Lago di Annone: nata Brianza SUP School da tre fondatori
Valorizzare i laghi del territorio durante la stagione estiva è fondamentale non soltanto per attirare turisti, ma anche per dare agli abitanti del posto la possibilità di beneficiare del paesaggio e dei suoi servizi.
Tale obiettivo è sicuramente in cima alla lista dei fondatori di Brianza SUP School, la prima ufficiale scuola di SUP del territorio che si è stabilita a Galbiate, sulle rive dello splendido lago di Annone. Acronimo di Stand Up Paddle, il SUP è uno degli sport più in voga del momento, praticabile su qualsiasi specchio lacustre, che consiste nello scorrere sull’acqua in piedi su una tavola galleggiante col movimento di una pagaia.
La passione per questa disciplina ha riunito in questo progetto formativo Gianni Zoppelletto, Monica Bonsangue e Chiara Veronesi, desiderosi di diventare un riferimento per tale pratica sportiva sul lago. “Eravamo in contatto col gruppo SUP Italia Academy, il famoso circuito a livello nazionale di cui facciamo parte – come singoli e come scuola – e che ha base a Misano Adriatico (RN), gestito da Franco Piccioni. Ci siamo brevettati uno dietro l’altro, ufficialmente riconosciuti dal CONI, e a giugno siamo partiti col progetto, portando il SUP sul lago in chiave formativa” ha raccontato Bonsangue, psicologa di professione ed esperta canoista, nonché la prima ad aver appoggiato una tavola da SUP sul lago di Annone nel 2018. “Oltre a insegnare postura, pagaiata e risalita corretta, vogliamo portare il messaggio di vivere questo ambiente in maniera armoniosa non solo sportivamente, ma anche emotivamente. Le persone del luogo hanno un rapporto piuttosto controverso col lago di Annone, principalmente per motivi di balneabilità e per mancanza di servizi. Convincere a viverlo a pieno da un’angolazione diversa, è la nostra sfida”.
Proprio tale bacino, con le sue qualità, ha invogliato gli istruttori a ubicare la scuola sulle sue rive. “Le caratteristiche sono perfette per l’insegnamento e per la pratica di un neofita: non presenta nessun tipo di pericolo, è piatto e non ci sono natanti – nessun rischio di onde generate da eliche o scafi. Sfruttare queste qualità è molto importante per noi, perché cominciare questo sport su una superficie del genere rende l’apprendimento molto più fluido” ha riferito Gianni Zoppelletto, amante e praticante del surf da moltissimi anni, per cui è estremamente importante anche l’aspetto del contatto con la natura e della contemplazione del paesaggio che circonda gli specchi d’acqua. Il lago di Annone, infatti, ospita una flora e una fauna affascinanti e prolifiche, che possono essere osservate solo via acqua, e un altro obiettivo della Brianza SUP School è di formare anche al rispetto e intangibilità della natura locale.
Ognuno dei tre istruttori porta una parte della propria esperienza personale e professionale nel progetto formativo: Gianni ha vissuto undici anni in California (USA) di fronte all’oceano e ha assorbito a pieno la filosofia e cultura del surf, che è ciò desidera portare anche qui sul nostro territorio grazie alla proposta della Brianza SUP School; Monica, invece, presta la sua esperienza nel campo psicopedagogico per aiutare gli allievi nell'approccio alla tavola, soprattutto per gestire momenti di ansia o insicurezza dettati dal primo contatto col nuovo attrezzo; Chiara, figlia di Monica, porta l’entusiasmo e la freschezza di una diciassettenne appassionata, tra le più giovani brevettate d’Italia, nonché la competenza nel rapportarsi con gli allievi più piccoli. “L’apporto di natura diversa che ognuno di noi dà alla scuola è estremamente importante e lo consideriamo un enorme punto di forza della nostra proposta” ha commentato Zoppelletto.
