Barzanò: l'ex scuola elementare secondo quel che prevede il progetto di restauro
L'ex scuola elementare di Barzanò al centro di un incontro particolarmente preciso e dettagliato svoltosi l'altra sera presso la sala civica di Via Monsignor Colli: all'ordine del giorno, come già reso noto, c'era la presentazione da parte dei quattro professionisti che vi hanno lavorato, del progetto di intervento di restauro dell'edificio di proprietà comunale, da anni avviatosi verso una condizione di fatiscenza.
L'incontro, avvenuto in presenza del sindaco Gualtiero Chiricò e di alcuni membri dell'amministrazione comunale, è stato parte di un più ampio dibattito nel quale è stata richiamata l'attenzione su un importante edificio storico di Barzanò, parte della cultura del paese ma da anni completamente inagibile. A presentarne l'intervento di riqualificazione, nello specifico, è stato l'architetto Roberto Spreafico (che ha curato appunto la parte architettonica), sostenuto dall'ingegner Raffaele Perego, al progetto strutturale, e dall'ingegner Donato Mauri, a quello meccanico. Agli impianti elettrici infine, l'ingegner Mauro Pozzi, non presente alla serata.
"L'intervento non poteva che essere di riqualificazione perché nel 2007 l'edificio è stato dichiarato d'interesse storico con un apposito decreto, quindi a oggi è a tutti gli effetti un bene culturale" ha spiegato Spreafico, iniziando l'esposizione dopo una breve introduzione da parte del sindaco Chiricò.
"Poiché dunque non era possibile pensare a un'opera di demolizione e ricostruzione, il progetto si è reso molto complesso, essendo, oltre che di restauro, anche di adeguamento antisismico: questo perché l'amministrazione comunale ha chiesto di destinare l'intero edificio a nuova sede municipale, e dunque, poiché la normativa tecnica definisce il municipio un edificio strategico in quanto, in caso di calamità naturali, diventa il centro di comando e gestione dell'emergenza, sono stati necessari studi approfonditi e adeguamenti notevoli" ha aggiunto l'architetto.
Il fatto che si tratti di un edificio storico, e quindi debba essere trattato più con intento di conservazione che di modifica, non è l'unica restrizione a cui l'ex scuola elementare è soggetta. L'intero paese di Barzanò, infatti, è protetto dal cosiddetto vincolo paesaggistico, una forma di tutela volta a proteggere aree di particolare valore storico, ambientale e culturale, spesso anche solo in chiave estetica: sono infatti stati necessari diversi incontri con la Soprintendenza, prima di arrivare allo studio presentato giovedì sera. Anche le relazioni specialistiche hanno richiesto la collaborazione di numerosi professionisti (tra cui, per citarne alcuni, un agronomo e un restauratore), avvenuta sempre con puntualità e competenza.
Come spiegato ancora dall'architetto Spreafico, il progetto prevede anche un ampliamento dell'edificio, in quanto figura la costruzione di un corpo scala ascensore aggiuntivo (posto sul retro per non intaccare le facciate storiche principali, che sono il fronte e i fianchi laterali), grazie al quale sarà possibile abbattere completamente le barriere architettoniche, rendere la struttura maggiormente accessibile e conferirle una maggior flessibilità d'utilizzo, perché i tre piani fuori terra saranno accessibili autonomamente e distintamente.
"Il progetto prevede anche l'adeguamento alla normativa antincendio" ha aggiunto il professionista. "La vecchia scala interna, infatti, non solo diventerà un collegamento fra gli uffici, ma costituirà la principale via di fuga in caso di emergenza. Quella esterna, invece, oltre ad avere la funzione di accesso, avrà anche quella di via di fuga contrapposta''.
