Missagliese 76enne trovato senza vita a Madesimo dove si era recato a cercare funghi. Fatale un volo di oltre 20 metri
Risiedeva a Missaglia Cesare Doni, il 76enne vittima della tragedia avvenuta nel pomeriggio di oggi a Madesimo (Sondrio). L'uomo, uscito all'alba a cercare funghi insieme ad un paio di amici, non dava più notizie di sè da diverse ore; poco dopo le 15 sono così scattate le ricerche che hanno portato al rinvenimento del pensionato, ormai senza vita, in un luogo impervio in frazione Isola, zona Case Raseri, a circa 2000 metri di altezza.
In campo i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino e l'elisoccorso dell'Agenzia regionale di Emergenza Urgenza dall'elibase di Caiolo, oltre anche i Carabinieri, cui spetterà ora il compito di risalire all'esatta dinamica della tragedia.
Stando alle informazioni emerse, il missagliese sarebbe precipitato per una ventina di metri, probabilmente dopo essere scivolato. Il volo, terribile, non gli ha lasciato scampo.
La notizia della sua scomparsa si è diffusa nella prima serata odierna in paese, dove il 76enne era molto conosciuto. Sposato, padre di tre figlie e nonno, Doni - che risiedeva in località Molinello (non lontano dalla baita alpini) - era impegnato da tempo in parrocchia e in oratorio, sia come sacrestano e ministro straordinario dell'eucaristia, che come allenatore.
Una vita dedicata dunque alla famiglia e alla sua comunità.
In campo i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino e l'elisoccorso dell'Agenzia regionale di Emergenza Urgenza dall'elibase di Caiolo, oltre anche i Carabinieri, cui spetterà ora il compito di risalire all'esatta dinamica della tragedia.
Stando alle informazioni emerse, il missagliese sarebbe precipitato per una ventina di metri, probabilmente dopo essere scivolato. Il volo, terribile, non gli ha lasciato scampo.
La notizia della sua scomparsa si è diffusa nella prima serata odierna in paese, dove il 76enne era molto conosciuto. Sposato, padre di tre figlie e nonno, Doni - che risiedeva in località Molinello (non lontano dalla baita alpini) - era impegnato da tempo in parrocchia e in oratorio, sia come sacrestano e ministro straordinario dell'eucaristia, che come allenatore.
Una vita dedicata dunque alla famiglia e alla sua comunità.