Casatenovo: si chiude il ciclo sull'Intelligenza Artificiale di UTE con relatore il dott.Dusi
Si è chiuso con soddisfazione, per il direttivo dell'Università per Tutte le Età (UTE), il ciclo di tre incontri dedicato ad un tema tanto complesso, quanto affascinante: l'Intelligenza Artificiale (A.I.).
Venerdì sera presso la sala consiliare del municipio di Casatenovo, il presidente Samuele Baio ha accolto il pubblico intervenuto, dando la parola al relatore delle serate, il professor Canzio Dusi. Quest'ultimo è stato capace di ''tenere'' l'attenzione dei presenti per oltre un'ora concentrandosi, nell'ultimo dei tre incontri, sull'applicazione dell'A.I. nel mondo della sanità e della medicina. Una sfida che può far paura, ma al tempo stesso è già in grado di fornire risultati straordinari, nell'ottica di migliorare la qualità di vita dei pazienti. Se utilizzata nel verso giusto infatti, l'Intelligenza Artificiale può fungere da sollievo e da aiuto per il futuro. In primis per quel che riguarda la diagnosi: più dati abbiamo - come ha rilevato Dusi - più ci troviamo sicuri della scelta che andremo ad operare.
Certo, da sola la tecnologia non è in grado di andare lontano: l'apporto dei medici, del ''capitale umano'' è fondamentale. Solo la giusta sinergia fra uomo e macchina può far ottenere risultati interessanti. Vi è infatti la possibilità - tramite sensori piccolissimi - di monitorare costantemente pazienti con patologie croniche, adattando la cura alle specificità di ogni singolo. Si tratta della cosiddetta medicina personalizzata.
A fare la differenza è anche la tipologia dei materiali utilizzati e la precisione degli stessi: la sfida è proprio quella di renderli sempre più affidabili, in un'ottica di estrema efficacia ed efficienza. I sensori da soli non bastano: per questo - come ha rilevato il dottor Dusi - va creato un sistema di continuo monitoraggio che metta in connessione questi sensori.
Nel corso della serata l'ospite ha introdotto altri termini di estrema attualità quando si parla di A.I. applicata al mondo della sanità e del sociale: i robot, i chatbot e i digital twins.
Fra gli aspetti positivi vi è poi la capacità della tecnologia di abbattere le distanze geografiche, portando la medicina nei luoghi più inaccessibili, con un monitoraggio continuo da remoto ed un conseguente abbattimento dei costi.
Alle considerazioni di carattere più oggettivo, diciamo così, se ne sono aggiunte altre di natura etica: dalla privacy/sicurezza dei dati, ai pregiudizi e alla diffidenza che possono ostacolare l'A.I. soprattutto in quella che è la percezione da parte dei pazienti. Un robot, come ha spiegato Dusi per citare l'esempio più lampante, non sarà ben accolto da tutti. Si pone poi la necessità di riuscire a dialogare con esso in maniera corretta, confrontandosi con il giusto linguaggio; da qui l'esigenza di perfezionare al meglio i chatbot (software che simula ed elabora le conversazioni umane).
Le sfide si pongono anche per l'aspetto legale: non a caso professionisti di tutto il mondo si stanno confrontando sul tema della responsabilità. In sostanza di chi potrebbe essere la colpa nel caso in cui le cose non andassero per il verso giusto.
C'è poi un altro aspetto: dal punto di vista dell'occupazione che ne sarà del personale medico e più in generale sanitario? Lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale nella medicina può avere un impatto non indifferente su moltissimi posti di lavoro. Per non parlare della crescita professionale: da che mondo e mondo è l'esperienza spesso a fare la differenza, al di là delle competenze teoriche. L'utilizzo smodato di sistemi tecnologici basati sull'A.I. potrebbe limitare il campo d'azione e il sapere di molti giovani o futuri medici e ridurne la crescita lavorativa.
Fra gli esempi forniti al pubblico dal relatore nel corso della serata - oltre ai robot già impiegati in molti ospedali lombardi e del nostro territorio (ne abbiamo parlato anche noi di recente) - anche l'esoscheletro di cui da tempo ci si avvale il dottor Franco Molteni con il suo staff a Villa Beretta di Costa Masnaga, quale strumento di riabilitazione.
Insomma, trovare il giusto equilibrio fra umano e tecnologia è la giusta sfida da vincere.
Una bella serata all'insegna del confronto: al termine dell'intervento di Dusi (coautore del testo ''Uomini che amano i chatbot''), parecchie sono state le domande postegli dal pubblico presente, decisamente affascinato ed incuriosito dal tema trattato.
