NOTIZIE DALLA VILLA/2: migranti a Lampedusa, yoga e sport nel 1°giorno di attività alternative

Gentili lettori di Casateonline,
allo scopo di dare la possibilità a chi ha avuto debiti di colmare le proprie lacune e di rendere meno traumatico il ritorno a scuola per chi non ne ha avuti, l’Istituto Greppi ha deciso questa settimana di ospitare nelle proprie aule corsi alternativi, invece delle solite lezioni ''da programma''. Le attività proposte sono varie, così da suscitare, in un modo o nell’altro, la curiosità di ogni studente.  
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Simone d'Ippolito, guida subacquea lampedusana, ha raccontato la sua esperienza come soccorritore di migranti

L’Aula Magna, per esempio, ha ospitato lunedì due incontri: tra le 8 e le 10 c’è stato Simone d’Ippolito, guida subacquea di Lampedusa, poi, dalle 10 alle 12, Nando Sanvito, famoso giornalista sportivo.
L’incontro con d’Ippolito ha indubbiamente suscitato negli studenti un coinvolgimento emotivo non indifferente, in quanto ha riportato la testimonianza diretta del naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013 nei pressi dell’isolotto di Lampione, che ha tolto la vita a oltre trecento persone migranti; di queste più di un centinaio vennero rinvenute pochi giorni dopo, quando fu possibile entrare nello scafo della nave ormai inabissata, di cui Simone ha mostrato in video il relitto a distanza di un anno. D’Ippolito racconta di aver capito che c’era qualcosa di insolito sin dalle prime ore del mattino, quando si è visto la quotidianità spezzata dall’intervento di numerosi mezzi delle forze dell’ordine. Tuttavia, aggiunge di aver afferrato pienamente la gravità della situazione solamente vedendo la barca di un amico pescatore abituata a trasportare non più una quindicina di persone portarne al porto più del doppio. A quel punto, anche lui ha raggiunto il luogo del naufragio con la speranza di poter aiutare i soccorsi, ma si è trovato davanti solo dei corpi senza vita. “È difficile accettare che sia successo in questo modo, quando erano così vicini alla destinazione del loro viaggio”, ha commentato con rammarico.  
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Nando Sanvito ha raccontato lo sport e il mondo del giornalismo sportivo in aula magna

Su una nota meno drammatica (ma non per questo meno importante), nel corso delle successive due ore gli studenti in Aula Magna hanno avuto l’occasione di confrontarsi con Nando Sanvito, giornalista sportivo da ormai da quarant’anni. Ha iniziato l’incontro spiegando che è da vent’anni che suole recarsi nelle scuole e nelle carceri per far conoscere il mondo dello sport e tutto quello che c’è dietro (ovvero i settori in cui lui ha lavorato direttamente, come la telecronaca o il giornalismo) sia agli adolescenti che agli adulti. Ha proseguito quindi l’incontro proiettando diversi video riguardanti lo sport, in cui vengono sottolineate tutte le sfaccettature del gareggiare: la gioia dopo una vittoria, l’amarezza data da una sconfitta, il dolore dopo un infortunio e il modo in cui anche una sfortuna può trasformarsi in risorsa. Ha concluso infine l’incontro approfondendo quest’ultimo tema: ha raccontato a mo’ di telecronaca esempi di atleti olimpici che hanno saputo riscattarsi alla grande. Dorando Pietri, ad esempio, segnò la storia dell’atletica leggera nonostante la squalifica, oppure Eric Moussambani, che pur non avendo mai visto una piscina olimpica, completò la sua gara di nuoto tra gli applausi, dimostrando grande spirito olimpico. 
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Il prof. Ruggero Scalzo (a sinistra nella foto) ha tenuto un corso intitolato: ''Yoga: essere presenti a se stessi''

Per coloro che hanno desiderato staccare la mente dallo studio attraverso qualcosa di pratico, è stato possibile prendere parte sia a corsi di tipo manuale che di tipo sportivo. I professori di scienze motorie hanno organizzato tornei di ping pong, calcio e unihockey, mentre il prof. Ruggero Scalzo ha deciso di allestire un’aula in modo da accogliere un corso di yoga.   
Per i più creativi sono state invece pensate attività di tipo artistico. Passando di aula in aula, è stato possibile vedere studenti impegnati nella realizzazione di soprammobili in ceramica, di origami o di semplici capi d’abbigliamento attraverso la tecnica dell’uncinetto. C’è stato anche chi ha preferito sperimentare attività più particolari, come il kintsugi (tecnica di restauro di origine giapponese, che ripara le ceramiche utilizzando della colla e una spolverata d’oro), oppure dipingere matriôske russe.
A domani!

Mirea Mascheri, Matilde Bonacina, Ilaria Pozzi, Elisa Oancea, Sofia Tramonto

Studentesse dell’Istituto Greppi di Monticello Brianza



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