Missaglia, lavori alla scuola: dopo le sentenze, l'impresa intima al Comune di pagare
Nuova ''puntata'' della vicenda che da tempo ormai, contrappone il Comune di Missaglia all'Impresa Bianchi srl, prima assegnataria dei lavori per l'ampliamento della scuola primaria Teodoro Moneta, avviati quando sindaco era Bruno Crippa e grazie ad un importante contributo ricevuto dagli enti superiori.
Il cantiere missagliese ben presto aveva però subito una battuta d'arresto: l'amministrazione comunale e la società erano entrati in conflitto per una serie di questioni tecnico-economiche, fra cui la tipologia dei pannelli da posizionare sulla facciata esterna dell'edificio. Dopo alcuni ''faccia a faccia'' le posizioni delle due parti, troppo distanti fra loro, non avevano trovato una conciliazione, con i lavori fermatisi (affidati poi ad altro soggetto ndr) e la controversia spostatasi dalle stanze del municipio a quelle del tribunale di Lecco, a seguito della causa civile promossa dall'impresa.
Causa che, in primo grado, si era chiusa con la condanna dell'ente - da parte del giudice del tribunale di Lecco, dr.Dario Colasanti - al pagamento di 229.625,60 euro alla controparte (pari al lavoro delle lavorazioni effettuate prima della risoluzione del contratto da parte del Comune). Una somma alla quale si devono aggiungere gli interessi contrattuali, oltre alle spese giudiziali (circa 15mila euro) e a quelle attinenti la consulenza tecnica d'ufficio (CTU) che era stata disposta durante il procedimento civile per fare chiarezza sulla vicenda.
L'amministrazione del sindaco Paolo Redaelli, convinta di poter far valere le proprie ragioni, aveva deciso di impugnare la sentenza, ricorrendo al secondo grado di giudizio. Se nel merito della vicenda la Corte d'Appello non si è ancora espressa, nel giugno scorso lo stesso organismo lo ha invece fatto sull'istanza di sospensiva avanzata dall'ente; quest'ultima infatti, è stata rigettata dalla Corte presieduta dal dottor Alberto Vigorelli (con a latere i colleghi Francesca Mammone e Irene Lupo). In sostanza - tenendo conto anche della capacità economica dell'ente, in attivo e dell'assenza di evidenti carenze della sentenza, basata su una CTU - il dispositivo è da considerarsi immediatamente eseguibile; il Comune avrebbe dovuto pagare la quota stabilita in primo grado senza attendere gli sviluppi dell'Appello.
L'ultima novità della complessa vicenda si riferisce proprio a questo aspetto. Dal momento che l'ente missagliese non ha ancora corrisposto alcunchè, l'Impresa Bianchi srl nelle scorse ore ha reso noti i passi che intende compiere nell'imminente futuro.
''Non essendo pervenuto il corrispettivo delle nostre spettanze, peraltro scaduto il 20 settembre scorso, e non avendo ricevuto notizie dall'ammistrazione di Missaglia, si procederà ad esecuzione forzata dei beni comunali, essendo scaduti tutti i termini di legge per l'assolvimento del debito'' hanno fatto sapere dalla società comasca, con riferimento all'atto di precetto firmato dal proprio legale che somma, alla quota stabilita dal tribunale, ulteriori interessi, con la cifra iniziale quasi raddoppiata. ''Si giunge a questo importante atto a causa della totale mancanza di riscontro da parte dell’amministrazione comunale di Missaglia a far data dalla sentenza del Tribunale di Lecco del 22 febbraio scorso''.
Interpellato sul punto, il sindaco Paolo Redaelli ha ribadito la posizione dell'ente; quest'ultimo, ancora in attesa che la Corte d'Appello si esprima nel merito della causa, è certo di poter far valere quella che è sempre stata la propria posizione, espressa sin dalle prime fasi della controversia sorta sui lavori della scuola e ribadita in sede giudiziaria.
