Annone: vandalismi in località Ona, ancora non balneabile
Atto vandalico sul lago di Annone Brianza. Negli scorsi giorni, in prossimità della pista ciclopendonale in località Ona si è verificato un atto di vandalismo che ha deturpato il patrimonio pubblico. Dall’amministrazione hanno assicurato di essersi già attivati: “Sono state allertate immediatamente le “Forze dell’Ordine” che provvedono anche al controllo con le telecamere”.
Una zona, quella di Ona, dove quest’anno non c’è pace. Le recenti analisi di ATS Brianza hanno confermato che la località Ona di Annone Brianza non risulta balneabile. Si tratta dell’unica area lecchese nelle cui acque non è possibile immergersi: sono infatti 27 i punti lacuali dove l’agenzia di tutela della salute effettua i campionamenti per verificare lo stato delle acque e dunque l’idoneità alla balneazione.
“Per quanto riguarda la situazione lago, confermiamo che i risultati dei test svolti da ATS e pervenuti in Comune il giorno 06 agosto, dispongono la non balneabilità, a causa della presenza di cianobatteri - spiegano dal comune di Annone - Nella Località Ona sono affisse le ordinanze già da tempo con tutti i cartelli che riportano il divieto stesso. Abbiamo richiesto ulteriori pareri all’Autorità di Bacino e all’Arpa ma non sono ancora pervenute risposte”.
A seguito dei primi riscontri dello scorso luglio, il sindaco Luca Marsigli aveva già firmato un’ordinanza di divieto di balneazione (la n° 20, pubblicata sull'albo pretorio e regolarmente affissa), valida per l’intero periodo estivo, ovvero da 19 luglio 2024 al 30 settembre 2024.
I cianobatteri, che sono la causa della non balneabilità dell’area lacustre annonese, sono microrganismi presenti naturalmente in tutti i laghi che proliferano grazie alle alte temperature. In caso di forte proliferazione possono però rilasciare sostanze pericolose che, nei casi più gravi, provocano reazioni allergiche della pelle, sintomi gastrointestinali o danni al fegato. Le persone con pelle sensibile, bambini e cani risultano maggiormente a rischio. La presenza dei cianobatteri è riconoscibile per la colorazione inconsueta delle acque e la loro tossicità dipende dalla quantità.
“Considerata l’estrema variabilità del fenomeno della fioritura di cianobatteri (c.d. alghe) in relazione alle condizioni climatiche ed atmosferiche, si ribadisce che in presenza di acque torbide, schiume o mucillaggini, o con colorazioni anomale è sconsigliato immergersi” spiegano da ATS, fornendo alcune indicazioni. “É comunque buona norma, a tutela della salute, adottare i seguenti comportamenti: evitare di ingerire acqua durante il contatto con acque di balneazione; fare la doccia appena usciti dall’acqua provvedendo ad asciugare completamente tutto il corpo, con particolare riguardo alla testa; sostituire il costume dopo il bagno. Si sottolinea che il contatto con acque contaminate da cianobatteri potrebbe provocare diversi effetti tra i quali: irritazione delle vie respiratorie e degli occhi (come riniti, asma, congiuntiviti, tosse) e/o disturbi gastrointestinali”.
Concludono da ATS: “Infine, così come già accaduto negli anni precedenti a seguito di segnalazioni di dermatiti in alcune persone che hanno avuto contatto con le acque, è verosimile che tali inconvenienti siano determinati da riscontro occasionale di cercaria nelle acque interessate. Pur non costituendo, le dermatiti in questione, un serio pericolo per la salute, si ritiene opportuno segnalare il fatto al fine di informare la popolazione”.
Una zona, quella di Ona, dove quest’anno non c’è pace. Le recenti analisi di ATS Brianza hanno confermato che la località Ona di Annone Brianza non risulta balneabile. Si tratta dell’unica area lecchese nelle cui acque non è possibile immergersi: sono infatti 27 i punti lacuali dove l’agenzia di tutela della salute effettua i campionamenti per verificare lo stato delle acque e dunque l’idoneità alla balneazione.
“Per quanto riguarda la situazione lago, confermiamo che i risultati dei test svolti da ATS e pervenuti in Comune il giorno 06 agosto, dispongono la non balneabilità, a causa della presenza di cianobatteri - spiegano dal comune di Annone - Nella Località Ona sono affisse le ordinanze già da tempo con tutti i cartelli che riportano il divieto stesso. Abbiamo richiesto ulteriori pareri all’Autorità di Bacino e all’Arpa ma non sono ancora pervenute risposte”.
A seguito dei primi riscontri dello scorso luglio, il sindaco Luca Marsigli aveva già firmato un’ordinanza di divieto di balneazione (la n° 20, pubblicata sull'albo pretorio e regolarmente affissa), valida per l’intero periodo estivo, ovvero da 19 luglio 2024 al 30 settembre 2024.
I cianobatteri, che sono la causa della non balneabilità dell’area lacustre annonese, sono microrganismi presenti naturalmente in tutti i laghi che proliferano grazie alle alte temperature. In caso di forte proliferazione possono però rilasciare sostanze pericolose che, nei casi più gravi, provocano reazioni allergiche della pelle, sintomi gastrointestinali o danni al fegato. Le persone con pelle sensibile, bambini e cani risultano maggiormente a rischio. La presenza dei cianobatteri è riconoscibile per la colorazione inconsueta delle acque e la loro tossicità dipende dalla quantità.
“Considerata l’estrema variabilità del fenomeno della fioritura di cianobatteri (c.d. alghe) in relazione alle condizioni climatiche ed atmosferiche, si ribadisce che in presenza di acque torbide, schiume o mucillaggini, o con colorazioni anomale è sconsigliato immergersi” spiegano da ATS, fornendo alcune indicazioni. “É comunque buona norma, a tutela della salute, adottare i seguenti comportamenti: evitare di ingerire acqua durante il contatto con acque di balneazione; fare la doccia appena usciti dall’acqua provvedendo ad asciugare completamente tutto il corpo, con particolare riguardo alla testa; sostituire il costume dopo il bagno. Si sottolinea che il contatto con acque contaminate da cianobatteri potrebbe provocare diversi effetti tra i quali: irritazione delle vie respiratorie e degli occhi (come riniti, asma, congiuntiviti, tosse) e/o disturbi gastrointestinali”.
Concludono da ATS: “Infine, così come già accaduto negli anni precedenti a seguito di segnalazioni di dermatiti in alcune persone che hanno avuto contatto con le acque, è verosimile che tali inconvenienti siano determinati da riscontro occasionale di cercaria nelle acque interessate. Pur non costituendo, le dermatiti in questione, un serio pericolo per la salute, si ritiene opportuno segnalare il fatto al fine di informare la popolazione”.