori e Via Misericordia (davanti al bar Guzzetti), ha cessato l'attività anche il supermercato di Campofiorenzo, gestito da decenni dalla famiglia Sironi.
Una notizia accolta con molto dispiacere non solo in frazione ma anche nella clientela casatese e non, che transitando lungo la SP51, non mancava di fare una sosta per i consueti acquisti alimentari. Un punto di riferimento importante venuto a mancare nella località che separa Casatenovo dalla confinante provincia monzese.
G.C.