Casatenovo: votate all'unanimità le 72 controdeduzioni al PGT, ''strumento innovativo'' approvato dopo un lungo iter
Approvata con il voto favorevole della maggioranza Persone e Idee e del gruppo di opposizione Più Casatenovo (Christian Perego del Movimento 5 Stelle si è invece astenuto) la variante generale al Piano di Governo del Territorio (PGT). Lo strumento urbanistico, strategico per la pianificazione e lo sviluppo del centro e delle frazioni casatesi, è stato oggetto di confronto della seduta consiliare di mercoledì sera quando sono state ''controdedotte'' le 72 osservazioni pervenute durante il periodo di pubblicazione da parte di società e cittadini, alle quali si aggiungono le 8 protocollate dagli enti portatori di interessi (Ats, Arpa, Parco Valle Lambro, Provincia, Snam, Terna etc).
Una seduta, preceduta da altri punti inseriti all'ordine del giorno, che per la verità è andata via decisamente liscia, anche per quel che concerne le tempistiche. In circa due ore infatti, i gruppi consiliari hanno votato - raggiungendo sempre l'unanimità - tutte le singole osservazioni che sono state illustrate senza citare chi fosse il proponente; per ognuna è stata fornita la ''risposta'' concordata in commissione ambiente e territorio dove il PGT e le istanze pervenute erano state al centro di sei sedute (convocate in modalità ''segreta'', quindi chiuse al pubblico) di intenso confronto. Un aspetto quest'ultimo evidenziato a più riprese dall'assessore all'urbanistica Marta Picchi che ha appunto rilevato l'unanimità di pareri raggiunta praticamente su tutti gli aspetti concernenti il Piano di Governo del Territorio, dallo spirito fortemente conservativo rispetto al tessuto urbanizzato e volto piuttosto alla rigenerazione urbana e al recupero dell'esistente, con una riduzione del consumo di suolo rispetto a quanto previsto nello strumento vigente, risalente al 2013.
Nel ripercorrere il lungo percorso durato un lustro, sfociato appunto nell'approvazione definitiva di ieri sera, l'assessore Picchi ha ricordato come l'iter della variante fosse stato avviato nel 2019 per poi arrestarsi nel periodo Covid ed entrare nel vivo un paio di anni più tardi.
''Stasera chiudiamo un cerchio, anche se soltanto dopo la pubblicazione del piano sul Burl potremo valutarne l'efficacia. Quello sarà un importante banco di prova per verificare se il PGT avrà le gambe per funzionare'' ha detto Picchi nel suo intervento che ha sviscerato i cambi normativi ai quali lo strumento ha dovuto adeguarsi. Il PGT approvato nel 2013 durante il mandato bis di Antonio Colombo (quando assessore alla partita era l'attuale sindaco Filippo Galbiati) due anni più tardi era stato ''ritoccato'' attraverso una variante per consentire l'inserimento di 360 ettari di aree verdi (un terzo del territorio casatese) nel Plis dei Colli Briantei, mentre nel 2017 una seconda variante puntuale si era resa necessaria per l'Accordo di Programma sul centro, dopo il parere fornito dal Consiglio di Stato rispetto alle modalità di attuazione dello stesso.
Adottata nel luglio 2023, la variante al PGT oggetto di nuovo e definitivo confronto nella serata di ieri, è stata oggetto di svariati incontri, con tecnici, cittadini, con i membri della commissione ambiente e territorio. ''Ho sintetizzato questo percorso con quattro parole chiave: Strategie, Strumento, Percorso, Protagonisti'' ha aggiunto Marta Picchi, ricordando il carattere innovativo del piano che punta allo stop del consumo di suolo, senza creare nuovi ambiti di trasformazione e riqualificando l'esistente; a questo proposito l'obiettivo è quello di ripensare lo spazio pubblico con azioni di urbanistica tattica. Entrando nello specifico si è scelto di ridurre del 22% le previsioni di espansione previste nel PGT vigente, lavorando anche sugli edifici dismessi (per i quali è prevista la demolizione entro 24 mesi dall'entrata in vigore dello strumento, pena la riduzione degli indici edificatori). Il tema del centro invece - essendo decaduto l'Accordo di Programma per l'inadempienza di alcune delle proprietà coinvolte - è stato inserito nel piano come Ambito di Trasformazione, riducendo del 30% la volumetria.
