Da Viganò agli USA: il cestista azzurro Greppi lascia Cantù pronto a vivere un ''sogno''

E' una storia fatta di impegno e sacrifici, fino ad ora però, tutti ampiamente ripagati come lui stesso ha voluto evidenziare nel corso dell'intervista. Il viganese Riccardo Greppi, classe 2005, si prepara a volare negli Stati Uniti per affrontare una stimolante esperienza sportiva, ma anche di vita.
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Cestista con un recentissimo passato tra le fila della Pallacanestro Cantù, tra una manciata di giorni Riccardo darà il via alla nuova avventura presso l'Università del Wisconsin - uno dei migliori atenei al mondo - dove avrà la possibilità di unire al percorso di studi, quello sportivo.
''Terminata l'esperienza a Cantù, insieme al mio procuratore abbiamo cercato delle opportunità negli Stati Uniti. Il mio sogno è sempre stato quello di trasferirmi lì, ma prima volevo concludere il ciclo scolastico in Italia'' ci ha raccontato l'atleta di Viganò, fresco di diploma conseguito al Liceo Casnati di Como.
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Riccardo Greppi si è avvicinato al basket un po' per caso, ma è stato subito amore. ''Sono sempre stato molto alto di statura, quindi dopo una prima esperienza in vasca, con la mia famiglia decidemmo di provare con il basket. Avevo 7 anni, erano i primi anni di scuola e iniziai con un corso a Barzanò. Ricordo che eravamo in pochissimi, giocavamo perlopiù per divertimento'' ci ha raccontato il viganese.
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A quella prima parentesi con la palla a spicchi, seguì quella a Rovagnate, presso la locale società di basket, dove Riccardo Greppi è rimasto qualche anno. ''Via via l'esperienza sportiva si è fatta sempre più seria: ricordo che sostenevo già 3-4 allenamenti settimanali. Nel 2017 poi, c'è stata l'opportunità di partecipare ad un camp estivo organizzato dalla Pallacanestro Cantù. Al ritorno da quelle due settimane, mi è stato proposto di allenarmi con loro''.
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Dopo un iniziale periodo di militanza nelle due società (quella lecchese e quella comasca) l'anno successivo Greppi ha dato il via alla parentesi presso la blasonata società brianzola dove è rimasto fino a qualche settimana fa. Un'esperienza certamente impegnativa, anche per i familiari del giovane cestista che lo hanno sempre sostenuto anche logisticamente, soprattutto nei primi anni, accompagnandolo quasi ogni giorno a Cantù per gli allenamenti. Nel 2021 poi, la proposta di trasferirsi nella città brianzola, prendendo parte al Progetto Giovani Cantù.
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''Con altri sette ragazzi abbiamo vissuto in una foresteria: una convivenza a tutti gli effetti'' ci ha spiegato Riccardo, che dopo aver frequentato il biennio al Liceo Parini di Barzanò, gli ultimi tre anni delle superiori li ha invece trascorsi al Casnati di Como, più vicino alla nuova residenza canturina. Qui, la scorsa estate, ha conseguito il diploma in lingue.
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''Quella a Cantù è stata un'esperienza importante, anche dal punto di vista umano. A poco più di 15 anni mi sono staccato dalla famiglia, diventando a tutti gli effetti indipendente'' ci ha raccontato, ricordando le soddisfazioni ottenute sul campo, fra cui la prima convocazione con la nazionale, avvenuta nel 2019, alla quale ne sono seguite molte altre. E poil'Eurolega giovanile e l'esordio in A2 quando militava nell'Under 19 a Cantù. Ora però, Riccardo Greppi è pronto per affrontare una nuova entusiasmante esperienza oltreoceano.
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''Inizialmente avevo accetto un'altra ottima offerta, giunta al mio procuratore dalla Temple University di Philadelphia. All'ultimo però, è arrivata la chiamata da Wisconsin e l'ho colta al volo. Il 15 agosto mi trasferirò negli Stati Uniti: per le prime due settimane ci saranno anche i miei genitori che mi aiuteranno con il trasloco'' ha proseguito il viganese, entusiasta, ma allo stesso tempo spiazzato rispetto a quel che lo attende.
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Riccardo Greppi con i genitori Bruno e Laura

''E' un mondo che mi affascina da sempre, ma anche molto diverso dall'esperienza che ho vissuto sino ad ora. Io comunque sono bello carico e non vedo l'ora di iniziare'' ha concluso Riccardo Greppi, rivolgendo un pensiero a tutti coloro che lo hanno sostenuto in questo percorso di sacrifici, in particolare ai genitori Bruno e Laura (nota sul territorio per l'attività di rivendita di cialde di caffè gestita a Dolzago ndr) e alla sua famiglia in generale che non gli ha mai fatto mancare affetto, vicinanza e aiuto.
G.C.
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