Barzanò: il Comune ricorda il sacrificio dei fratelli Besana
A ottant’anni dalla morte dei fratelli Carlo (detto Carletto) e Guerino Besana, partigiani impegnati nella Resistenza contro i nazifascisti, il Comune di Barzanò ha dedicato loro un momento istituzionale. Nella mattinata di domenica 20 ottobre, presso il Parco delle Rimembranze - dinnanzi al municipio - il sindaco Gualtiero Chiricò, insieme ai rappresentanti dell’ANPI provinciale, ai volontari della Croce Rossa di Casatenovo, agli Alpini e ai sindaci di Missaglia (Paolo Redaelli) e di Cremella (Crisina Brusadelli), ha ricordato la loro storia e il loro impegno.
''Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti in questa occasione di ricordo'' ha esordito il sindaco barzanese. ''A nome dell’amministrazione, ritenevo doveroso questo incontro: oggi ci ritroviamo in uno dei luoghi del cuore per i cittadini, che ha compiuto i primi cento anni il 29 giugno 2024. Anche per dare un segno dell'importanza di questo luogo, abbiamo colto l’opportunità di celebrare il suo centenario. Vorrei, inoltre, dedicare un ringraziamento di chi si prende cura di questo psto, a partire dallo spazio verde fino alle targhe esposte, di cui la comunità è riconoscente. Non è stata, quindi, una scelta casuale: il ricordo di avvenimenti come quelli dell’ottobre del 1944 non devono essere rimossi dalla memoria collettiva; così come non bisogna dimenticare il sacrificio di coloro che credevano nella libertà. Trascorrere la vita in contesti di guerra o oppressione porta persone sensibili ad affrontare scelte, pur sapendo che il sacrificio più grande è rinunciare agli affetti, alle amicizie e alla vita''.
Intorno a questo tema, ancora attuale, si è espresso anche il referente di ANPI Lecco, Alberto Magni. ''Commemorare significa fare memoria insieme: la memoria si coltiva come la terra, si concima e si rivolta, come una campagna che dà frutti. La memoria è ciò che del passato rimane nel presente delle donne e degli uomini, diviene strumento collettivo per interpretare e cambiare la realtà. In questo modo, si crea una fonte attiva, sentinella civile, che custodisce un valore importante: non c’è nulla da condividere con coloro che, nelle dichiarazioni e nell’agire politico, calpestano i valori a cui si ispira la legge fondamentale della nostra Repubblica. È ora di accorgersi che sta avanzando nell’opinione pubblica un’immagine positiva del ventennio, ma è necessario stare attenti e vigilare. Vediamo morire migliaia di persone in mare, con la stessa preoccupante indifferenza di quegli italiani che lasciarono partire i treni verso i campi di concentramento. Essere qui oggi significa alimentare e consolidare in un abbraccio collettivo, le pianticelle della memoria di Carletto e Guerino Besana''.
Per mantenere vivo questo proposito e non dimenticare questi esempi, è seguito un breve racconto della storia dei fratelli Besana e del Parco delle Rimembranze, a cura dell’assessore Giovanni Sironi. ''Al termine della Prima Guerra Mondiale tutti i comuni furono invitati a innalzare un monumento per i Caduti: la commissione decise di coinvolgere tutta la popolazione nella costruzione della lapide e di un libro d’oro, nel quale narrare le biografie di ogni soldato. Questo libro è tuttora presente negli uffici del municipio'' ha detto.
La manifestazione si è poi conclusa presso il cimitero, dove è stata collocata una corona di fiori sulla lapide dei due fratelli. Uniti intorno al ricordo di Carletto e Guerino, si è alzato il canto della Resistenza ''Bella ciao'', intonato dai rappresentanti di ANPI presenti, le cui note hanno accompagnato la conclusione della cerimonia.
''Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti in questa occasione di ricordo'' ha esordito il sindaco barzanese. ''A nome dell’amministrazione, ritenevo doveroso questo incontro: oggi ci ritroviamo in uno dei luoghi del cuore per i cittadini, che ha compiuto i primi cento anni il 29 giugno 2024. Anche per dare un segno dell'importanza di questo luogo, abbiamo colto l’opportunità di celebrare il suo centenario. Vorrei, inoltre, dedicare un ringraziamento di chi si prende cura di questo psto, a partire dallo spazio verde fino alle targhe esposte, di cui la comunità è riconoscente. Non è stata, quindi, una scelta casuale: il ricordo di avvenimenti come quelli dell’ottobre del 1944 non devono essere rimossi dalla memoria collettiva; così come non bisogna dimenticare il sacrificio di coloro che credevano nella libertà. Trascorrere la vita in contesti di guerra o oppressione porta persone sensibili ad affrontare scelte, pur sapendo che il sacrificio più grande è rinunciare agli affetti, alle amicizie e alla vita''.
Intorno a questo tema, ancora attuale, si è espresso anche il referente di ANPI Lecco, Alberto Magni. ''Commemorare significa fare memoria insieme: la memoria si coltiva come la terra, si concima e si rivolta, come una campagna che dà frutti. La memoria è ciò che del passato rimane nel presente delle donne e degli uomini, diviene strumento collettivo per interpretare e cambiare la realtà. In questo modo, si crea una fonte attiva, sentinella civile, che custodisce un valore importante: non c’è nulla da condividere con coloro che, nelle dichiarazioni e nell’agire politico, calpestano i valori a cui si ispira la legge fondamentale della nostra Repubblica. È ora di accorgersi che sta avanzando nell’opinione pubblica un’immagine positiva del ventennio, ma è necessario stare attenti e vigilare. Vediamo morire migliaia di persone in mare, con la stessa preoccupante indifferenza di quegli italiani che lasciarono partire i treni verso i campi di concentramento. Essere qui oggi significa alimentare e consolidare in un abbraccio collettivo, le pianticelle della memoria di Carletto e Guerino Besana''.
Per mantenere vivo questo proposito e non dimenticare questi esempi, è seguito un breve racconto della storia dei fratelli Besana e del Parco delle Rimembranze, a cura dell’assessore Giovanni Sironi. ''Al termine della Prima Guerra Mondiale tutti i comuni furono invitati a innalzare un monumento per i Caduti: la commissione decise di coinvolgere tutta la popolazione nella costruzione della lapide e di un libro d’oro, nel quale narrare le biografie di ogni soldato. Questo libro è tuttora presente negli uffici del municipio'' ha detto.
La manifestazione si è poi conclusa presso il cimitero, dove è stata collocata una corona di fiori sulla lapide dei due fratelli. Uniti intorno al ricordo di Carletto e Guerino, si è alzato il canto della Resistenza ''Bella ciao'', intonato dai rappresentanti di ANPI presenti, le cui note hanno accompagnato la conclusione della cerimonia.
V.I.