Bulciago: chatbot, incontro sull'intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale può dare vita a un nuovo Umanesimo. É la tesi portata nella sala conferenze Sandro Pertini di Bulciago da due relatori che si sono auto definiti “tecno-entusiasti”. Venerdì 2 febbraio, Canzio Dusi e Gianluigi Bonanomi hanno presentato “Uomini che amano i chatbot. Questo libro non l’ha scritto ChapGPT”, un volume che racconta e spiega i concetti dell’intelligenza artificiale attraverso personaggi della storia, artisti, musiche, film.
Mediante lo stesso metodo usato nel testo hanno quindi catturato l’attenzione del pubblico per l’intera serata dato che, come ha precisato Tiziana Caremi introducendo gli ospiti, “abbiamo tanto sentito parlare di intelligenza artificiale e penso che quando siamo davanti a qualcosa che non conosciamo, val la pena informarci”.
Un chatbot è un software che simula ed elabora le conversazioni umane (scritte o parlate), consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se avessero di fronte una persona in carne ed ossa. Le potenzialità di questi strumenti sono davvero enormi e hanno già aperto il dibattito sul futuro quando si dovrà trovare un equilibrio tra due opposti: dare voce a chi non l’ha e tenere a freno un cattivo utilizzo della tecnologia, come peraltro già accaduto da quando è stato rilasciato nel novembre 2022.
“Ci sono alcuni motivi per cui abbiamo scritto questo libro: dal testo “uomini che amano le donne” siamo passati a “uomini che amano i chatbot” - ha detto Gianluigi Bonanomi -. Abbiamo inserito la parola amore perché c’è scetticismo su questa tecnologia che invece bisognerebbe conoscere. A noi piace: noi siamo due entusiasti e cercheremo di trasmettere questa passione”.
Il linguaggio che serve per interagire con queste macchine è l'italiano: l’intelligenza artificiale capisce l’obiettivo, il target, quindi ad esempio se si chiede una curiosità da spiegare a un bambino, usa le metafore, ma se deve farlo con un ingegnere informatico sceglierà il registro appropriato a un professionista. Ad oggi sono state create intelligenze artificiali per singoli scopi, ma Mark Zuckerberg sta pensando a una di tipo generale. “La paura è normale, connaturata al nostro essere: noi governiamo questo mondo perché siamo più intelligenti degli animali e abbiamo la capacità di astrazione” commentano gli autori del libro.
ChatGPT, il più conosciuto strumento di intelligenza artificiale, come tutti gli altri è un LLM (large language model), un modello di linguaggio enorme: ha infatti una grande quantità di neuroni (capacità di pensiero) e un’altrettanto enorme mole di dati su cui è stato addestrato. Per farsi un’idea ChatGPT ha come informazioni solo il 5% di Wikipedia, oltre a libri, ai testi di internet. Di chi è la proprietà di chi crea con intelligenza artificiale? Secondo i termini d’uso, ciascuno "possiede" gli output che genera, indipendentemente dall’utilizzo della versione gratuita o a pagamento.
Il generatore di testi è stata la prima funzione usata da ChapGTP: crea articoli, libri, racconti. Sebbene aumenti la creatività delle persone, l’uomo serve ancora. Va detto che questi software non sono dei motori di ricerca come Google ma servono per conversare: lo si fa tramite i prompt, i comandi testuali. É tuttavia bene procedere sempre con una verifica: in gergo si dice che possono avere “allucinazioni”. Poiché hanno memorizzato quello che hanno già visto, non hanno la capacità di distinguere tra vero e falso. É il caso, per citare un esempio di cui si è parlato sulla stampa italiana, della foto del Papa che indossava il giubbotto Moncler. L’immagine diffusa era stata creata con l’intelligenza artificiale: se oggi, si chiede a un Chatbot che giacca indossa il Pontefice risponderà con il noto marchio di piumini.