Entrando nel vivo della proposta, la Brianza SUP School ha un’offerta dinamica e conveniente: una prima prova gratuita, fondamentale per l’allievo per testare il tipo di feeling con la tavola, seguita da un pacchetto di tre lezioni da 90 minuti l’una o, in alternativa, le giornate “full day” in cui vengono concentrate le varie lezioni tra mattina e pomeriggio, con pausa pranzo all’Aire Bar - il punto di ristoro sulla riva del lago che fa d’appoggio alle attività della scuola.
“Il tipo di insegnamento che offriamo copre un livello base, in gergo si chiama flat water, con il quale poi si può pensare di proseguire e specializzarsi in discipline di varia difficoltà nel mondo del SUP” ha riferito Monica Bonsangue. “Al termine delle lezioni rilasciamo l’attestato di partecipazione ufficiale e il tesserino dell’atleta, che è spendibile in tutti i centri del circuito nazionale della SUP Italia Academy. Ciò significa che se l’allievo va in vacanza in Emilia-Romagna e trova un centro di formazione, magari specializzato in altre discipline, può mostrare il tesserino e l’istruttore locale riprende da dove lo abbiamo lasciato noi. È una formula molto innovativa”.
Inoltre, non vi è alcun bisogno di acquistare l’attrezzatura: tavola, leash (guinzaglio per attaccare la caviglia alla tavola), pagaia e giubbetto di galleggiamento vengono forniti dalla scuola. Incoraggia anche il fatto che non c’è alcun tipo di limitazione a livello di età per chi vuole approcciare a questo sport: “Abbiamo avuto come allievi bambini di sei anni, così come signore di sessant’anni, tutti pronti a mettersi in gioco e tutti riusciti nell’obiettivo principale di stare in piedi sulla tavola e pagaiare. Partire da zero è possibile, non è uno sport che richiede una grande preparazione fisica, già questo può essere un incentivo per scatenare la curiosità delle persone” ha puntualizzato la giovane Chiara Veronesi. Gli istruttori sono anche disponibili per offrire qualche lezione e iniziativa aggiuntiva ai più interessati.
Il supporto dell’Aire Bar è per gli istruttori motivo di gratitudine: “Siamo stati fortunatissimi anche a trovare l’ospitalità di Fabio e la sua attività, la location è ideale per il nostro tipo di proposta – ha riferito Gianni Zoppelletto – c’è una spiaggetta meravigliosa davanti, con un approdo fantastico, acqua pulita, parcheggio e il punto di ristoro in sé, che offre cucina e rinfresco. Un ambiente così accogliente e informale è fondamentale per noi, che oltre alla parte sportiva apprezziamo anche quella ludica, e un posto del genere ci permette di conoscerci davanti ad un aperitivo, stare insieme e scambiare due chiacchiere. Ringraziamo di cuore Fabio per averci accolto, non è scontato”.
La Brianza SUP School non pensa solo a concludere la stagione estiva per questo 2024, ma ha già in cantiere diversi progetti. “Prenderemo parte ad un’iniziativa splendida nel mese di settembre, che riunisce tutto il mondo delle tavole in una grande esposizione, con l’obiettivo di coinvolgere i locali – soprattutto i giovanissimi – nella scoperta di questi sport” ha anticipato Zoppelletto.
“Abbiamo avuto richieste anche da alcuni licei scientifici a indirizzo sportivo del territorio che vogliono introdurre il SUP come disciplina di insegnamento. Il nostro scopo è avere un numero sufficiente di tavole per poter soddisfare anche questo tipo di domanda e coinvolgere i giovani in questa disciplina che presto sarà anche olimpica” ha continuato Monica Bonsangue, facendo riferimento anche al desiderio ancora astratto della scuola di prendere parte anche alla formazione dei bagnini del territorio all’uso del SUP (nello specifico, delle tavole rescue) per i salvataggi nel lago, viste le numerose morti avvenute nel lecchese negli ultimi anni.
Insomma, la proposta dei tre istruttori è fresca, originale e adatta al periodo estivo, nonché offre l’opportunità a chiunque voglia mettersi in gioco di uscire dalla comfort-zone e sperimentare lo sport acquatico del momento anche sulle acque del lago di Annone.