Oggetto di interesse è stata anche la riqualificazione energetica: nonostante le ampie deroghe che concernono le richieste agli edifici d'interesse storico, dovendo fare un intervento così radicale i professionisti hanno pensato di realizzare una modifica che portasse l'attuale classe energetica della struttura (una G, la più bassa) a un'A4, ovvero la più elevata. Infine, l'intervento di riqualificazione ha coinvolto anche gli impianti fognari, soggetti a un adeguamento alle normative, e la piazza esterna e le recinzioni, che subiranno una significativa sistemazione.
Dopo aver esplorato, nella prima parte di presentazione, il contesto all'interno del quale sono immersi l'ex scuola e il paese di Barzanò, e quindi la loro storia nel corso degli anni, l'architetto Spreafico ha proseguito con l'illustrazione dello stato attuale dell'edificio, recentemente bonificato dall'amianto - grazie ai fondi forniti da Regione Lombardia - e interessato da numerosi studi e indagini diagnostiche necessarie a definire gli interventi previsti dal progetto. La spiegazione dei suddetti studi è stata il trampolino di lancio per una dettagliata carrellata di modifiche che da progetto interesseranno l'edificio, nelle varie articolazioni precedentemente elencate.
Oltre ai vari rinforzi al fine di adeguamento antisismico, che interesseranno sia le pareti che i solai, e che prevederanno anche un allargamento delle fondazioni, come già detto le modifiche riguarderanno in primis la costruzione del nuovo corpo scala ascensore sulla parte posteriore (che fungerà da ingresso principale): la base sarà in calcestruzzo, il castello di corsa dell'ascensore sarà in tubolari metallici, i gradini avranno un'ossatura metallica e saranno rivestiti in pietra, mentre i parapetti della scala, così come le pareti dell'intero vano, saranno completamente di vetro.
L'adeguamento, come detto, riguarderà anche gli scarichi fognari, trasformando l'area al di sotto dell'edificio - quella che in origine doveva essere una "fossa settica" - in una vasca di recupero dell'acqua che verrebbe poi riutilizzata per gli sciacquoni dei bagni. Ci saranno poi vasche di laminazione per ridurre il flusso di acqua piovana che arriva in fognatura e per evitarne il sovraccarico durante i temporali estivi. Nel seminterrato, inoltre, saranno presenti i quadri elettrici e la centrale termica con accesso dall'esterno.
Secondo il progetto presentato, il piano terra conterrà spazi dedicati al comando di polizia locale, la sala consiliare, l'ufficio e lo sportello anagrafe, l'ufficio commercio, lo sportello cittadino e l'ufficio protocollo. In quest'area verrà ricostruito il portale che era stato demolito. Il corridoio d'ingresso, il più possibile fedele all'originale, presenterà ancora le caratteristiche cementine colorate. "Abbiamo optato per delle pareti interne trasparenti in modo da reggere la continuità da cima a fondo" ha specificato l'architetto. "Tutto è conformato a un certo ordine, dal posizionamento dei condizionatori ai sistemi di ispezione, che rispettano la cadenza dell'edificio originale''.
E a proposito di condizionatori, di grande rilevanza è proprio la parte impiantistica, con un sistema per riscaldare o raffreddare, come spiegato dall'ingegnere Donato Mauri. "Alcuni elementi devono necessariamente essere conservati per il vincolo, come i radiatori d'epoca, anche se non potranno contribuire al riscaldamento dell'ambiente" ha spiegato l'ingegnere a riguardo.
"Abbiamo dunque previsto un nuovo impianto di riscaldamento a pannelli a pavimento, che costituiscono la soluzione ottimale allo stato attuale della tecnica. Per il caldo estivo, inoltre, abbiamo previsto impianti ventilconvettori idronici, soluzione più semplice e flessibile data la complessità dell'intervento''. Ogni piano, infine, sarà servito da un recuperatore di calore, cioè una macchina con doppio ventilatore, in grado di convertire l'aria viziata in aria di nuovo pulita. L'obiettivo, in ogni caso, è sempre stato quello di puntare al risparmio energetico.
