La poesia di Umberto Colombo/98: guardare con attenzione il sorgere del sole

Dal buio alla luce: il sorgere del sole è sempre un’attrazione affascinante, anche per gli sguardi più disattenti. Nel nostro paese, il capolino del sole coincide con il risveglio anche della nostra giornata, dopo il riposo. Il nostro corpo e la nostra mente si risvegliano così come il sole per noi indica l’affacciarsi di un nuovo giorno. 
Umberto Colombo, nella poesia di oggi, si sofferma su quegli attimi, bellissimi da osservare anche se spesso coincidono con l’inizio dei nostri impegni: famiglia, figli, lavoro, incombenze, spese, burocrazia…
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''Il sorgere del sole è la più bella fata che esista per noi. Uno spettacolo di grande rilievo che ingentilisce la nostra piccola struttura. Il sole è magico, è immenso nel suo proteggere. Ci dona e ci conferma la nostra vita, che stando al suo indirizzo, dovrebbe essere solo di pace. Così guardando il suo sorgere, restiamo immacolati dal tanto spazio avanti a noi. Se vogliamo il seguirlo è anche un afrodisiaco di conquista, ci sentiamo piccoli, ma importanti. É come se noi stessi, nell’avanzare di questo miracolo, pur stando fermi, venissimo coinvolti e partecipassimo con la nostra mente a tale fluenza''.

Se guardiamo con attenzione il sorgere del sole

Nel mondo esiste anche il sereno
della mente del corpo e dello spirito
è l’amore, che dà vita ad uno appieno
di verbo, di grazia, e grida col suo nitrito
 
sul buio schiarito dalla luna e dalle stelle
avanza un pizzico di lucore lontano che apre
un orizzonte di chiarore che sovrasta ed eccelle
sull’immenso creato notturno e con grazia riapre
 
come un reostato sul girar della terra … e vive
dando luce, calore, armonia e protezione
In una espressione di gioia di natura che coscrive
sul bacio del giorno e che punta alla sua missione
 
nel ravvivare il tutto in quello spazio settico
si specchia sulla rugiada e brilla evanescente
creando un’atmosfera su di un sereno prospettico
e sveglia l’armonia in un modo luccicante e suadente
 
dando luce alla terra, agli alberi, ai fiori, all’umanità
che gode di questo grandissimo dono spuntato dal niente
e noi fortunati, diamo un calcio all’ultimo sbadiglio di povertà
siamo e restiamo sbalorditi da tanto rinnovato ambiente
 
e il tutto è ritrovato, con il sereno girar delle ore
dall’amore, al lavoro, e su tutto il vigore che si riavvia
che balza che gioca che illumina e che da fulgore
il sole è una realtà positiva che a tutti invia
 
la gioia per tutte le creature e nel contempo matura
il suo amore dato in alterno all’intera sfera tornante
che per ciascuno è fonte di vita così come per la natura,
alla quale dobbiamo la nostra esistenza e la nostra realtà
 
Umberto Colombo
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