Tale obiettivo è sicuramente in cima alla lista dei fondatori di Brianza SUP School, la prima ufficiale scuola di SUP del territorio che si è stabilita a Galbiate, sulle rive dello splendido lago di Annone. Acronimo di Stand Up Paddle, il SUP è uno degli sport più in voga del momento, praticabile su qualsiasi specchio lacustre, che consiste nello scorrere sull’acqua in piedi su una tavola galleggiante col movimento di una pagaia.
La passione per questa disciplina ha riunito in questo progetto formativo Gianni Zoppelletto, Monica Bonsangue e Chiara Veronesi, desiderosi di diventare un riferimento per tale pratica sportiva sul lago. “Eravamo in contatto col gruppo SUP Italia Academy, il famoso circuito a livello nazionale di cui facciamo parte – come singoli e come scuola – e che ha base a Misano Adriatico (RN), gestito da Franco Piccioni. Ci siamo brevettati uno dietro l’altro, ufficialmente riconosciuti dal CONI, e a giugno siamo partiti col progetto, portando il SUP sul lago in chiave formativa” ha raccontato Bonsangue, psicologa di professione ed esperta canoista, nonché la prima ad aver appoggiato una tavola da SUP sul lago di Annone nel 2018. “Oltre a insegnare postura, pagaiata e risalita corretta, vogliamo portare il messaggio di vivere questo ambiente in maniera armoniosa non solo sportivamente, ma anche emotivamente. Le persone del luogo hanno un rapporto piuttosto controverso col lago di Annone, principalmente per motivi di balneabilità e per mancanza di servizi. Convincere a viverlo a pieno da un’angolazione diversa, è la nostra sfida”.
Proprio tale bacino, con le sue qualità, ha invogliato gli istruttori a ubicare la scuola sulle sue rive. “Le caratteristiche sono perfette per l’insegnamento e per la pratica di un neofita: non presenta nessun tipo di pericolo, è piatto e non ci sono natanti – nessun rischio di onde generate da eliche o scafi. Sfruttare queste qualità è molto importante per noi, perché cominciare questo sport su una superficie del genere rende l’apprendimento molto più fluido” ha riferito Gianni Zoppelletto, amante e praticante del surf da moltissimi anni, per cui è estremamente importante anche l’aspetto del contatto con la natura e della contemplazione del paesaggio che circonda gli specchi d’acqua. Il lago di Annone, infatti, ospita una flora e una fauna affascinanti e prolifiche, che possono essere osservate solo via acqua, e un altro obiettivo della Brianza SUP School è di formare anche al rispetto e intangibilità della natura locale.
Ognuno dei tre istruttori porta una parte della propria esperienza personale e professionale nel progetto formativo: Gianni ha vissuto undici anni in California (USA) di fronte all’oceano e ha assorbito a pieno la filosofia e cultura del surf, che è ciò desidera portare anche qui sul nostro territorio grazie alla proposta della Brianza SUP School; Monica, invece, presta la sua esperienza nel campo psicopedagogico per aiutare gli allievi nell'approccio alla tavola, soprattutto per gestire momenti di ansia o insicurezza dettati dal primo contatto col nuovo attrezzo; Chiara, figlia di Monica, porta l’entusiasmo e la freschezza di una diciassettenne appassionata, tra le più giovani brevettate d’Italia, nonché la competenza nel rapportarsi con gli allievi più piccoli. “L’apporto di natura diversa che ognuno di noi dà alla scuola è estremamente importante e lo consideriamo un enorme punto di forza della nostra proposta” ha commentato Zoppelletto.
Entrando nel vivo della proposta, la Brianza SUP School ha un’offerta dinamica e conveniente: una prima prova gratuita, fondamentale per l’allievo per testare il tipo di feeling con la tavola, seguita da un pacchetto di tre lezioni da 90 minuti l’una o, in alternativa, le giornate “full day” in cui vengono concentrate le varie lezioni tra mattina e pomeriggio, con pausa pranzo all’Aire Bar - il punto di ristoro sulla riva del lago che fa d’appoggio alle attività della scuola.
