Colle B.za: a Nava l'estremo saluto a Giuseppe Manzoni, vittima di un drammatico infortunio
Nel pomeriggio odierno la comunità di Colle Brianza si è radunata presso la chiesa parrocchiale di San Michele a Nava per rendere l’ultimo saluto a Giuseppe Manzoni, l’ottantanovenne tragicamente scomparso sabato sera a seguito dell'incidente occorso nella sua abitazione di Via privata Lecco.
La notizia della tragedia ha scosso profondamente il paese, ed in particolare la frazione di Nava, dove l'anziano era conosciuto e benvoluto da tutti.
Alla cerimonia erano presenti numerosi amici, conoscenti e coscritti, insieme alla sua famiglia, uniti nel dolore ma anche nel ricordo di una vita certamente colma di affetti. Come ha ricordato il parroco don Alberto Pirovano, Giuseppe Manzoni era una figura molto nota in paese, non solo per il suo passato di titolare di un’azienda con sede in paese, ma anche per il coinvolgimento attivo nella vita sociale.
Era un frequentatore abituale del bar della frazione di Nava, dove si incontrava quasi ogni giorno con i suoi coscritti ed amici. Un uomo amato per la sua cordialità, sempre pronto a scherzare con chiunque; insomma una presenza costante nelle attività della comunità collese.
Durante l’omelia don Alberto ha voluto sottolineare l'importanza del ricordo e della fede, rifacendosi alle parole del Vangelo: ''Un giorno il Signore ci chiamerà per nome e ci farà risorgere'' ha detto, richiamando il momento della pietà che segue alla sofferenza, il quale però, ha precisato, ''non deve essere colmo dell'odore della morte, ma del profumo della risurrezione'' ha detto, ricordando la sua personalità affabile e la sua eleganza d’animo. Il sacerdote ha inoltre ricordato con commozione i drammatici momenti di sabato sera, quando il paese è stato scosso dal suono delle sirene di ambulanze e vigili del fuoco.
"C’era un grande via vai, un senso di inquietudine serpeggiava tra le persone. Quando si è compreso che l’incidente aveva coinvolto Giuseppe, lo sconforto è stato notevole" ha raccontato don Alberto. "Nessuno avrebbe mai immaginato che quella sera ci avrebbe portato via proprio lui''.
Con affetto il parroco ha poi ricordato anche il lato più simpatico dell'anziano, la sua ironia e le sue battute mai fuori luogo. ''Le sue parole erano sempre sincere e mai volgari, sempre pronte a far sorridere ma con grande rispetto'' ha sottolineato, stringendosi simbolicamente ai parenti, e soprattutto alla moglie e alla figlia, a cui ha rivolto parole di conforto. ''Come i discepoli di Gesù, che chiedevano al Signore di restare con loro quando si faceva sera, anche voi, in questo momento di oscurità, chiedete a Dio di rimanere al vostro fianco. Che la fede possa essere il vostro sostegno in questo difficile momento'' ha concluso.
Al termine della celebrazione, la moglie Adele e la figlia Maria Chiara hanno preso la parola per rendere omaggio al loro amato marito e padre, ricordando con dolcezza e commozione i tanti momenti vissuti insieme. Parole che hanno toccato profondamente i presenti, che si sono uniti in un lungo applauso, segno del profondo legame che univa Giuseppe Manzoni alla sua comunità.
La notizia della tragedia ha scosso profondamente il paese, ed in particolare la frazione di Nava, dove l'anziano era conosciuto e benvoluto da tutti.
Alla cerimonia erano presenti numerosi amici, conoscenti e coscritti, insieme alla sua famiglia, uniti nel dolore ma anche nel ricordo di una vita certamente colma di affetti. Come ha ricordato il parroco don Alberto Pirovano, Giuseppe Manzoni era una figura molto nota in paese, non solo per il suo passato di titolare di un’azienda con sede in paese, ma anche per il coinvolgimento attivo nella vita sociale.
Era un frequentatore abituale del bar della frazione di Nava, dove si incontrava quasi ogni giorno con i suoi coscritti ed amici. Un uomo amato per la sua cordialità, sempre pronto a scherzare con chiunque; insomma una presenza costante nelle attività della comunità collese.
Durante l’omelia don Alberto ha voluto sottolineare l'importanza del ricordo e della fede, rifacendosi alle parole del Vangelo: ''Un giorno il Signore ci chiamerà per nome e ci farà risorgere'' ha detto, richiamando il momento della pietà che segue alla sofferenza, il quale però, ha precisato, ''non deve essere colmo dell'odore della morte, ma del profumo della risurrezione'' ha detto, ricordando la sua personalità affabile e la sua eleganza d’animo. Il sacerdote ha inoltre ricordato con commozione i drammatici momenti di sabato sera, quando il paese è stato scosso dal suono delle sirene di ambulanze e vigili del fuoco.
"C’era un grande via vai, un senso di inquietudine serpeggiava tra le persone. Quando si è compreso che l’incidente aveva coinvolto Giuseppe, lo sconforto è stato notevole" ha raccontato don Alberto. "Nessuno avrebbe mai immaginato che quella sera ci avrebbe portato via proprio lui''.
Con affetto il parroco ha poi ricordato anche il lato più simpatico dell'anziano, la sua ironia e le sue battute mai fuori luogo. ''Le sue parole erano sempre sincere e mai volgari, sempre pronte a far sorridere ma con grande rispetto'' ha sottolineato, stringendosi simbolicamente ai parenti, e soprattutto alla moglie e alla figlia, a cui ha rivolto parole di conforto. ''Come i discepoli di Gesù, che chiedevano al Signore di restare con loro quando si faceva sera, anche voi, in questo momento di oscurità, chiedete a Dio di rimanere al vostro fianco. Che la fede possa essere il vostro sostegno in questo difficile momento'' ha concluso.
Al termine della celebrazione, la moglie Adele e la figlia Maria Chiara hanno preso la parola per rendere omaggio al loro amato marito e padre, ricordando con dolcezza e commozione i tanti momenti vissuti insieme. Parole che hanno toccato profondamente i presenti, che si sono uniti in un lungo applauso, segno del profondo legame che univa Giuseppe Manzoni alla sua comunità.
Sa.A.