Il devastante terremoto di Taiwan raccontato dal barzanese Riccardo Proserpio

Lo scenario è a dir poco preoccupante anche per chi è abituato da sempre a convivere con scosse improvvise e movimenti tellurici inattesi. Le cronache di queste ore sono ''invase'' dalle incredibili immagini e dai video che giungono da Taiwan; la costa orientale del Paese asiatico è stata colpita nelle scorse ore da un violento terremoto di magnitudo 7.4,  localizzato a 18 km a sud-est di Hualien City, a circa 155 km a sud della capitale Taipei e ad una profondità di 34,8 km. In base all'ultimo bilancio disponibile 9 persone sono morte e 821 sono rimaste ferite.
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La localizzazione delle scosse di terremoto. A destra Riccardo Proserpio

Dopo la prima scossa fra l'altro, ce ne sono state quasi un centinaio di assestamento; l'allerta dunque è massima come ci ha confermato Riccardo Proserpio. Originario di Barzanò, il 45enne vive ormai dal 2007 a Taiwan, dove era inizialmente giunto per ragioni professionali, trasferendosi poi stabilmente nella piccola nazione insulare ubicata a circa 180 km dalla Cina.
''Questa mattina alle 3.30 siamo stati svegliati da una scossa di magnitudo 4.5 con epicentro a 15 km da casa mia - ci ha detto il barzanese, che risiede a Tainan, dunque al sud dell'isola - quindi è stata bella forte e tutta la casa ha tremato. Poi le scosse da 7.3 e 6.5 sono avvenute alle 7.58 di mattina sulla costa nord est a circa 250 km da dove mi trovo. Ad oggi siamo a più di 91 scosse''.
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La convivenza con il sisma è da mettere in conto per chi vive in quelle zone, come ha spiegato Proserpio, che conferma tuttavia l'eccezionalità dell'evento odierno. ''Episodi analoghi erano già capitati altre volte da quando mi sono trasferito qui...i terremoti sono abbastanza normali, ma non da arrivare a questa portata. Ammetto che c'è un po' preoccupazione più che altro per le scosse di assestamento, ma per ora sembra tutto abbastanza sotto controllo''.
Qualche conseguenza la patirà sicuramente il business dello stato asiatico, dove è davvero forte la produzione - per l'esportazione - di componenti tecnologici ed informatici molto richiesti dal mercato.
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''Sono state fermate diverse fabbriche tra cui TSMC (la più importante azienda del mondo del settore dei semiconduttori ndr), dunque ipotizzo che ci saranno ritardi nelle produzioni di chip. Lo stesso vale per i display TFT e le memorie: vedremo nelle prossime settimane l'impatto sul mercato globale'' ha aggiunto il barzanese.
Quel che non è mancato in queste ore, è l'aspetto ''comunicazione'' da parte delle autorità locali. Ciò ha sino ad ora consentito di poter contare su informazioni ufficiali - e aggiornate costantemente - da parte del Governo. ''E' da anni che disponiamo di un sistema che manda messaggi sui telefoni cellulari in modo automatico, subito prima del terremoto o in contemporanea mentre succede. A Taiwan è anche possibile conoscere qualsiasi dato in tempo reale, consumi energetici inclusi''.
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Nonostante gli sforzi per gestire al meglio l'emergenza, l'evento ha inevitabilmente scombussolato non poco la vita nello stato asiatico. Il terremoto odierno è stato "il più forte degli ultimi 25 anni", come ha reso noto il direttore del Centro sismologico di Taipei, Wu Chien-fu, riferendosi al sisma del settembre 1999 che - di magnitudo 7.6 - costò la vita a 2.400 persone.
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G.C.
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