Barzanò: la messa presieduta da Padre Arvedo Godina apre il mese missionario
È stata presieduta da Padre Arvedo Godina la messa in occasione dell’apertura del mese missionario che si è svolta nella serata di ieri, martedì 1 ottobre, presso la chiesa parrocchiale di San Vito a Barzanò. Il missionario dei Padri Bianchi e originario di Monticello infatti, da ormai moltissimi anni opera in Malì portando avanti l’opera di evangelizzazione nella terra africana e continuando nonostante la distanza a mantenere un rapporto di fiducia e sostengo reciproco con la Brianza e con i tanti fedeli che lo supportano.
Nel corso dell’omelia pronunciata ieri, il religioso ha voluto fare riferimento all’esperienza maturata in Africa in più di mezzo secolo di missione, ricordando la tradizione della raccolta delle noci dell’albero di Karitè. ''Nella savana, quando arriva la stagione delle piogge, le donne divise in gruppi si occupano della raccolta delle noci cadute a terra'' ha asserito il religioso. ''Non staccano mai le noci direttamente dall’albero, bensì si limitano a prendere ciò che la natura naturalmente offre all’uomo. A seguito del raccolto, dunque, si svolge un lungo periodo di lavorazione che porta alla realizzazione del burro di karitè, usato per la cosmesi e in cucina'' ha continuato.
Come ha spiegato infatti il missionario, un noto proverbio africano dice ''quando raccogli le noci non dimenticare di alzare gli occhi all’albero che ti ha dato i suoi frutti per dirgli grazie'' e la stessa cosa dovrebbero fare i fedeli ogni giorno, alzando gli occhi al cielo e ringraziando il Signore. Il discorso si è dunque spostato sull’importanza dell’attività missionaria, che è uno stimolo e un principio fondamentale per la Chiesa Cattolica e che anche i fedeli possono affrontare ogni giorno, vivendo ogni situazione secondo la parola di Gesù.
Insomma, la testimonianza del missionario monticellese è stata un’occasione per stimolare i fedeli presenti alla riflessione, in apertura di un mese molto importante.
Nel corso dell’omelia pronunciata ieri, il religioso ha voluto fare riferimento all’esperienza maturata in Africa in più di mezzo secolo di missione, ricordando la tradizione della raccolta delle noci dell’albero di Karitè. ''Nella savana, quando arriva la stagione delle piogge, le donne divise in gruppi si occupano della raccolta delle noci cadute a terra'' ha asserito il religioso. ''Non staccano mai le noci direttamente dall’albero, bensì si limitano a prendere ciò che la natura naturalmente offre all’uomo. A seguito del raccolto, dunque, si svolge un lungo periodo di lavorazione che porta alla realizzazione del burro di karitè, usato per la cosmesi e in cucina'' ha continuato.
Come ha spiegato infatti il missionario, un noto proverbio africano dice ''quando raccogli le noci non dimenticare di alzare gli occhi all’albero che ti ha dato i suoi frutti per dirgli grazie'' e la stessa cosa dovrebbero fare i fedeli ogni giorno, alzando gli occhi al cielo e ringraziando il Signore. Il discorso si è dunque spostato sull’importanza dell’attività missionaria, che è uno stimolo e un principio fondamentale per la Chiesa Cattolica e che anche i fedeli possono affrontare ogni giorno, vivendo ogni situazione secondo la parola di Gesù.
Insomma, la testimonianza del missionario monticellese è stata un’occasione per stimolare i fedeli presenti alla riflessione, in apertura di un mese molto importante.
S.L.F.