Casatenovo: conferenza con il prof.Corni sul lebensraum
Nel pomeriggio di sabato 25 gennaio si è tenuto, presso la sala consiliare Giovanni Maldini del municipio di Casatenovo, il terzo appuntamento di ''Percorsi nella Memoria'', il ciclo di iniziative a cura del Consorzio Brianteo Villa Greppi per riflettere con attenzione e chiarezza, sui ''nuovi ordini'' che hanno regolato e plasmato la Germania degli anni Trenta e Quaranta. E' questo infatti, il tema dell'edizione 2025 della proposta, formulata come ogni anno in occasione della Giornata della Memoria.
L’incontro ''La costruzione di un nuovo ordine europeo. La Germania nazista 1939- 1944'', al quale ha preso parte un numeroso pubblico, ha visto intervenire in qualità di relatore, l’ex docente di Storia Contemporanea presso l'Università di Trento, professor Gustavo Corni.
Con una chiara, meticolosa e appassionata spiegazione - alla presenza di Daniele Frisco, consulente storico del Consorzio nel ruolo di moderatore - il professor Corni ha esposto la propria riflessione sulla Germania nazionalsocialista degli anni Trenta e Quaranta a partire da un nuovo approccio storiografico anglosassone che pone al centro dei movimenti di Hitler non l’antisemitismo, bensì la ricerca del ''lebensraum'', lo spazio vitale situato ad est rivendicato dal popolo tedesco.
Dopo la breve introduzione dell'assessore alla cultura Gaia Riva, che ha affermato come "il ricordo, la possibilità di fare memoria e di capire e leggere la storia sia fondamentale per essere allenati a comprendere il presente e progettare un futuro di uguaglianza e di inclusione per tutti i cittadini", si è anche sottolineato come il 27 gennaio sia soltanto una delle diverse ricorrenze istituite dallo Stato.
''Le giornate che ricordano il passato (27 gennaio, 7 febbraio, 25 aprile e 2 giugno) - ha proseguito l'amministratrice - sono per noi come stelle di una costellazione che disegna il nostro percorso precedente e che guidano il nostro presente. E' nostro dovere osservare, comprendere e modificare il nostro comportamento nel modo più giusto''.
Successivamente ha preso la parola Daniele Frisco, che ha sapientemente introdotto il tema effettivo dell’incontro: la ricerca, spasmodica e costante della Germania nazionalsocialista dello spazio a est per il popolo germanico, passando poi il microfono al professor Corni.
''Non vi parlerò della Giornata della Memoria, se non in maniera marginale, anche se vi prego di tenerla presente: ciò che oggi esporrò è una teoria, un nuovo approccio alla storia che vede nell’espansione germanica territoriale verso oriente il motore delle azioni di Hitler. Il popolo tedesco, infatti, si percepiva al centro del continente, ma senza confini ben determinati. Inoltre, da sempre la nazione germanica si è espansa e ritirata senza limiti decisivi, aumentando così la portata dell’idea di uno “spazio potenziale” di vita ulteriore, necessario e irrinunciabile per la grandezza che la Germania di Hitler auspicava'' ha detto il relatore.
L’idea del profondo legame tra popolazione e territorio occupato, la lettura della storia come una successione di conflitti per uno spazio delimitato e l’alternarsi di periodi di supremazia e di declino di queste popolazioni in guerra, ha radicato profondamente nell’immaginario e nell’ideologia nazionalsocialista l’idea che "ogni popolo ha come destino uno spazio", aggiungendo ulteriori false motivazioni per scagliarsi contro il popolo ebraico, privo di terra e di spazio proprio, propriamente detto “Volk ohne Raum”.
Tra dettagli storici, riflessioni sociali sulle politiche interne della Germania degli anni Trenta e confronti, a tratti illuminanti a volte, altre inquietanti, con l'attualità, l’incontro con il professor Corni, abilmente moderato da Daniele Frisco, ha saputo catalizzare l’attenzione della platea, favorendo gli interventi e accrescendo sicuramente l’interesse per una tematica, sicuramente non facile ma di fondamentale importanza per capire nel modo più corretto gli svolgimenti e le cause degli svolgimenti degli eventi che hanno inciso nel nostro passato marchi incancellabili che necessitano, sempre, di una spiegazione.
