Borsellino, Di Matteo, Tescaroli e la ricerca della verità
Cortese Redazione
veramente interessante e coinvolgente l'incontro promosso dall'associazione “Schierarsi” svoltosi sabato pomeriggio a Galbiate
efficacemente illustrato dalla vostra giornalista.
Mi permetto qui di aggiungere un particolare che, verificatosi alla fine dell'incontro, è sfuggito al puntuale resoconto ma che ritengo possa rappresentare un aspetto significativo collegato all'importante tematica trattata vistane peraltro il risvolto locale.
In sede di chiusura ho chiesto se si potesse fare domande e registrata la disponibilità del bravo conduttore e dell'apprezzato autore del libro ho rivolto al coordinatore provinciale di Avviso Pubblico nonché Sindaco di Dolzago Lanfranchi, tra i relatori dell'incontro, delucidazioni sulla sua promessa di non accantonamento della proposta che assieme ad alcuni amici avevamo avanzato nel corso di un'analoga iniziativa pubblica circa il conferimento della Cittadinanza Onoraria in particolare al magistrato
Nino di Matteo.
La proposta, certo in linea anche con l'incontro di Galbiate, era nata (e pubblicizzata già molti mesi prima) dalla ineludibile considerazione che il più autentico modo di onorare le morti di coloro che si sono sacrificati per far luce su indicibili interessi non solo mafiosi sia quello di sostenere in vari modi ma in vita chi sta facendo altrettanto con gli stessi rischi di
delegittimazione e relative minacce di morte a cui sono stati sottoposti Falcone e Borsellino.
A tal fine è stato importante registrare l'impegno pubblico, ulteriormente confermato nella risposta di Lanfranchi, di farne oggetto di approfondimento e di relativo pronunciamento in sede di Associazione.
Continueremo quindi a seguirne gli sviluppi e a cortesemente chiederne debito conto costatata l'importanza più che mai attuale, a maggior ragione visti gli attacchi in corso a certi magistrati impegnati in prima linea, di Schierarsi a loro difesa.
veramente interessante e coinvolgente l'incontro promosso dall'associazione “Schierarsi” svoltosi sabato pomeriggio a Galbiate
efficacemente illustrato dalla vostra giornalista.
Mi permetto qui di aggiungere un particolare che, verificatosi alla fine dell'incontro, è sfuggito al puntuale resoconto ma che ritengo possa rappresentare un aspetto significativo collegato all'importante tematica trattata vistane peraltro il risvolto locale.
In sede di chiusura ho chiesto se si potesse fare domande e registrata la disponibilità del bravo conduttore e dell'apprezzato autore del libro ho rivolto al coordinatore provinciale di Avviso Pubblico nonché Sindaco di Dolzago Lanfranchi, tra i relatori dell'incontro, delucidazioni sulla sua promessa di non accantonamento della proposta che assieme ad alcuni amici avevamo avanzato nel corso di un'analoga iniziativa pubblica circa il conferimento della Cittadinanza Onoraria in particolare al magistrato
Nino di Matteo.
La proposta, certo in linea anche con l'incontro di Galbiate, era nata (e pubblicizzata già molti mesi prima) dalla ineludibile considerazione che il più autentico modo di onorare le morti di coloro che si sono sacrificati per far luce su indicibili interessi non solo mafiosi sia quello di sostenere in vari modi ma in vita chi sta facendo altrettanto con gli stessi rischi di
delegittimazione e relative minacce di morte a cui sono stati sottoposti Falcone e Borsellino.
A tal fine è stato importante registrare l'impegno pubblico, ulteriormente confermato nella risposta di Lanfranchi, di farne oggetto di approfondimento e di relativo pronunciamento in sede di Associazione.
Continueremo quindi a seguirne gli sviluppi e a cortesemente chiederne debito conto costatata l'importanza più che mai attuale, a maggior ragione visti gli attacchi in corso a certi magistrati impegnati in prima linea, di Schierarsi a loro difesa.
Germano Bosisio