Oggiono: secondo Everesting per Veronica Frigerio, per tredici volte ''su e giù'' dal Ghisallo
L'avevamo intervistata poco più di un mese fa, a qualche giorno di distanza da una piccola-grande impresa sportiva. Veronica Frigerio però, ci ha preso gusto: dopo l'Everesting roam di inizio agosto, l'oggionese si è resa protagonista di un'altra fatica...a due ruote: una pedalata non stop per oltre sedici ore, su e giù per una celebre vetta della vicina provincia comasca.
Lo scorso lunedì 2 settembre alle ore 19, la 47enne iscritta al Velo Club Oggiono ha inforcato la sua bici e insieme all'amico Elio Micheli di Galbiate, ha percorso per ben tredici volte il SuperGhisallo, la salita simbolo per molti amanti dei ''pedali'', che non a caso ospita pure il piccolo santuario, detto anche chiesa dei ciclisti. I due atleti, con una passione sfrenata per la bicicletta, si sono cimentati in un Everesting tradizionale, percorrendo 232 chilometri, per un dislivello di oltre 9mila metri. L'idea alla base dell'Everesting - per chi non lo sapesse - è semplicissima: percorrere salite su salite in bicicletta fino a quando non si raggiungono 8.848 metri di salita - l'altezza del Monte Everest. Una battaglia di resistenza fisica che spinge l'atleta oltre i propri limiti fisici e psicologici.
''Al contrario della scorsa volta, avevamo portato l'auto, nostro punto di riferimento per rinfocillarci tra una salita e l'altra'' ci ha detto la sportiva di Oggiono, rincasata intorno alle due del giorno successivo, stremata ma soddisfatta dalla seconda impresa portata a termine. ''E' stato da un certo punto di vista più semplice rispetto all'everesting di un mese fa, perchè il percorso, seppur ripetuto più volte, era comunque sempre lo stesso. Avendo a disposizione i viveri, non dovevamo perdere tempo a cercare cibo. Le sorprese comunque non sono mancate: la pedalata in notturna ci ha consentito di vedere tanti animali selvatici: dalle volpi ai tassi e anche qualche capriolo. Uno spettacolo inaspettato''.
Per allenarsi in vista di questa sfida sportiva, Veronica Frigerio ce l'aveva messa proprio tutta. Il sabato precedente l'everesting del Ghisallo, insieme agli amici del Pedale Galbiatese aveva raggiunto da Oggiono il Passo dello Stelvio. Un ''giro'' portato a termine in una giornata: 360 i chilometri percorsi per un dislivello di 3570 metri.
Non contenta, la 47enne si era poi cimentata nel ''Giro del Demonio'', un percorso estremo - sempre in bici chiaramente - lungo alcune temibili salite ''a muro'' del territorio. Dalla Conca di Crezzo al Muro di Sormano, passando per Via Belsedere di Montevecchia. Un'altra sfida portata a termine con gli amici del sodalizio di Galbiate, lunga 220 chilometri.
Pure durante le vacanze, in Abruzzo, l'oggionese non si è risparmiata, raggiungendo in notturna il passo San Leonardo, valico dell'Appennino centrale, nella parte occidentale del massiccio della Maiella, passando per Campo Imperatore. Un'esperienza bellissima, seppur bagnata da un violento temporale che non ha però scoraggiato l'atleta.
Insomma, non appena ne ha la possibilità, Veronica Frigerio si cimenta in sfide sempre più audaci. Chissà quale sarà la prossima...
Lo scorso lunedì 2 settembre alle ore 19, la 47enne iscritta al Velo Club Oggiono ha inforcato la sua bici e insieme all'amico Elio Micheli di Galbiate, ha percorso per ben tredici volte il SuperGhisallo, la salita simbolo per molti amanti dei ''pedali'', che non a caso ospita pure il piccolo santuario, detto anche chiesa dei ciclisti. I due atleti, con una passione sfrenata per la bicicletta, si sono cimentati in un Everesting tradizionale, percorrendo 232 chilometri, per un dislivello di oltre 9mila metri. L'idea alla base dell'Everesting - per chi non lo sapesse - è semplicissima: percorrere salite su salite in bicicletta fino a quando non si raggiungono 8.848 metri di salita - l'altezza del Monte Everest. Una battaglia di resistenza fisica che spinge l'atleta oltre i propri limiti fisici e psicologici.
''Al contrario della scorsa volta, avevamo portato l'auto, nostro punto di riferimento per rinfocillarci tra una salita e l'altra'' ci ha detto la sportiva di Oggiono, rincasata intorno alle due del giorno successivo, stremata ma soddisfatta dalla seconda impresa portata a termine. ''E' stato da un certo punto di vista più semplice rispetto all'everesting di un mese fa, perchè il percorso, seppur ripetuto più volte, era comunque sempre lo stesso. Avendo a disposizione i viveri, non dovevamo perdere tempo a cercare cibo. Le sorprese comunque non sono mancate: la pedalata in notturna ci ha consentito di vedere tanti animali selvatici: dalle volpi ai tassi e anche qualche capriolo. Uno spettacolo inaspettato''.
Per allenarsi in vista di questa sfida sportiva, Veronica Frigerio ce l'aveva messa proprio tutta. Il sabato precedente l'everesting del Ghisallo, insieme agli amici del Pedale Galbiatese aveva raggiunto da Oggiono il Passo dello Stelvio. Un ''giro'' portato a termine in una giornata: 360 i chilometri percorsi per un dislivello di 3570 metri.
Non contenta, la 47enne si era poi cimentata nel ''Giro del Demonio'', un percorso estremo - sempre in bici chiaramente - lungo alcune temibili salite ''a muro'' del territorio. Dalla Conca di Crezzo al Muro di Sormano, passando per Via Belsedere di Montevecchia. Un'altra sfida portata a termine con gli amici del sodalizio di Galbiate, lunga 220 chilometri.
Pure durante le vacanze, in Abruzzo, l'oggionese non si è risparmiata, raggiungendo in notturna il passo San Leonardo, valico dell'Appennino centrale, nella parte occidentale del massiccio della Maiella, passando per Campo Imperatore. Un'esperienza bellissima, seppur bagnata da un violento temporale che non ha però scoraggiato l'atleta.
Insomma, non appena ne ha la possibilità, Veronica Frigerio si cimenta in sfide sempre più audaci. Chissà quale sarà la prossima...
G.C.