Cortenuova: chiesa gremita ai funerali del dottor Enrico Albertini. ''Mettete in pratica ciò che ci ha lasciato''
''Che Enrico possa dire che in questa vita ha seminato bene e non sulla pietra. Che possa nutrire la consapevolezza e la gioia di aver trasmesso dei valori''. E' l'auspicio che Padre Célio João Fumo, missionario della Consolata di Bevera, ha condiviso con i tanti fedeli che hanno gremito stamani la chiesa parrocchiale del SS Redentore a Cortenuova di Monticello, per prendere parte ai funerali del dottor Albertini.
Biologo, ornitologo e divulgatore, il 69enne è mancato la scorsa settimana a seguito di un tragico incidente verificatosi sulla Maiella, in Abruzzo. Un piede in fallo - forse a seguito di un malore - mentre percorreva uno dei sentieri della catena appenninica, è risultato fatale al fondatore del Centro Monticello, milanese d'origine, ma da moltissimi anni residente con la moglie Nicoletta in località Prebone, nella villa di famiglia, situata a pochi passi dal ristorante Il Portico.
Una persona stimata ed apprezzata Enrico Albertini, che aveva saputo trasformare la propria passione per la fauna (in particolare per i rapaci notturni), in un importante progetto di studio, valorizzazione e conservazione delle specie in via di estinzione. Una realtà nota a livello nazionale e non solo, che porta peraltro il nome del paese e che con la comunità si era saputa integrare più che bene; basti pensare che da molti anni ormai, nel piano del diritto allo studio del Comune di Monticello figura anche la visita alla struttura fondata dal dottor Albertini, particolarmente interessante e gradita ai giovani alunni.
''Di fronte alla morte non si è mai preparati'' ha detto in apertura di omelia Padre Fumo, evidenziando così il difficile momento che i familiari del 69enne stanno attraversando. ''Nulla può asciugare le lacrime di chi piange per questa perdita. Solo la parola di Dio può aiutarci''.
Il religioso originario del Mozambico, ha fatto quindi riferimento alle letture: partendo dal Libro di Giobbe e dall'intensa fede che gli dona speranza e soprattutto il desiderio di incontrare il Signore. ''Il dolore non sia la fine di tutto: Dio non ci abbandona'' ha aggiunto il missionario, facendo poi riferimento al Vangelo di Giovanni e alla speranza che Enrico Albertini ''sia intorno a Dio, a godere dell'eternità e della sua bontà''.
Padre Célio ha infine esortato i presenti ad onorare la figura del compianto amico e familiare, portando avanti il suo esempio. ''Ci ha lasciato la fede, i suoi valori morali: mettere in pratica ciò che ci ha lasciato, è un messaggio grande, che può portare frutto''.
A dimostrazione di questo importante lascito, le tante persone che hanno gremito la parrocchiale; fra i presenti spiccavano anche il sindaco Alessandra Hofmann con il vice Roberto De Simone, ma anche i predecessori Luca Rigamonti e Vittorio Cazzaniga. Amministratori che il dottor Enrico Albertini aveva avuto modo di conoscere e con i quali aveva collaborato, aprendo appunto le porte del proprio centro, alle scuole e in occasione di visite straordinarie.
Al termine delle esequie, prima che il feretro lasciasse la chiesa monticellese per avviarsi poi verso il tempio crematorio, la lettura di una toccante poesia di Sant'Agostino. ''Nelle tue battaglie, nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine, pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità. Non piangere più, se veramente mi ami''.
Biologo, ornitologo e divulgatore, il 69enne è mancato la scorsa settimana a seguito di un tragico incidente verificatosi sulla Maiella, in Abruzzo. Un piede in fallo - forse a seguito di un malore - mentre percorreva uno dei sentieri della catena appenninica, è risultato fatale al fondatore del Centro Monticello, milanese d'origine, ma da moltissimi anni residente con la moglie Nicoletta in località Prebone, nella villa di famiglia, situata a pochi passi dal ristorante Il Portico.
Una persona stimata ed apprezzata Enrico Albertini, che aveva saputo trasformare la propria passione per la fauna (in particolare per i rapaci notturni), in un importante progetto di studio, valorizzazione e conservazione delle specie in via di estinzione. Una realtà nota a livello nazionale e non solo, che porta peraltro il nome del paese e che con la comunità si era saputa integrare più che bene; basti pensare che da molti anni ormai, nel piano del diritto allo studio del Comune di Monticello figura anche la visita alla struttura fondata dal dottor Albertini, particolarmente interessante e gradita ai giovani alunni.
''Di fronte alla morte non si è mai preparati'' ha detto in apertura di omelia Padre Fumo, evidenziando così il difficile momento che i familiari del 69enne stanno attraversando. ''Nulla può asciugare le lacrime di chi piange per questa perdita. Solo la parola di Dio può aiutarci''.
Il religioso originario del Mozambico, ha fatto quindi riferimento alle letture: partendo dal Libro di Giobbe e dall'intensa fede che gli dona speranza e soprattutto il desiderio di incontrare il Signore. ''Il dolore non sia la fine di tutto: Dio non ci abbandona'' ha aggiunto il missionario, facendo poi riferimento al Vangelo di Giovanni e alla speranza che Enrico Albertini ''sia intorno a Dio, a godere dell'eternità e della sua bontà''.
Padre Célio ha infine esortato i presenti ad onorare la figura del compianto amico e familiare, portando avanti il suo esempio. ''Ci ha lasciato la fede, i suoi valori morali: mettere in pratica ciò che ci ha lasciato, è un messaggio grande, che può portare frutto''.
A dimostrazione di questo importante lascito, le tante persone che hanno gremito la parrocchiale; fra i presenti spiccavano anche il sindaco Alessandra Hofmann con il vice Roberto De Simone, ma anche i predecessori Luca Rigamonti e Vittorio Cazzaniga. Amministratori che il dottor Enrico Albertini aveva avuto modo di conoscere e con i quali aveva collaborato, aprendo appunto le porte del proprio centro, alle scuole e in occasione di visite straordinarie.
Al termine delle esequie, prima che il feretro lasciasse la chiesa monticellese per avviarsi poi verso il tempio crematorio, la lettura di una toccante poesia di Sant'Agostino. ''Nelle tue battaglie, nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine, pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità. Non piangere più, se veramente mi ami''.
G.C.