Da Barzanò a Roma...in bici: è l'avventura di Matteo e Paolo
Lo scorso 12 luglio, Matteo Mandelli e Paolo Gerosa, hanno intrapreso un'avventura tanto difficile quanto gratificante: un viaggio in bicicletta di quasi 1000 km lungo la storica Via Francigena, da Barzanò fino a Roma.
Da sinistra Paolo Gerosa e Matteo Mandelli
Un percorso che, come ci hanno raccontato, li ha visti pedalare per ore, scoprendo panorami e scorci suggestivi, incontrando persone accoglienti e curiose. La decisione di partire è nata per gioco durante la tradizionale festa di paese a Torricella. "Verso fine maggio, durante la festa, ci siamo guardati e abbiamo detto: perché non provare a fare questo viaggio? In poco tempo abbiamo pianificato grossomodo le tappe, preparato l’equipaggiamento più leggero possibile e scelto una data di partenza: il 12 luglio” hanno raccontato.
Partiti nel pomeriggio, i due amici hanno percorso in media 110-120 km al giorno, trascorrendo in sella alla loro amata bicicletta quasi sei ore al giorno. "Ogni giorno partivamo verso le nove e mezza del mattino e arrivavamo a destinazione intorno alle 19.00, prendendoci tutto il tempo, nel mentre, per scoprire i luoghi e le persone che li abitano" hanno aggiunto, spiegando che il percorso programmato inizialmente di 900 km è stato superato a causa di deviazioni e piccoli errori, portandoli a pedalare quasi 1000 km in totale.
Le tappe erano decise giorno per giorno, senza prenotazioni anticipate per il pernottamento. "Abbiamo scelto di non prenotare in anticipo dove dormire per vivere l'avventura senza vincoli. Abbiamo trascorso le notti negli ostelli convenzionati con la Via Francigena, trovati tramite l’app dedicata. Il viaggio non è stato privo di difficoltà: il caldo è stato decisamente il nostro principale nemico, sfiorando in Toscana quasi i 40°, il che ha reso particolarmente arduo pedalare sotto il sole. Non era comodo ma la fatica è stata ampiamente ripagata dai panorami spettacolari e dai bellissimi luoghi che abbiamo attraversato” hanno aggiunto i due amici.
Lungo la Via Francigena hanno incontrato poche persone, dato il periodo fuori stagione per i pellegrini, ma gli abitanti dei paesi attraversati li hanno accolti con calore. "Ci hanno sempre accolto con curiosità, in maniera molto amichevole e simpatica, dandoci consigli utili su quali strade percorrere. È stato curioso e molto divertente poter sentire, giorno dopo giorno, i cambiamenti dei dialetti, che, specialmente sul confine tra Toscana e Roma, sono diventati decisamente molto simpatici”.
Il 20 luglio, nel pomeriggio, sono finalmente arrivati a Roma, recandosi poi subito in Piazza San Pietro dove si trova un ingresso dedicato appositamente ai pellegrini che arrivano in Vaticano.
L'esperienza è stata intensa e gratificante, e i due ragazzi non escludono di ripeterla: “Sicuramente potremmo rifarlo. Conoscendo le strade, partiremmo più preparati e magari dedicheremo qualche giorno in più per visitare meglio i luoghi in cui siamo solo transitati. Il viaggio è stato un modo per mettere alla prova la nostra passione per il ciclismo e i viaggi. È stato decisamente faticoso ma ne è valsa la pena. Abbiamo scoperto paesaggi e luoghi che non avremmo mai visto altrimenti, e abbiamo incontrato persone molto interessanti lungo il cammino” hanno concluso, ringraziando chi li ha incoraggiati ad intraprendere quest’avventura, non solo una sfida fisica, ma anche una scoperta personale e culturale, dimostrando così che, con tanta determinazione e spirito di adattamento, si possono vivere esperienze indimenticabili.
Da sinistra Paolo Gerosa e Matteo MandelliUn percorso che, come ci hanno raccontato, li ha visti pedalare per ore, scoprendo panorami e scorci suggestivi, incontrando persone accoglienti e curiose. La decisione di partire è nata per gioco durante la tradizionale festa di paese a Torricella. "Verso fine maggio, durante la festa, ci siamo guardati e abbiamo detto: perché non provare a fare questo viaggio? In poco tempo abbiamo pianificato grossomodo le tappe, preparato l’equipaggiamento più leggero possibile e scelto una data di partenza: il 12 luglio” hanno raccontato.
Partiti nel pomeriggio, i due amici hanno percorso in media 110-120 km al giorno, trascorrendo in sella alla loro amata bicicletta quasi sei ore al giorno. "Ogni giorno partivamo verso le nove e mezza del mattino e arrivavamo a destinazione intorno alle 19.00, prendendoci tutto il tempo, nel mentre, per scoprire i luoghi e le persone che li abitano" hanno aggiunto, spiegando che il percorso programmato inizialmente di 900 km è stato superato a causa di deviazioni e piccoli errori, portandoli a pedalare quasi 1000 km in totale.
Le tappe erano decise giorno per giorno, senza prenotazioni anticipate per il pernottamento. "Abbiamo scelto di non prenotare in anticipo dove dormire per vivere l'avventura senza vincoli. Abbiamo trascorso le notti negli ostelli convenzionati con la Via Francigena, trovati tramite l’app dedicata. Il viaggio non è stato privo di difficoltà: il caldo è stato decisamente il nostro principale nemico, sfiorando in Toscana quasi i 40°, il che ha reso particolarmente arduo pedalare sotto il sole. Non era comodo ma la fatica è stata ampiamente ripagata dai panorami spettacolari e dai bellissimi luoghi che abbiamo attraversato” hanno aggiunto i due amici.
Lungo la Via Francigena hanno incontrato poche persone, dato il periodo fuori stagione per i pellegrini, ma gli abitanti dei paesi attraversati li hanno accolti con calore. "Ci hanno sempre accolto con curiosità, in maniera molto amichevole e simpatica, dandoci consigli utili su quali strade percorrere. È stato curioso e molto divertente poter sentire, giorno dopo giorno, i cambiamenti dei dialetti, che, specialmente sul confine tra Toscana e Roma, sono diventati decisamente molto simpatici”.
Il 20 luglio, nel pomeriggio, sono finalmente arrivati a Roma, recandosi poi subito in Piazza San Pietro dove si trova un ingresso dedicato appositamente ai pellegrini che arrivano in Vaticano.
L'esperienza è stata intensa e gratificante, e i due ragazzi non escludono di ripeterla: “Sicuramente potremmo rifarlo. Conoscendo le strade, partiremmo più preparati e magari dedicheremo qualche giorno in più per visitare meglio i luoghi in cui siamo solo transitati. Il viaggio è stato un modo per mettere alla prova la nostra passione per il ciclismo e i viaggi. È stato decisamente faticoso ma ne è valsa la pena. Abbiamo scoperto paesaggi e luoghi che non avremmo mai visto altrimenti, e abbiamo incontrato persone molto interessanti lungo il cammino” hanno concluso, ringraziando chi li ha incoraggiati ad intraprendere quest’avventura, non solo una sfida fisica, ma anche una scoperta personale e culturale, dimostrando così che, con tanta determinazione e spirito di adattamento, si possono vivere esperienze indimenticabili.
Sa.A.