Prima di congedare gli interevenuti poi, il presidente Baio ha ricordato l'avvio del prossimo ciclo di incontri con il professor Nando Bosisio, dedicati - come nelle scorse edizioni - alla filosofia. Tre serata da lunedì 11 novembre a Villa Farina.
Venerdì sera presso la sala consiliare del municipio di Casatenovo, il presidente Samuele Baio ha accolto il pubblico intervenuto, dando la parola al relatore delle serate, il professor Canzio Dusi. Quest'ultimo è stato capace di ''tenere'' l'attenzione dei presenti per oltre un'ora concentrandosi, nell'ultimo dei tre incontri, sull'applicazione dell'A.I. nel mondo della sanità e della medicina. Una sfida che può far paura, ma al tempo stesso è già in grado di fornire risultati straordinari, nell'ottica di migliorare la qualità di vita dei pazienti. Se utilizzata nel verso giusto infatti, l'Intelligenza Artificiale può fungere da sollievo e da aiuto per il futuro. In primis per quel che riguarda la diagnosi: più dati abbiamo - come ha rilevato Dusi - più ci troviamo sicuri della scelta che andremo ad operare.
Certo, da sola la tecnologia non è in grado di andare lontano: l'apporto dei medici, del ''capitale umano'' è fondamentale. Solo la giusta sinergia fra uomo e macchina può far ottenere risultati interessanti. Vi è infatti la possibilità - tramite sensori piccolissimi - di monitorare costantemente pazienti con patologie croniche, adattando la cura alle specificità di ogni singolo. Si tratta della cosiddetta medicina personalizzata.
A fare la differenza è anche la tipologia dei materiali utilizzati e la precisione degli stessi: la sfida è proprio quella di renderli sempre più affidabili, in un'ottica di estrema efficacia ed efficienza. I sensori da soli non bastano: per questo - come ha rilevato il dottor Dusi - va creato un sistema di continuo monitoraggio che metta in connessione questi sensori.
Nel corso della serata l'ospite ha introdotto altri termini di estrema attualità quando si parla di A.I. applicata al mondo della sanità e del sociale: i robot, i chatbot e i digital twins.
Fra gli aspetti positivi vi è poi la capacità della tecnologia di abbattere le distanze geografiche, portando la medicina nei luoghi più inaccessibili, con un monitoraggio continuo da remoto ed un conseguente abbattimento dei costi.
Alle considerazioni di carattere più oggettivo, diciamo così, se ne sono aggiunte altre di natura etica: dalla privacy/sicurezza dei dati, ai pregiudizi e alla diffidenza che possono ostacolare l'A.I. soprattutto in quella che è la percezione da parte dei pazienti. Un robot, come ha spiegato Dusi per citare l'esempio più lampante, non sarà ben accolto da tutti. Si pone poi la necessità di riuscire a dialogare con esso in maniera corretta, confrontandosi con il giusto linguaggio; da qui l'esigenza di perfezionare al meglio i chatbot (software che simula ed elabora le conversazioni umane).
Le sfide si pongono anche per l'aspetto legale: non a caso professionisti di tutto il mondo si stanno confrontando sul tema della responsabilità. In sostanza di chi potrebbe essere la colpa nel caso in cui le cose non andassero per il verso giusto.
C'è poi un altro aspetto: dal punto di vista dell'occupazione che ne sarà del personale medico e più in generale sanitario? Lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale nella medicina può avere un impatto non indifferente su moltissimi posti di lavoro. Per non parlare della crescita professionale: da che mondo e mondo è l'esperienza spesso a fare la differenza, al di là delle competenze teoriche. L'utilizzo smodato di sistemi tecnologici basati sull'A.I. potrebbe limitare il campo d'azione e il sapere di molti giovani o futuri medici e ridurne la crescita lavorativa.
Fra gli esempi forniti al pubblico dal relatore nel corso della serata - oltre ai robot già impiegati in molti ospedali lombardi e del nostro territorio (ne abbiamo parlato anche noi di recente) - anche l'esoscheletro di cui da tempo ci si avvale il dottor Franco Molteni con il suo staff a Villa Beretta di Costa Masnaga, quale strumento di riabilitazione.
Insomma, trovare il giusto equilibrio fra umano e tecnologia è la giusta sfida da vincere.
Una bella serata all'insegna del confronto: al termine dell'intervento di Dusi (coautore del testo ''Uomini che amano i chatbot''), parecchie sono state le domande postegli dal pubblico presente, decisamente affascinato ed incuriosito dal tema trattato.
Prima di congedare gli interevenuti poi, il presidente Baio ha ricordato l'avvio del prossimo ciclo di incontri con il professor Nando Bosisio, dedicati - come nelle scorse edizioni - alla filosofia. Tre serata da lunedì 11 novembre a Villa Farina.
G.C.