Lecco: incontro sull’adozione con Simona Ravellini, il 22 marzo
L’associazione Raccontiamo l’adozione ODV nell’ambito dell’iniziativa Libroforum, organizza un incontro con Simona Rivellini, autrice del testo ''Ti stavo aspettando così''. Abbandonata alla nascita e adottata al primo mese di vita, l’autrice, come si legge nelle sue presentazioni ''cresce con un grandissimo sogno: far considerare l’adozione un’opzione della vita. Contemporaneamente, l’idea di non essere all’altezza di questa missione la tiene ferma fino al 2020, anno in cui viene contattata dalla madre biologica. Travolta da infinite emozioni, Simona capisce che il bisogno di far conoscere l’argomento supera qualsiasi paura: di conseguenza, mossa da una grande motivazione, termina la laurea in Graphic Design, si butta a capofitto in percorsi di crescita personale e inizia un master in Affido e Adozione''.L’autrice sarà in dialogo con la dottoressa Noemi Galli, assistente sociale ed esperta in ambito adottivo e affidatario. L’incontro si terrà venerdì 22 marzo alle 21 presso il centro civico Sandro Pertini a Germanedo di Lecco, in via dell’Eremo (di fronte all’ospedale Alessandro Manzoni). L’ingresso è libero ma è gradita la prenotazione attraverso i contatti dell’associazione Raccontiamo l’adozione ODV.
Qui la sinossi del testo: ''Cosa si prova a scoprire di essere stati adottati e di avere due famiglie, una adottiva e una biologica? Ci si sente sfocati, divisi e in balia della vita. Si sa, le storie di adozione non sono semplici, né per i genitori adottivi né per i bambini: se però tanto si è scritto sui primi, poco si parla dei piccoli protagonisti, della loro prima nascita, della seconda attraverso il percorso di adozione e, infine, della terza, ovvero il momento in cui realizzano che una famiglia si basa sull’amore indipendentemente dai legami di sangue. ''Ti stavo aspettando'' così è un inno all’adozione, in cui l’autrice racconta, attraverso le illustrazioni, la sua esperienza con l’obiettivo di fornire un punto di vista specifico: quello della persona adottata''.
Qui la sinossi del testo: ''Cosa si prova a scoprire di essere stati adottati e di avere due famiglie, una adottiva e una biologica? Ci si sente sfocati, divisi e in balia della vita. Si sa, le storie di adozione non sono semplici, né per i genitori adottivi né per i bambini: se però tanto si è scritto sui primi, poco si parla dei piccoli protagonisti, della loro prima nascita, della seconda attraverso il percorso di adozione e, infine, della terza, ovvero il momento in cui realizzano che una famiglia si basa sull’amore indipendentemente dai legami di sangue. ''Ti stavo aspettando'' così è un inno all’adozione, in cui l’autrice racconta, attraverso le illustrazioni, la sua esperienza con l’obiettivo di fornire un punto di vista specifico: quello della persona adottata''.