Costa: Matteo Parsani ha chiuso l'impresa nel deserto

Si è concluso martedì, con l’arrivo nel cuore del KAUST - King Abdullah University of Science and Technology, Athar East to West - il coast-to-coast del professor Matteo Parsani attraverso l’Arabia Saudita: oltre 3000 chilometri, viaggiando su una handbike spinta dalla pedalata a braccia e su un trike mosso da un sistema di elettrostimolazione funzionale (FES) che ha prodotto il movimento delle gambe.
Parsani, che nel 2017 aveva subito una lesione spinale a causa di un incidente stradale, è partito un mese fa da Dammam, sulla costa del Golfo Arabico, per poi toccare la capitale Riyadh, la magnetica AlUla, un museo a cielo aperto di monumenti e antichi insediamenti, il Red Sea Global, un visionario esperimento di turismo accessibile e sostenibile e le città sacre di Medina e La Mecca. 
Costa_parsani00002.jpg (258 KB)
''Nel 2017 un incidente ha stravolto la vita di Matteo Parsani, ma non ha cambiato la sua determinazione'' ha detto Tony Chan, presidente del KAUST. ''Non pensate a questa impresa solamente come a uno sforzo fisico, ma come a qualcosa che deve spingere tutti noi ad andare oltre i nostri limiti e a non mollare mai''.
Il traguardo del KAUST, dove Parsani insegna matematica applicata e scienze computazionali, in alcuni momenti è sembrato irraggiungibile. ''Alcuni giorni pensavo di non farcela'' ha raccontato il professore nato a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo. ''La fatica fisica, le notti ghiacciate alternate ai pomeriggi roventi, ma soprattutto il carico mentale, la tensione, mi hanno messo a dura prova. Ringrazio il mio team che non mi ha mai lasciato solo, la gente dell’Arabia Saudita, che mi ha incoraggiato e fatto sentire parte di una comunità, gli scienziati, i medici e i fisioterapisti che qui in Arabia Saudita e dall’Italia hanno monitorato la mia salute''.
Costa_parsani00001.jpg (128 KB)
Il KAUST ha avuto un ruolo chiave nel mettere a punto le tecnologie che hanno permesso a Parsani di diventare un ''laboratorio itinerante'', come lui stesso si è definito. Un sistema di sensori Internet of Bodies (IoB) che invia all’esterno i parametri vitali con il minimo dispendio energetico e comprende cerotti permeabili per il rilevamento del segnale elettrocardiografico, una micro-piattaforma flessibile applicata sul petto che analizza il livello degli elettroliti e un casco alimentato da energia solare che monitora il livello di ossigeno nel sangue e aiuta nella geolocalizzazione: sono alcune delle soluzioni tecnologiche sviluppate dagli esperti dell’università saudita per raccogliere dati che ora serviranno a studiare l’adattamento di una persona con lesione spinale a uno sforzo estremo e prolungato. 
Costa_parsani00003.jpg (226 KB)
''Sarà interessante soprattutto comprendere in che modo il sistema nervoso centrale (SNC) si è modificato per effetto di questo allenamento intensivo'' ha spiegato Franco Molteni, Direttore Clinico del Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute di Costa Masnaga. ''Sappiamo già che la tecnologia, se usata opportunamente, è in grado di facilitare la neuroplasticità e di cambiare la biologia del nostro corpo. Ora bisogna mettere a frutto il risultato di questo esperimento, per creare paradigmi di esercizi a disposizione di tutte le persone che devono affrontare un percorso riabilitativo''. 
È questo spirito di speranza, inclusione e fiducia nella ricerca scientifica che ha animato l’impresa di Matteo Parsani, fin dalla sua ideazione, un anno e mezzo fa. 
Costa_parsani00004.jpg (226 KB)
''Questa avventura mi ha cambiato, la porterò sempre nel cuore'' conclude Matteo Parsani. ''Ma vorrei che si andasse oltre la sua straordinarietà. Mi ritengo una persona normale: se ce l’ho fatta io, chiunque può fare qualcosa per avere un impatto positivo sugli altri. Io punto sempre al massimo, senza pensare a quanto sarà difficile. Se poi riesco a fare anche solo la metà di quello che mi sono prefissato, ho già raggiunto un traguardo importante. Fatelo anche voi''. 
M.Mau.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.