“Si dice che l’intelligenza artificiale è creativa, ma in modo relativo e non assoluto. Noi uomini siamo intelligenti, razionali ma abbiamo un cervello piccolo. Quello che l’uomo sta facendo è superare i propri limiti. Il tema è: cosa stiamo cercando di superare? La velocità di esecuzione delle idee. L’intelligenza artificiale non deve sostituirmi, ma aiutarmi e accelerarmi. Deve liberarmi tempo per fare altre cose, parlare con le persone e i colleghi, curare le relazioni e non perdere ore di tempo a creare presentazioni che Chapt GPT impiega un minuto a fare. Quando c’è un’evoluzione, pensiamo che sia lineare. Questa invece è esponenziale”, il commento di Canzio Dusi che ha introdotto anche il tema della sostenibilità: “Dietro una conversazione, ci sono macchine calcolatrici che consumano tantissimo. Il tema della sostenibilità ambientale è serissimo. Noi stiamo cercando un modo per sfruttare l’energia in maniera efficiente, e l’uso di strumenti di intelligenza artificiale ha aumentato gli studi sull'argomento. Da una parte dobbiamo cercare di non finire le risorse, ma se vogliamo trovare in fretta le soluzioni non possiamo fare a meno di usare questi strumenti”.
Un altro tema ampiamente discusso è quello del lavoro, con l’idea che la nuova tecnologia lo soppianterà: come hanno sottolineato i due esperti, non è proprio così. Gli "incarichi" ripetitivi diventeranno più veloci, se non addirittura sostituibili, e l’uomo potrà ricavare più tempo per sé e la sua famiglia. “L’idea alla base è un po’ questa: “Non sarà l’intelligenza artificiale a rubare il lavoro, ma chi la sa usare”.
Se è vero che possiamo faticare meno con migliore produttività, è altrettanto vero che la ricchezza non deve confluire verso chi ne ha già. Abbiamo la responsabilità etica per migliorare la qualità della vita delle persone e non per aumentare il divario sociale”.
Ad oggi, l’intelligenza artificiale non possiede la più importante caratteristica degli esseri umani, la capacità di astrazione, e non sa distinguere tra cosa è giusto e cosa è sbagliato. “Chi progetta deve avere una coscienza etica che normalmente non si ha - hanno commentato i due ospiti -. Tipicamente la competenza tecnica e umanistica oggi non sono nella stessa persona. Proviamo ad avere lo spessore umanistico, insieme alla capacità tecnica: oggi dobbiamo crescere sul primo fronte, e questa è la sfida più difficile per ChatGPT”.
Soddisfatto dell’incontro il sindaco Luca Cattaneo che, al termine, ha salutato l’ampia platea intervenuta a conoscere il tema d’attualità: “É stata una bella serata. Ci avete fatto scoprire cose interessanti e sicuramente vi inviteremo ancora”. L’intelligenza artificiale potrà aiutarci in compiti ripetitivi o noiosi o velocizzare alcuni processi ma a fare la differenza sarà sempre il nostro approccio a questi strumenti.
Mediante lo stesso metodo usato nel testo hanno quindi catturato l’attenzione del pubblico per l’intera serata dato che, come ha precisato Tiziana Caremi introducendo gli ospiti, “abbiamo tanto sentito parlare di intelligenza artificiale e penso che quando siamo davanti a qualcosa che non conosciamo, val la pena informarci”.
Un chatbot è un software che simula ed elabora le conversazioni umane (scritte o parlate), consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se avessero di fronte una persona in carne ed ossa. Le potenzialità di questi strumenti sono davvero enormi e hanno già aperto il dibattito sul futuro quando si dovrà trovare un equilibrio tra due opposti: dare voce a chi non l’ha e tenere a freno un cattivo utilizzo della tecnologia, come peraltro già accaduto da quando è stato rilasciato nel novembre 2022.
“Ci sono alcuni motivi per cui abbiamo scritto questo libro: dal testo “uomini che amano le donne” siamo passati a “uomini che amano i chatbot” - ha detto Gianluigi Bonanomi -. Abbiamo inserito la parola amore perché c’è scetticismo su questa tecnologia che invece bisognerebbe conoscere. A noi piace: noi siamo due entusiasti e cercheremo di trasmettere questa passione”.
Il linguaggio che serve per interagire con queste macchine è l'italiano: l’intelligenza artificiale capisce l’obiettivo, il target, quindi ad esempio se si chiede una curiosità da spiegare a un bambino, usa le metafore, ma se deve farlo con un ingegnere informatico sceglierà il registro appropriato a un professionista. Ad oggi sono state create intelligenze artificiali per singoli scopi, ma Mark Zuckerberg sta pensando a una di tipo generale. “La paura è normale, connaturata al nostro essere: noi governiamo questo mondo perché siamo più intelligenti degli animali e abbiamo la capacità di astrazione” commentano gli autori del libro.