Per quel che riguarda l'ambiente l'assessore Picchi ha ricordato l'intenzione di estendere il territorio tutelato tramite ingresso nel Parco regionale di Montevecchia e del Parco del Curone: ''l'interlocuzione è già avviata, ma sappiamo che ci sono limiti dal punto di vista tecnico e politico. Nel nostro PGT però, lo abbiamo iniziato a dire forte e chiaro, inserendo questa previsione''.
Da segnalare poi il nuovo approccio per quel che concerne gli spazi pubblici, ripensandoli come luoghi di socialità; richiamato a questo proposito il PGT dei ragazzi, lavoro che ha coinvolto le classi seconde medie dell'istituto comprensivo, che hanno proposto una serie di progetti strategici rispetto alla Casatenovo del futuro vista dai ''cittadini di domani''.
Tornando alle osservazioni al centro della seduta consiliare di mercoledì, delle 72 pervenute da privati cittadini, 23 riguardavano richieste di edificabilità, 20 l'adeguamento cartografico a seguito di alcuni errori materiali definiti fisiologici dall'assessore, 22 l'adeguamento normativo e 7 non risultavano invece pertinenti rispetto al tema.
Fra le 30 accolte, da citare la duplice istanza proposta da Vismara spa per chiedere che la riduzione del 30% della volumetria prevista dalla variante al PGT (passata da 170mila mc a 117mila mc) venga distribuita in modo omogeneo sull'intero AdT (e dunque su tutte le proprietà coinvolte) tenendo conto di quanto previsto dalle convenzioni. A questo proposito il vicesindaco Marta Comi ha fatto ''il punto'' sulla questione, ricordando anche le principali opere pubbliche previste a scomputo degli oneri di urbanizzazione, qualora l'ambito dovesse finalmente decollare: un parco pubblico, una nuova piazza, una sala civica, il mantenimento di ciminiera e caldaie storiche, nuovi percorsi pedonali e viabilistici. Su quell'area poi, e su altre dismesse a Casatenovo come si accennava sopra, con la variante approvata ieri sera il Comune ha messo per iscritto un'indicazione ben precisa: se il privato non demolisce entro due anni si trova un indice edificatorio dello 0.15 mc/mq.
''A Casatenovo le cose succedono veramente. Questo è un piano coraggioso, come lo era stato quello vigente che ha portato in attuazione alcune scelte che per il Comune non erano scontate nel risultato'' il commento in chiusura dell'architetto Lorenzo Coppa, estensore del piano, intervenuto alla seduta insieme all'ingegner Silvia Polti dell'ufficio edilizia privata del Comune. ''Questa variante porta con sè principi innovativi che tracciano una strada precisa. Speriamo che il PGT trovi la sua attuazione''.
Posta in votazione, la variante è stata approvata dal gruppo di maggioranza e da Più Casatenovo; si è invece astenuto Christian Perego del Movimento 5 Stelle.
Una seduta, preceduta da altri punti inseriti all'ordine del giorno, che per la verità è andata via decisamente liscia, anche per quel che concerne le tempistiche. In circa due ore infatti, i gruppi consiliari hanno votato - raggiungendo sempre l'unanimità - tutte le singole osservazioni che sono state illustrate senza citare chi fosse il proponente; per ognuna è stata fornita la ''risposta'' concordata in commissione ambiente e territorio dove il PGT e le istanze pervenute erano state al centro di sei sedute (convocate in modalità ''segreta'', quindi chiuse al pubblico) di intenso confronto. Un aspetto quest'ultimo evidenziato a più riprese dall'assessore all'urbanistica Marta Picchi che ha appunto rilevato l'unanimità di pareri raggiunta praticamente su tutti gli aspetti concernenti il Piano di Governo del Territorio, dallo spirito fortemente conservativo rispetto al tessuto urbanizzato e volto piuttosto alla rigenerazione urbana e al recupero dell'esistente, con una riduzione del consumo di suolo rispetto a quanto previsto nello strumento vigente, risalente al 2013.
Nel ripercorrere il lungo percorso durato un lustro, sfociato appunto nell'approvazione definitiva di ieri sera, l'assessore Picchi ha ricordato come l'iter della variante fosse stato avviato nel 2019 per poi arrestarsi nel periodo Covid ed entrare nel vivo un paio di anni più tardi.