Proseguendo, al primo piano è prevista una stanza totalmente dedicata all'archivio di Barzanò, il quale, al momento, si trova proprio all'interno della struttura, esposto naturalmente a vari rischi di deperimento. Saranno presenti su questo piano l'ufficio ragioneria e tributi, lo sportello IMU, l'assistente sociale con un'apposita sala d'attesa e un'area relax. Si trova qui, come accennato all'inizio, la scala interna di collegamento tra uffici e via di fuga primaria in caso di incendio. Al piano secondo, poi, ci saranno l'ufficio segreteria, il ricevimento, gli uffici tecnici lavori pubblici ed edilizia privata, la segreteria comunale, l'ufficio del sindaco e la sala riunioni. Nel sottotetto, infine, verranno delimitate delle porzioni destinate ad archivio.
Passando poi agli esterni, e nello specifico alla facciata principale, il progetto prevede la cancellazione definitiva della scritta "Vittorio Emanuele III", già parzialmente rimossa, insieme ad alcuni segni del passaggio dell'epoca fascista. Il tetto sarà leggermente più spesso per le opere di coibentazione, i serramenti dell’ultimo piano saranno in alluminio e suddivisi in meno ante, con le veneziane interne come sistema oscurante, mentre quelli della parte storica saranno ricostruiti fedelmente agli originali. Per l'edificio naturalmente è stato fatto uno studio del colore, che non sarà più quello applicato in fase di costruzione, ma sarà più chiaro, in armonia con il paesaggio circostante.
Una parte del progetto, infine, si è occupata di finiture, materiali e quant'altro. Le scalette esterne, da ultimo, verranno ricostruite con degli elementi in cemento e graniglia a richiamo di quelli originali, la piazza sarà pavimentata in pietra e parti della recinzione, da restaurare, verranno aperte per creare un ingresso direttamente al cortile sul retro.
In conclusione della presentazione, l'architetto Spreafico ha mostrato delle simulazioni fotografiche di quello che, si spera, sarà l'edificio, lasciando naturalmente affascinati tutti i presenti, attenti e coinvolti dall'intera presentazione. Ora quello che manca sono i fondi, che si aggirano intorno agli 8 milioni di euro (opere edili, impianti e oneri tecnici), per poi passare alle fasi successive.
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Barzanò: quasi 7milioni di euro per il restauro dell'ex scuola. E' pronto il progetto esecutivo - Casateonline
Presentazione progetto riqualificazione ex scuole elementari (youtube.com)
L'incontro, avvenuto in presenza del sindaco Gualtiero Chiricò e di alcuni membri dell'amministrazione comunale, è stato parte di un più ampio dibattito nel quale è stata richiamata l'attenzione su un importante edificio storico di Barzanò, parte della cultura del paese ma da anni completamente inagibile. A presentarne l'intervento di riqualificazione, nello specifico, è stato l'architetto Roberto Spreafico (che ha curato appunto la parte architettonica), sostenuto dall'ingegner Raffaele Perego, al progetto strutturale, e dall'ingegner Donato Mauri, a quello meccanico. Agli impianti elettrici infine, l'ingegner Mauro Pozzi, non presente alla serata.
"L'intervento non poteva che essere di riqualificazione perché nel 2007 l'edificio è stato dichiarato d'interesse storico con un apposito decreto, quindi a oggi è a tutti gli effetti un bene culturale" ha spiegato Spreafico, iniziando l'esposizione dopo una breve introduzione da parte del sindaco Chiricò.
"Poiché dunque non era possibile pensare a un'opera di demolizione e ricostruzione, il progetto si è reso molto complesso, essendo, oltre che di restauro, anche di adeguamento antisismico: questo perché l'amministrazione comunale ha chiesto di destinare l'intero edificio a nuova sede municipale, e dunque, poiché la normativa tecnica definisce il municipio un edificio strategico in quanto, in caso di calamità naturali, diventa il centro di comando e gestione dell'emergenza, sono stati necessari studi approfonditi e adeguamenti notevoli" ha aggiunto l'architetto.
