Casatenovo: prossimo alla pensione, il segretario comunale dr.Mendicino ripercorre i quasi dieci anni trascorsi in municipio

Il congedo scatterà ufficialmente il prossimo 1 settembre. Per il segretario e direttore generale del Comune di Casatenovo, dottor Giuseppe Mendicino, è già arrivato però il tempo dei saluti. Di fatto sono pochi i giorni lavorativi (tenendo conto delle ferie arretrate) che lo separano dalla conclusione di un'esperienza professionale lunga una decina d'anni. Nove per la precisione. Correva l'anno 2015 quando il professionista varcò per la prima volta l'ingresso del municipio di Piazza Repubblica, dando così il via ad una parentesi intensa e ricca di soddisfazioni e di sfide, non sempre facili, che sono andate ad arricchire un bagaglio lavorativo già bello pieno.
Un periodo che Mendicino ha alternato inizialmente al servizio presso il Comune di Bollate (Milano) e poi a quello di Treviglio (Bergamo) dal quale - esattamente come a Casatenovo - si congederà a brevissimo per godersi la pensione.
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Il dottor Giuseppe Mendicino

''Qui mi sono trovato bene'' ci ha detto, ringraziando le amministrazioni comunali con le quali ha collaborato ed in particolare il sindaco Filippo Galbiati. ''Una persona - ha aggiunto Mendicino - onesta, seria e competente''. 
Un pensiero lo ha rivolto poi ai dipendenti in forze a Casatenovo, attualmente 54 anche se la pianta organica ne prevederebbe qualcuno in più. ''Anche qui, come ormai avviene un po' dappertutto, negli anni c'è stato un avvicendamento piuttosto intenso, ma anche dopo i recenti cambi siamo riusciti a coprire le posizioni vacanti. Dai lavori pubblici ai servizi sociali. Manca purtroppo la ragioneria'' ha aggiunto, citando l'unico settore attualmente sguarnito del responsabile, dopo il pensionamento della storica funzionaria alla fine dello scorso anno ed una successiva esperienza chiusasi a pochi mesi dall'avvio. ''C'è però un assessore al bilancio di grande competenza ed esperienza'' ha detto, riferendosi a Dario Brambilla.
Del resto le sostituzioni non sono immediate nè semplici, poichè le procedure concorsuali risultano meno partecipate di quanto avveniva un tempo, quando il posto fisso nella pubblica amministrazione risultava appetibile e ambito da molti. ''Nei comuni medio piccoli e nelle forze dell'ordine il lavoro non manca, così come le responsabilità e forse questo spaventa. L'interesse sembra più marcato verso il settore privato'' ha aggiunto il segretario, ribadendo la stima e la gratitudine nei confronti del personale in servizio. 
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Un paio di immagini di Giuseppe Mendicino con la dottoressa Alessandra Dolci della Direzione Antimafia di Lombardia e con il sindaco Filippo Galbiati

Sul fronte amministrativo in questi anni le sfide non sono mancate. Fra le più ostiche che i comuni del territorio hanno dovuto affrontare c'è sicuramente la crisi dell'azienda speciale Retesalute, interessata da una procedura di liquidazione a seguito dei noti problemi finanziari emersi, con i comuni chiamati poi a ripianare le perdite.
''Questa vicenda ci ha insegnato che serve più rigore da parte delle pubbliche amministrazioni. Anche quando si affrontano tematiche sociali, che richiedono certamente anche una giusta dose di sensibilità'' ha detto Mendicino, che negli scorsi mesi ha accompagnato la giunta comunale uscente nel lungo percorso culminato con l'approvazione della variante generale al PGT (piano di governo del territorio). ''Uno strumento il cui obiettivo principale era la tutela dell'ambiente, oltre alla riduzione del consumo di suolo. Mi ha fatto piacere poter seguire anche questo lavoro'' ha aggiunto.
Sulla questione più spinosa per il Comune, ovvero la riqualificazione delle aree dismesse ex Vismara e Vister, il segretario ha voluto allargare il campo, condividendo una riflessione più generale: ''spesso, pur sapendo qual è la strada giusta da percorrere, non riesci a risolvere le cose nella maniera in cui vorresti. E questo genera un senso di impotenza. Abbiamo un codice civile chiaro e concreto, ma una serie di leggi, come le varie finanziarie succedutesi nel tempo, che sono un vero caos normativo. Servirebbe maggiore sinergia fra il Governo e l'ANCI, o magari l'istituzione di un Ministero delle Autonomie Locali'' ha evidenziato il dottor Mendicino, secondo il quale il Parlamento dovrebbe dialogare maggiormente con la pubblica amministrazione prima di ''scrivere le leggi''.
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Il dottor Mendicino con Gherardo Colombo, l'ex magistrato

''Nel quotidiano ho sempre spronato gli uffici, sia qui che a Treviglio, alla chiarezza. Negli atti non servono retorica e pedanteria, bisogna trasmettere un messaggio chiaro ai cittadini che usufruiscono dei servizi, facendo capire quello che si fa'' ha detto, orgoglioso poi delle giornate per la trasparenza e per la legalità organizzate ogni anni presso i due municipi alla presenza degli studenti e di ospiti d'eccezione. A Casatenovo sono arrivati l'ex magistrato Gherardo Colombo, il sociologo e politico Nando Dalla Chiesa, il giurista Francesco Castelli e Alessandra Dolci, coordinatrice della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) di Lombardia. 
Una parola poi sulla pandemia, un momento difficile per tutti, anche per chi in quei mesi era comunque chiamato a garantire il funzionamento della macchina amministrativa che ''ha reagito''. Riferendosi ad esempio allo smart working, introdotto in quel periodo, Mendicino ritiene che abbia ''favorito elasticità'', evidenziando l'esigenza - alle volte - di arrivare al risultato, seppur le modalità di lavoro ''non in presenza'' non siano quelle tradizionali a cui siamo abituati.
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Da settembre per il professionista originario di Arezzo si aprirà una nuova parentesi di vita. Con il lavoro alle spalle, avrà più tempo per dedicarsi alle sue passioni: la montagna, la lettura ma soprattutto la scrittura. Autore affermato, con pubblicazioni all'attivo con Laterza, Einaudi e Priuli & Verlucca, lo scorso marzo Mendicino ha dato alle stampe ''Conrad. Una vita senza confini'', un'accurata indagine critico-biografica sullo scrittore e navigatore polacco naturalizzato britannico, scomparso (quasi) cento anni fa, lasciandoci in eredità opere indimenticabili come ''Cuore di tenebra'' o ''La linea d'ombra''.
''Mi piace, nelle mie opere, ispirarmi a personaggi reali'' ha detto, riferendosi ad esempio a Mario Rigoni Stern, di cui ha curato alcuni lavori biografici, ma anche allo scozzese Robert Louis Stevenson (''L'isola del tesoro'' e ''Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde''). Potrebbe essere lui il prossimo protagonista delle ricerche di Giuseppe Mendicino. ''Magari, chissà'' le sue parole, prima di salutarci. Per ora il segretario uscente di Casatenovo pensa a godersi la prossima imminente tappa: la pensione.
G.C.
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