Sull'atto di precetto (notificato al Comune sul finire dello scorso weekend) e sulle intenzioni della controparte invece, nessun commento ufficiale; l'argomento sarà tema della seduta di giunta convocata nelle prossime ore.
Il cantiere missagliese ben presto aveva però subito una battuta d'arresto: l'amministrazione comunale e la società erano entrati in conflitto per una serie di questioni tecnico-economiche, fra cui la tipologia dei pannelli da posizionare sulla facciata esterna dell'edificio. Dopo alcuni ''faccia a faccia'' le posizioni delle due parti, troppo distanti fra loro, non avevano trovato una conciliazione, con i lavori fermatisi (affidati poi ad altro soggetto ndr) e la controversia spostatasi dalle stanze del municipio a quelle del tribunale di Lecco, a seguito della causa civile promossa dall'impresa.
Causa che, in primo grado, si era chiusa con la condanna dell'ente - da parte del giudice del tribunale di Lecco, dr.Dario Colasanti - al pagamento di 229.625,60 euro alla controparte (pari al lavoro delle lavorazioni effettuate prima della risoluzione del contratto da parte del Comune). Una somma alla quale si devono aggiungere gli interessi contrattuali, oltre alle spese giudiziali (circa 15mila euro) e a quelle attinenti la consulenza tecnica d'ufficio (CTU) che era stata disposta durante il procedimento civile per fare chiarezza sulla vicenda.
L'amministrazione del sindaco Paolo Redaelli, convinta di poter far valere le proprie ragioni, aveva deciso di impugnare la sentenza, ricorrendo al secondo grado di giudizio. Se nel merito della vicenda la Corte d'Appello non si è ancora espressa, nel giugno scorso lo stesso organismo lo ha invece fatto sull'istanza di sospensiva avanzata dall'ente; quest'ultima infatti, è stata rigettata dalla Corte presieduta dal dottor Alberto Vigorelli (con a latere i colleghi Francesca Mammone e Irene Lupo). In sostanza - tenendo conto anche della capacità economica dell'ente, in attivo e dell'assenza di evidenti carenze della sentenza, basata su una CTU - il dispositivo è da considerarsi immediatamente eseguibile; il Comune avrebbe dovuto pagare la quota stabilita in primo grado senza attendere gli sviluppi dell'Appello.
L'ultima novità della complessa vicenda si riferisce proprio a questo aspetto. Dal momento che l'ente missagliese non ha ancora corrisposto alcunchè, l'Impresa Bianchi srl nelle scorse ore ha reso noti i passi che intende compiere nell'imminente futuro.
''Non essendo pervenuto il corrispettivo delle nostre spettanze, peraltro scaduto il 20 settembre scorso, e non avendo ricevuto notizie dall'ammistrazione di Missaglia, si procederà ad esecuzione forzata dei beni comunali, essendo scaduti tutti i termini di legge per l'assolvimento del debito'' hanno fatto sapere dalla società comasca, con riferimento all'atto di precetto firmato dal proprio legale che somma, alla quota stabilita dal tribunale, ulteriori interessi, con la cifra iniziale quasi raddoppiata. ''Si giunge a questo importante atto a causa della totale mancanza di riscontro da parte dell’amministrazione comunale di Missaglia a far data dalla sentenza del Tribunale di Lecco del 22 febbraio scorso''.
Interpellato sul punto, il sindaco Paolo Redaelli ha ribadito la posizione dell'ente; quest'ultimo, ancora in attesa che la Corte d'Appello si esprima nel merito della causa, è certo di poter far valere quella che è sempre stata la propria posizione, espressa sin dalle prime fasi della controversia sorta sui lavori della scuola e ribadita in sede giudiziaria.
Sull'atto di precetto (notificato al Comune sul finire dello scorso weekend) e sulle intenzioni della controparte invece, nessun commento ufficiale; l'argomento sarà tema della seduta di giunta convocata nelle prossime ore.