Il fatto che si tratti di un edificio storico, e quindi debba essere trattato più con intento di conservazione che di modifica, non è l'unica restrizione a cui l'ex scuola elementare è soggetta. L'intero paese di Barzanò, infatti, è protetto dal cosiddetto vincolo paesaggistico, una forma di tutela volta a proteggere aree di particolare valore storico, ambientale e culturale, spesso anche solo in chiave estetica: sono infatti stati necessari diversi incontri con la Soprintendenza, prima di arrivare allo studio presentato giovedì sera. Anche le relazioni specialistiche hanno richiesto la collaborazione di numerosi professionisti (tra cui, per citarne alcuni, un agronomo e un restauratore), avvenuta sempre con puntualità e competenza.
Come spiegato ancora dall'architetto Spreafico, il progetto prevede anche un ampliamento dell'edificio, in quanto figura la costruzione di un corpo scala ascensore aggiuntivo (posto sul retro per non intaccare le facciate storiche principali, che sono il fronte e i fianchi laterali), grazie al quale sarà possibile abbattere completamente le barriere architettoniche, rendere la struttura maggiormente accessibile e conferirle una maggior flessibilità d'utilizzo, perché i tre piani fuori terra saranno accessibili autonomamente e distintamente.
"Il progetto prevede anche l'adeguamento alla normativa antincendio" ha aggiunto il professionista. "La vecchia scala interna, infatti, non solo diventerà un collegamento fra gli uffici, ma costituirà la principale via di fuga in caso di emergenza. Quella esterna, invece, oltre ad avere la funzione di accesso, avrà anche quella di via di fuga contrapposta''.
Oggetto di interesse è stata anche la riqualificazione energetica: nonostante le ampie deroghe che concernono le richieste agli edifici d'interesse storico, dovendo fare un intervento così radicale i professionisti hanno pensato di realizzare una modifica che portasse l'attuale classe energetica della struttura (una G, la più bassa) a un'A4, ovvero la più elevata. Infine, l'intervento di riqualificazione ha coinvolto anche gli impianti fognari, soggetti a un adeguamento alle normative, e la piazza esterna e le recinzioni, che subiranno una significativa sistemazione.
Dopo aver esplorato, nella prima parte di presentazione, il contesto all'interno del quale sono immersi l'ex scuola e il paese di Barzanò, e quindi la loro storia nel corso degli anni, l'architetto Spreafico ha proseguito con l'illustrazione dello stato attuale dell'edificio, recentemente bonificato dall'amianto - grazie ai fondi forniti da Regione Lombardia - e interessato da numerosi studi e indagini diagnostiche necessarie a definire gli interventi previsti dal progetto. La spiegazione dei suddetti studi è stata il trampolino di lancio per una dettagliata carrellata di modifiche che da progetto interesseranno l'edificio, nelle varie articolazioni precedentemente elencate.
Oltre ai vari rinforzi al fine di adeguamento antisismico, che interesseranno sia le pareti che i solai, e che prevederanno anche un allargamento delle fondazioni, come già detto le modifiche riguarderanno in primis la costruzione del nuovo corpo scala ascensore sulla parte posteriore (che fungerà da ingresso principale): la base sarà in calcestruzzo, il castello di corsa dell'ascensore sarà in tubolari metallici, i gradini avranno un'ossatura metallica e saranno rivestiti in pietra, mentre i parapetti della scala, così come le pareti dell'intero vano, saranno completamente di vetro.
L'adeguamento, come detto, riguarderà anche gli scarichi fognari, trasformando l'area al di sotto dell'edificio - quella che in origine doveva essere una "fossa settica" - in una vasca di recupero dell'acqua che verrebbe poi riutilizzata per gli sciacquoni dei bagni. Ci saranno poi vasche di laminazione per ridurre il flusso di acqua piovana che arriva in fognatura e per evitarne il sovraccarico durante i temporali estivi. Nel seminterrato, inoltre, saranno presenti i quadri elettrici e la centrale termica con accesso dall'esterno.
