Molteno: sottostazione elettrica e area stoccaggio della ferrovia tema di dibattito in consiglio

Della sottostazione elettrica (SSE) RFI e dell'area di stoccaggio per l’elettrificazione delle linee ferroviarie - temi al centro dell’interrogazione consiliare presentata dal gruppo Molteno Bene Comune il 24 ottobre scorso - si è discusso nel consiglio comunale di mercoledì sera.

''Nella mozione che avevamo presentato a luglio erano stati respinti i punti 3 e 4, riguardanti rispettivamente la richiesta di istituire un tavolo di lavoro urgente per identificare soluzioni alternative alla posizione della sottostazione elettrica e presentare al Ministero dell'Ambiente e a Regione Lombardia un’osservazione alla procedura di valutazione ambientale che proponeva di identificare un’area alternativa per la realizzazione della SSE'' ha affermato il capogruppo di minoranza Giovanni Galimberti. "L’interrogazione era di ottobre e sappiamo che è in parte superata. Sappiamo che RFI a novembre ha fornito alcune novità: si è data risposta alle richieste di chiarimento di Regione e Provincia e abbiamo visto che la zona di deposito e stoccaggio rispetta l’area di rispetto cimiteriale e non lambisce più i terreni a rischio esondazione''.
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L’assessore a edilizia privata e lavori pubblici Andrea Bassani ha risposto in merito alla questione del tavolo tecnico: ''premetto che c’è stato un fraintendimento quando è stato portato in votazione a luglio. In consiglio comunale, durante le argomentazioni, avevamo detto che sarebbe stato opportuno togliere il passaggio a livello e la nostra idea di confronto era limitata a quell’argomento e non alla sottostazione''.
L'esponente della giunta Chiarella ha poi precisato: ''Il tavolo tecnico riguarderà la possibilità di trovare una soluzione a eliminare il passaggio a livello. RFI ci ha dato la disponibilità per un primo incontro a partire dall’anno prossimo e ci ha prospettato di avere pronte alcune soluzioni: da parte della società c’è interesse nella risoluzione di questo tema. Ho spiegato che nel 2025-2026 prepareremo il nuovo piano di governo del territorio (PGT) e che potrebbe essere un periodo favorevole per trovare una soluzione coordinata tra tutti''.

Il consigliere di minoranza Giorgio Binda ha invitato l’amministrazione a dare aggiornamenti sull’evoluzione della situazione, mentre il capogruppo Galimberti ha affermato: ''leggendo le motivazioni, RFI dice che c’è un problema finanziario e di tempi. Vedremo se Regione Lombardia interverrà su questo. Questa giustificazione dell’assenza di fondi un po’ mi preoccupa, anche per la questione del passaggio a livello che è stretto e pericoloso. Se non arrivano soldi per il sovrappasso o il sottopasso, bisogna sistemare e portare a casa una messa in sicurezza di quella zona. Non facciamo che questo sia un nuovo progetto Paoletti per cui si debba attendere vent'anni. Spero che gli enti regionali e provinciali si attivino''.

Il sindaco Giuseppe Chiarella ha così risposto: ''ho presentato numerose segnalazioni a RFI in merito alla pericolosità dell’attraversamento e alcuni interventi sono stati fatti, come le telecamere. Ci auguriamo che i colloqui che avremo con i capi struttura, possano dare risultati. Al momento ci è stato manifestato un interessamento molto generico: vogliamo capire se quanto detto a voce possa avere effettivamente una futura concretezza''.
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Giorgio Binda ha chiesto se ci sono stati colloqui con RFI per valutare ''un minimo spostamento della sottostazione per dare la possibilità in futuro di intervenire sulla zona''.

Bassani a questo proposito ha risposto: ''sono due filoni distinti perché il progetto dell’elettrificazione sta seguendo il suo iter e oggi non si possono fare ulteriori interrogazioni. In linea generale quella non è la posizione su cui ragionare per un sovrappasso o sottopasso. Riteniamo sia più probabile un posizionamento in una zona diversa perché andremo a intralciare la viabilità che diventa difficoltosa: non ci sono spazi per realizzare un’opera. Dai primi colloqui, RFI ha palesato un interesse, ma dobbiamo iniziare un dialogo''.

Galimberti si è ritenuto - anche a nome del suo gruppo - ''soddisfatto della risposta, meno dei contenuti''. 
M.Mau.
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