La poesia di Umberto Colombo/85: la zanzara, insetto parassita
Zzzzz…Quante volte questo sottile ma incessante rumore disturba il nostro sonno durante i pomeriggi o le notti estive, quando siamo alle prese con un momento di riposo? È la zanzara la protagonista dell’appuntamento settimanale con la poesia di Umberto Colombo. Il pensiero rivolto all’insetto cade a pennello in queste settimane di canicola estiva. ''Con questo caldo e con l’umido in aggiunta, siamo nel limite della sopportazione. Se poi in sovrappiù, sentiamo attorno a noi quel ronzare d’insetto, che a modo suo è in cerca di una buona cenetta, la cosa ci disturba, e subentra in noi la rabbia di sopportazione. A volte il ronzante svolazza insistentemente attorno a noi, che per lui siamo una leccornia. Gira e gira in alto, in basso e a noi sembra senza paura anche se ci difendiamo con bruschi movimenti o altalenando le mani armati di giornale. La zanzara è più furba di noi: ''zac'' e ci zecca da un’altra parte. Li comincia il nostro bruciore di sofferenza, ci grattiamo da più parti, ma distratti ci sentiamo punti da un’altra parte. È questa la nostra estate''.
La zanzara
La zanzara è un insetto parassita
se ti prende diventi un buon boccone
è di foggia esigua ma vivace in vita
per buona pelle ricca per un cenone
Quando la senti ormai è già servita
devi per forza cercar di rimediare
ricorri a più sistemi ma è già partita
la sofferenza che tu puoi sopportare
vola e rimbalza sulla tua cute
puoi sentirne grande sofferenza
ti gratti fortemente ma ti conduce
ad una spazientita perdita di valenza
È lì che trovi il tuo mal d’umore
non serve l’agitarsi a più non posso
dai spazio allo sfregare con furore
da quanto s’è capito, ce l’hai addosso
E allora suggeriamo il cosa fare,
devi soltanto su di lei vincer la partita
ti spargi una sostanza penetrale
e vedrai che in che in breve, sarà finita
Umberto Colombo