Per conoscere i prossimi appuntamenti del ciclo ''Percorsi nella Memoria'' clicca QUI
https://www.villagreppi.it/rassegna/percorsi-della-memoria/
L’incontro ''La costruzione di un nuovo ordine europeo. La Germania nazista 1939- 1944'', al quale ha preso parte un numeroso pubblico, ha visto intervenire in qualità di relatore, l’ex docente di Storia Contemporanea presso l'Università di Trento, professor Gustavo Corni.
Con una chiara, meticolosa e appassionata spiegazione - alla presenza di Daniele Frisco, consulente storico del Consorzio nel ruolo di moderatore - il professor Corni ha esposto la propria riflessione sulla Germania nazionalsocialista degli anni Trenta e Quaranta a partire da un nuovo approccio storiografico anglosassone che pone al centro dei movimenti di Hitler non l’antisemitismo, bensì la ricerca del ''lebensraum'', lo spazio vitale situato ad est rivendicato dal popolo tedesco.
Dopo la breve introduzione dell'assessore alla cultura Gaia Riva, che ha affermato come "il ricordo, la possibilità di fare memoria e di capire e leggere la storia sia fondamentale per essere allenati a comprendere il presente e progettare un futuro di uguaglianza e di inclusione per tutti i cittadini", si è anche sottolineato come il 27 gennaio sia soltanto una delle diverse ricorrenze istituite dallo Stato.
''Le giornate che ricordano il passato (27 gennaio, 7 febbraio, 25 aprile e 2 giugno) - ha proseguito l'amministratrice - sono per noi come stelle di una costellazione che disegna il nostro percorso precedente e che guidano il nostro presente. E' nostro dovere osservare, comprendere e modificare il nostro comportamento nel modo più giusto''.
Successivamente ha preso la parola Daniele Frisco, che ha sapientemente introdotto il tema effettivo dell’incontro: la ricerca, spasmodica e costante della Germania nazionalsocialista dello spazio a est per il popolo germanico, passando poi il microfono al professor Corni.
''Non vi parlerò della Giornata della Memoria, se non in maniera marginale, anche se vi prego di tenerla presente: ciò che oggi esporrò è una teoria, un nuovo approccio alla storia che vede nell’espansione germanica territoriale verso oriente il motore delle azioni di Hitler. Il popolo tedesco, infatti, si percepiva al centro del continente, ma senza confini ben determinati. Inoltre, da sempre la nazione germanica si è espansa e ritirata senza limiti decisivi, aumentando così la portata dell’idea di uno “spazio potenziale” di vita ulteriore, necessario e irrinunciabile per la grandezza che la Germania di Hitler auspicava'' ha detto il relatore.
L’idea del profondo legame tra popolazione e territorio occupato, la lettura della storia come una successione di conflitti per uno spazio delimitato e l’alternarsi di periodi di supremazia e di declino di queste popolazioni in guerra, ha radicato profondamente nell’immaginario e nell’ideologia nazionalsocialista l’idea che "ogni popolo ha come destino uno spazio", aggiungendo ulteriori false motivazioni per scagliarsi contro il popolo ebraico, privo di terra e di spazio proprio, propriamente detto “Volk ohne Raum”.
Tra dettagli storici, riflessioni sociali sulle politiche interne della Germania degli anni Trenta e confronti, a tratti illuminanti a volte, altre inquietanti, con l'attualità, l’incontro con il professor Corni, abilmente moderato da Daniele Frisco, ha saputo catalizzare l’attenzione della platea, favorendo gli interventi e accrescendo sicuramente l’interesse per una tematica, sicuramente non facile ma di fondamentale importanza per capire nel modo più corretto gli svolgimenti e le cause degli svolgimenti degli eventi che hanno inciso nel nostro passato marchi incancellabili che necessitano, sempre, di una spiegazione.
Per conoscere i prossimi appuntamenti del ciclo ''Percorsi nella Memoria'' clicca QUI
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L.F.