''Stasera chiudiamo un cerchio, anche se soltanto dopo la pubblicazione del piano sul Burl potremo valutarne l'efficacia. Quello sarà un importante banco di prova per verificare se il PGT avrà le gambe per funzionare'' ha detto Picchi nel suo intervento che ha sviscerato i cambi normativi ai quali lo strumento ha dovuto adeguarsi. Il PGT approvato nel 2013 durante il mandato bis di Antonio Colombo (quando assessore alla partita era l'attuale sindaco Filippo Galbiati) due anni più tardi era stato ''ritoccato'' attraverso una variante per consentire l'inserimento di 360 ettari di aree verdi (un terzo del territorio casatese) nel Plis dei Colli Briantei, mentre nel 2017 una seconda variante puntuale si era resa necessaria per l'Accordo di Programma sul centro, dopo il parere fornito dal Consiglio di Stato rispetto alle modalità di attuazione dello stesso.
Adottata nel luglio 2023, la variante al PGT oggetto di nuovo e definitivo confronto nella serata di ieri, è stata oggetto di svariati incontri, con tecnici, cittadini, con i membri della commissione ambiente e territorio. ''Ho sintetizzato questo percorso con quattro parole chiave: Strategie, Strumento, Percorso, Protagonisti'' ha aggiunto Marta Picchi, ricordando il carattere innovativo del piano che punta allo stop del consumo di suolo, senza creare nuovi ambiti di trasformazione e riqualificando l'esistente; a questo proposito l'obiettivo è quello di ripensare lo spazio pubblico con azioni di urbanistica tattica. Entrando nello specifico si è scelto di ridurre del 22% le previsioni di espansione previste nel PGT vigente, lavorando anche sugli edifici dismessi (per i quali è prevista la demolizione entro 24 mesi dall'entrata in vigore dello strumento, pena la riduzione degli indici edificatori). Il tema del centro invece - essendo decaduto l'Accordo di Programma per l'inadempienza di alcune delle proprietà coinvolte - è stato inserito nel piano come Ambito di Trasformazione, riducendo del 30% la volumetria.
Per quel che riguarda l'ambiente l'assessore Picchi ha ricordato l'intenzione di estendere il territorio tutelato tramite ingresso nel Parco regionale di Montevecchia e del Parco del Curone: ''l'interlocuzione è già avviata, ma sappiamo che ci sono limiti dal punto di vista tecnico e politico. Nel nostro PGT però, lo abbiamo iniziato a dire forte e chiaro, inserendo questa previsione''.
Da segnalare poi il nuovo approccio per quel che concerne gli spazi pubblici, ripensandoli come luoghi di socialità; richiamato a questo proposito il PGT dei ragazzi, lavoro che ha coinvolto le classi seconde medie dell'istituto comprensivo, che hanno proposto una serie di progetti strategici rispetto alla Casatenovo del futuro vista dai ''cittadini di domani''.
Tornando alle osservazioni al centro della seduta consiliare di mercoledì, delle 72 pervenute da privati cittadini, 23 riguardavano richieste di edificabilità, 20 l'adeguamento cartografico a seguito di alcuni errori materiali definiti fisiologici dall'assessore, 22 l'adeguamento normativo e 7 non risultavano invece pertinenti rispetto al tema.
Fra le 30 accolte, da citare la duplice istanza proposta da Vismara spa per chiedere che la riduzione del 30% della volumetria prevista dalla variante al PGT (passata da 170mila mc a 117mila mc) venga distribuita in modo omogeneo sull'intero AdT (e dunque su tutte le proprietà coinvolte) tenendo conto di quanto previsto dalle convenzioni. A questo proposito il vicesindaco Marta Comi ha fatto ''il punto'' sulla questione, ricordando anche le principali opere pubbliche previste a scomputo degli oneri di urbanizzazione, qualora l'ambito dovesse finalmente decollare: un parco pubblico, una nuova piazza, una sala civica, il mantenimento di ciminiera e caldaie storiche, nuovi percorsi pedonali e viabilistici. Su quell'area poi, e su altre dismesse a Casatenovo come si accennava sopra, con la variante approvata ieri sera il Comune ha messo per iscritto un'indicazione ben precisa: se il privato non demolisce entro due anni si trova un indice edificatorio dello 0.15 mc/mq.
''A Casatenovo le cose succedono veramente. Questo è un piano coraggioso, come lo era stato quello vigente che ha portato in attuazione alcune scelte che per il Comune non erano scontate nel risultato'' il commento in chiusura dell'architetto Lorenzo Coppa, estensore del piano, intervenuto alla seduta insieme all'ingegner Silvia Polti dell'ufficio edilizia privata del Comune. ''Questa variante porta con sè principi innovativi che tracciano una strada precisa. Speriamo che il PGT trovi la sua attuazione''.
Posta in votazione, la variante è stata approvata dal gruppo di maggioranza e da Più Casatenovo; si è invece astenuto Christian Perego del Movimento 5 Stelle.
G.C.