ChatGPT, il più conosciuto strumento di intelligenza artificiale, come tutti gli altri è un LLM (large language model), un modello di linguaggio enorme: ha infatti una grande quantità di neuroni (capacità di pensiero) e un’altrettanto enorme mole di dati su cui è stato addestrato. Per farsi un’idea ChatGPT ha come informazioni solo il 5% di Wikipedia, oltre a libri, ai testi di internet. Di chi è la proprietà di chi crea con intelligenza artificiale? Secondo i termini d’uso, ciascuno "possiede" gli output che genera, indipendentemente dall’utilizzo della versione gratuita o a pagamento.
Il generatore di testi è stata la prima funzione usata da ChapGTP: crea articoli, libri, racconti. Sebbene aumenti la creatività delle persone, l’uomo serve ancora. Va detto che questi software non sono dei motori di ricerca come Google ma servono per conversare: lo si fa tramite i prompt, i comandi testuali. É tuttavia bene procedere sempre con una verifica: in gergo si dice che possono avere “allucinazioni”. Poiché hanno memorizzato quello che hanno già visto, non hanno la capacità di distinguere tra vero e falso. É il caso, per citare un esempio di cui si è parlato sulla stampa italiana, della foto del Papa che indossava il giubbotto Moncler. L’immagine diffusa era stata creata con l’intelligenza artificiale: se oggi, si chiede a un Chatbot che giacca indossa il Pontefice risponderà con il noto marchio di piumini.
“Si dice che l’intelligenza artificiale è creativa, ma in modo relativo e non assoluto. Noi uomini siamo intelligenti, razionali ma abbiamo un cervello piccolo. Quello che l’uomo sta facendo è superare i propri limiti. Il tema è: cosa stiamo cercando di superare? La velocità di esecuzione delle idee. L’intelligenza artificiale non deve sostituirmi, ma aiutarmi e accelerarmi. Deve liberarmi tempo per fare altre cose, parlare con le persone e i colleghi, curare le relazioni e non perdere ore di tempo a creare presentazioni che Chapt GPT impiega un minuto a fare. Quando c’è un’evoluzione, pensiamo che sia lineare. Questa invece è esponenziale”, il commento di Canzio Dusi che ha introdotto anche il tema della sostenibilità: “Dietro una conversazione, ci sono macchine calcolatrici che consumano tantissimo. Il tema della sostenibilità ambientale è serissimo. Noi stiamo cercando un modo per sfruttare l’energia in maniera efficiente, e l’uso di strumenti di intelligenza artificiale ha aumentato gli studi sull'argomento. Da una parte dobbiamo cercare di non finire le risorse, ma se vogliamo trovare in fretta le soluzioni non possiamo fare a meno di usare questi strumenti”.
Un altro tema ampiamente discusso è quello del lavoro, con l’idea che la nuova tecnologia lo soppianterà: come hanno sottolineato i due esperti, non è proprio così. Gli "incarichi" ripetitivi diventeranno più veloci, se non addirittura sostituibili, e l’uomo potrà ricavare più tempo per sé e la sua famiglia. “L’idea alla base è un po’ questa: “Non sarà l’intelligenza artificiale a rubare il lavoro, ma chi la sa usare”.
Se è vero che possiamo faticare meno con migliore produttività, è altrettanto vero che la ricchezza non deve confluire verso chi ne ha già. Abbiamo la responsabilità etica per migliorare la qualità della vita delle persone e non per aumentare il divario sociale”.
Ad oggi, l’intelligenza artificiale non possiede la più importante caratteristica degli esseri umani, la capacità di astrazione, e non sa distinguere tra cosa è giusto e cosa è sbagliato. “Chi progetta deve avere una coscienza etica che normalmente non si ha - hanno commentato i due ospiti -. Tipicamente la competenza tecnica e umanistica oggi non sono nella stessa persona. Proviamo ad avere lo spessore umanistico, insieme alla capacità tecnica: oggi dobbiamo crescere sul primo fronte, e questa è la sfida più difficile per ChatGPT”.
Soddisfatto dell’incontro il sindaco Luca Cattaneo che, al termine, ha salutato l’ampia platea intervenuta a conoscere il tema d’attualità: “É stata una bella serata. Ci avete fatto scoprire cose interessanti e sicuramente vi inviteremo ancora”. L’intelligenza artificiale potrà aiutarci in compiti ripetitivi o noiosi o velocizzare alcuni processi ma a fare la differenza sarà sempre il nostro approccio a questi strumenti.
M.Mau.