“Il tipo di insegnamento che offriamo copre un livello base, in gergo si chiama flat water, con il quale poi si può pensare di proseguire e specializzarsi in discipline di varia difficoltà nel mondo del SUP” ha riferito Monica Bonsangue. “Al termine delle lezioni rilasciamo l’attestato di partecipazione ufficiale e il tesserino dell’atleta, che è spendibile in tutti i centri del circuito nazionale della SUP Italia Academy. Ciò significa che se l’allievo va in vacanza in Emilia-Romagna e trova un centro di formazione, magari specializzato in altre discipline, può mostrare il tesserino e l’istruttore locale riprende da dove lo abbiamo lasciato noi. È una formula molto innovativa”.
Inoltre, non vi è alcun bisogno di acquistare l’attrezzatura: tavola, leash (guinzaglio per attaccare la caviglia alla tavola), pagaia e giubbetto di galleggiamento vengono forniti dalla scuola. Incoraggia anche il fatto che non c’è alcun tipo di limitazione a livello di età per chi vuole approcciare a questo sport: “Abbiamo avuto come allievi bambini di sei anni, così come signore di sessant’anni, tutti pronti a mettersi in gioco e tutti riusciti nell’obiettivo principale di stare in piedi sulla tavola e pagaiare. Partire da zero è possibile, non è uno sport che richiede una grande preparazione fisica, già questo può essere un incentivo per scatenare la curiosità delle persone” ha puntualizzato la giovane Chiara Veronesi. Gli istruttori sono anche disponibili per offrire qualche lezione e iniziativa aggiuntiva ai più interessati.
Il supporto dell’Aire Bar è per gli istruttori motivo di gratitudine: “Siamo stati fortunatissimi anche a trovare l’ospitalità di Fabio e la sua attività, la location è ideale per il nostro tipo di proposta – ha riferito Gianni Zoppelletto – c’è una spiaggetta meravigliosa davanti, con un approdo fantastico, acqua pulita, parcheggio e il punto di ristoro in sé, che offre cucina e rinfresco. Un ambiente così accogliente e informale è fondamentale per noi, che oltre alla parte sportiva apprezziamo anche quella ludica, e un posto del genere ci permette di conoscerci davanti ad un aperitivo, stare insieme e scambiare due chiacchiere. Ringraziamo di cuore Fabio per averci accolto, non è scontato”.
La Brianza SUP School non pensa solo a concludere la stagione estiva per questo 2024, ma ha già in cantiere diversi progetti. “Prenderemo parte ad un’iniziativa splendida nel mese di settembre, che riunisce tutto il mondo delle tavole in una grande esposizione, con l’obiettivo di coinvolgere i locali – soprattutto i giovanissimi – nella scoperta di questi sport” ha anticipato Zoppelletto.
“Abbiamo avuto richieste anche da alcuni licei scientifici a indirizzo sportivo del territorio che vogliono introdurre il SUP come disciplina di insegnamento. Il nostro scopo è avere un numero sufficiente di tavole per poter soddisfare anche questo tipo di domanda e coinvolgere i giovani in questa disciplina che presto sarà anche olimpica” ha continuato Monica Bonsangue, facendo riferimento anche al desiderio ancora astratto della scuola di prendere parte anche alla formazione dei bagnini del territorio all’uso del SUP (nello specifico, delle tavole rescue) per i salvataggi nel lago, viste le numerose morti avvenute nel lecchese negli ultimi anni.
Insomma, la proposta dei tre istruttori è fresca, originale e adatta al periodo estivo, nonché offre l’opportunità a chiunque voglia mettersi in gioco di uscire dalla comfort-zone e sperimentare lo sport acquatico del momento anche sulle acque del lago di Annone.
Federica Falbo