Missaglia: anche l'autrice Carlotta Fruttero all'evento di Hakuna Matata al Monastero
Una giornata all'insegna del benessere, quella che si è svolta domenica 8 settembre presso il Monastero della Misericordia di Missaglia. Il suggestivo edificio comunale ha infatti ospitato l'Hakuna Matata Day, evento organizzato da Mara Ligas, presidente dell'omonimo centro olistico e ricreativo missagliese.
Una giornata ricca di iniziative, o meglio di trattamenti incentrati sul benessere dei visitatori: Shiatsu, Yoga, Pilates e molto altro ancora. Presenti sul posto anche diverse attività che, con i loro stand all’interno del chiostro,hanno avuto la possibilità di esporre i propri prodotti.
Tratto molto importante che ha caratterizzato l’evento è senz’altro il suo obiettivo, vale a dire quello di raccogliere fondi da devolvere all'orfanotrofio Orphans' Dreams Onlus con sede in Kenya.
Fra gli eventi in programma, da segnalare l'interessante presentazione del romanzo ''Alice ancora non lo sa'' di Carlotta Fruttero (figlia del compianto scrittore Carlo ndr). Attraverso le domande postele da Loredana Fumagalli, l'autrice ha ripercorsi punti salienti del proprio libro che si struttura su due linee di narrazione con due stili differenti: il corsivo e il carattere normale. Le due parti possono essere indipendenti tra di loro ma si possono anche intersecare perché una è substrato dell’altra.
Il romanzo si chiude con la frase: ''Ringrazio Alice per avermi prestato questa storia''. A spiegarla è stata la stessa autrice: ''Alice può essere chiunque. La storia che racconto può essere senz’altro ispirata a fatti realmente accaduti, non importa a chi. Il mio intento è quello di raccontare la storia di una donna che attraverso le scelte della sua vita, come tanti di noi facciamo, si ritrova a un certo punto in una situazione che non aveva minimamente considerato. In questa situazione cerca di non affogare e annaspa. Questa è una storia che può essere condivisibile da tante altre donne che magari non hanno la stessa fortuna di poterla raccontare, o che se la raccontano magari vengono prese per matte''.
Un romanzo quindi dedicato alle donne, una storia che da' voce a chi non ce l’ha o che non ha il coraggio di raccontare. La missione dell’autrice va di pari passo con quella dell’associazione antiviolenza meratese ''L’altra metà del cielo'' che accoglie donne vittime di violenza. La presidente Amalia Bonfanti era presente alla conferenza di domenica ed è intervenuta per sottolineare alcuni concetti importanti già menzionati dalla scrittrice.
''La storia che Carlotta ha voluto raccontare è la storia di tante: mentre parlava infatti, vedevo davanti a me tante delle donne che si sono presentate alle porte della nostra associazione. In particolare il concetto di solitudine che Carlotta ha già sottolineato,è molto comune: tutte le donne che vengono da noi hanno questa caratteristica, quella di essere ad un certo punto messe nelle condizioni di non avere amiche. Non hanno quindi nessuno con cui parlare, sono completamente isolate'' le parole di Amalia Bonfanti, che ha poi dato la definizione di violenza. ''È la mancanza di rispetto, è quando tra due persone comincia a mancare la considerazione di dov’è il proprio confine''.
''Solo che è una violenza subdola perché è verbale, che ti fa sentire sbagliata/o ma non la si sente perché ci si sente in difetto ed è l’altro che è bravo a manipolare in modo che ci si senta tali. In questo modo si va a minare profondamente la fiducia e la solidità della persona che riceve queste violenze'' le ha fatto eco Carlotta Fruttero.
Una conferenza, all’interno di un evento che pone l’accento sul benessere psico-fisico di tutti, volta dunque a presentare un libro che tratta temi estremamente delicati ma anche importanti, attuali più che mai in questo periodo.
Una giornata ricca di iniziative, o meglio di trattamenti incentrati sul benessere dei visitatori: Shiatsu, Yoga, Pilates e molto altro ancora. Presenti sul posto anche diverse attività che, con i loro stand all’interno del chiostro,hanno avuto la possibilità di esporre i propri prodotti.
Tratto molto importante che ha caratterizzato l’evento è senz’altro il suo obiettivo, vale a dire quello di raccogliere fondi da devolvere all'orfanotrofio Orphans' Dreams Onlus con sede in Kenya.
Fra gli eventi in programma, da segnalare l'interessante presentazione del romanzo ''Alice ancora non lo sa'' di Carlotta Fruttero (figlia del compianto scrittore Carlo ndr). Attraverso le domande postele da Loredana Fumagalli, l'autrice ha ripercorsi punti salienti del proprio libro che si struttura su due linee di narrazione con due stili differenti: il corsivo e il carattere normale. Le due parti possono essere indipendenti tra di loro ma si possono anche intersecare perché una è substrato dell’altra.
Il romanzo si chiude con la frase: ''Ringrazio Alice per avermi prestato questa storia''. A spiegarla è stata la stessa autrice: ''Alice può essere chiunque. La storia che racconto può essere senz’altro ispirata a fatti realmente accaduti, non importa a chi. Il mio intento è quello di raccontare la storia di una donna che attraverso le scelte della sua vita, come tanti di noi facciamo, si ritrova a un certo punto in una situazione che non aveva minimamente considerato. In questa situazione cerca di non affogare e annaspa. Questa è una storia che può essere condivisibile da tante altre donne che magari non hanno la stessa fortuna di poterla raccontare, o che se la raccontano magari vengono prese per matte''.
Un romanzo quindi dedicato alle donne, una storia che da' voce a chi non ce l’ha o che non ha il coraggio di raccontare. La missione dell’autrice va di pari passo con quella dell’associazione antiviolenza meratese ''L’altra metà del cielo'' che accoglie donne vittime di violenza. La presidente Amalia Bonfanti era presente alla conferenza di domenica ed è intervenuta per sottolineare alcuni concetti importanti già menzionati dalla scrittrice.
''La storia che Carlotta ha voluto raccontare è la storia di tante: mentre parlava infatti, vedevo davanti a me tante delle donne che si sono presentate alle porte della nostra associazione. In particolare il concetto di solitudine che Carlotta ha già sottolineato,è molto comune: tutte le donne che vengono da noi hanno questa caratteristica, quella di essere ad un certo punto messe nelle condizioni di non avere amiche. Non hanno quindi nessuno con cui parlare, sono completamente isolate'' le parole di Amalia Bonfanti, che ha poi dato la definizione di violenza. ''È la mancanza di rispetto, è quando tra due persone comincia a mancare la considerazione di dov’è il proprio confine''.
''Solo che è una violenza subdola perché è verbale, che ti fa sentire sbagliata/o ma non la si sente perché ci si sente in difetto ed è l’altro che è bravo a manipolare in modo che ci si senta tali. In questo modo si va a minare profondamente la fiducia e la solidità della persona che riceve queste violenze'' le ha fatto eco Carlotta Fruttero.
Una conferenza, all’interno di un evento che pone l’accento sul benessere psico-fisico di tutti, volta dunque a presentare un libro che tratta temi estremamente delicati ma anche importanti, attuali più che mai in questo periodo.
I.M.