Secondo il progetto presentato, il piano terra conterrà spazi dedicati al comando di polizia locale, la sala consiliare, l'ufficio e lo sportello anagrafe, l'ufficio commercio, lo sportello cittadino e l'ufficio protocollo. In quest'area verrà ricostruito il portale che era stato demolito. Il corridoio d'ingresso, il più possibile fedele all'originale, presenterà ancora le caratteristiche cementine colorate. "Abbiamo optato per delle pareti interne trasparenti in modo da reggere la continuità da cima a fondo" ha specificato l'architetto. "Tutto è conformato a un certo ordine, dal posizionamento dei condizionatori ai sistemi di ispezione, che rispettano la cadenza dell'edificio originale''.
E a proposito di condizionatori, di grande rilevanza è proprio la parte impiantistica, con un sistema per riscaldare o raffreddare, come spiegato dall'ingegnere Donato Mauri. "Alcuni elementi devono necessariamente essere conservati per il vincolo, come i radiatori d'epoca, anche se non potranno contribuire al riscaldamento dell'ambiente" ha spiegato l'ingegnere a riguardo.
"Abbiamo dunque previsto un nuovo impianto di riscaldamento a pannelli a pavimento, che costituiscono la soluzione ottimale allo stato attuale della tecnica. Per il caldo estivo, inoltre, abbiamo previsto impianti ventilconvettori idronici, soluzione più semplice e flessibile data la complessità dell'intervento''. Ogni piano, infine, sarà servito da un recuperatore di calore, cioè una macchina con doppio ventilatore, in grado di convertire l'aria viziata in aria di nuovo pulita. L'obiettivo, in ogni caso, è sempre stato quello di puntare al risparmio energetico.
Proseguendo, al primo piano è prevista una stanza totalmente dedicata all'archivio di Barzanò, il quale, al momento, si trova proprio all'interno della struttura, esposto naturalmente a vari rischi di deperimento. Saranno presenti su questo piano l'ufficio ragioneria e tributi, lo sportello IMU, l'assistente sociale con un'apposita sala d'attesa e un'area relax. Si trova qui, come accennato all'inizio, la scala interna di collegamento tra uffici e via di fuga primaria in caso di incendio. Al piano secondo, poi, ci saranno l'ufficio segreteria, il ricevimento, gli uffici tecnici lavori pubblici ed edilizia privata, la segreteria comunale, l'ufficio del sindaco e la sala riunioni. Nel sottotetto, infine, verranno delimitate delle porzioni destinate ad archivio.
Passando poi agli esterni, e nello specifico alla facciata principale, il progetto prevede la cancellazione definitiva della scritta "Vittorio Emanuele III", già parzialmente rimossa, insieme ad alcuni segni del passaggio dell'epoca fascista. Il tetto sarà leggermente più spesso per le opere di coibentazione, i serramenti dell’ultimo piano saranno in alluminio e suddivisi in meno ante, con le veneziane interne come sistema oscurante, mentre quelli della parte storica saranno ricostruiti fedelmente agli originali. Per l'edificio naturalmente è stato fatto uno studio del colore, che non sarà più quello applicato in fase di costruzione, ma sarà più chiaro, in armonia con il paesaggio circostante.
Una parte del progetto, infine, si è occupata di finiture, materiali e quant'altro. Le scalette esterne, da ultimo, verranno ricostruite con degli elementi in cemento e graniglia a richiamo di quelli originali, la piazza sarà pavimentata in pietra e parti della recinzione, da restaurare, verranno aperte per creare un ingresso direttamente al cortile sul retro.
In conclusione della presentazione, l'architetto Spreafico ha mostrato delle simulazioni fotografiche di quello che, si spera, sarà l'edificio, lasciando naturalmente affascinati tutti i presenti, attenti e coinvolti dall'intera presentazione. Ora quello che manca sono i fondi, che si aggirano intorno agli 8 milioni di euro (opere edili, impianti e oneri tecnici), per poi passare alle fasi successive.
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G.G.