Imberido: un incontro sull'autismo con le testimonianze di due mamme

Un incontro formativo e ricco di testimonianze, promosso e ospitato nel polo infanzia “Matteucci” di Imberido nella serata di venerdì 21 febbraio. “Siamo parte di questo mondo” è il titolo scelto per promuovere la sensibilizzazione sul tema dell’autismo, a cura della pedagogista Sonia Zorloni, Valentina Panarisi e Ludovica Volpi, mamme rispettivamente di Marco e Daniele.
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L’incontro si è aperto con l’intervento della dottoressa Zorloni, con una breve introduzione sul tema. “Vogliamo ringraziare la referente e le insegnanti che ci hanno dato la possibilità di essere qui con voi. Con questo termine non stiamo parlando di una malattia, ma di una neurodivergenza. Per questo, quello che vorremmo lasciarvi da questa serata è il messaggio che le persone con disturbo dello spettro autistico percepiscono la realtà in modo differente: come loro, anche bambini e persone con altre neurodivergenze. Questa occasione non è formativa, ma vorrei comunque spiegarvi alcuni accenni di caratteristiche di questo disturbo, per avere consapevolezza e spirito critico. Infatti, non tutti i bambini nello spettro presentano questi tratti, né quelli che li hanno vi rientrano: l’iter per arrivare a una diagnosi è molto più complesso”.
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Grazie a una presentazione, la pedagogista ha quindi mostrato le peculiarità di un disturbo con diverse sfumature, in cui la dimensione sociale ricopre la difficoltà maggiore. La parola è poi passata alla mamma di Marco, nel racconto della sua storia: “Da sempre sento dire che ognuno ha i suoi tempi: per questo mi piace sostenere che ognuno ha il suo ritmo. Infatti, Marco mi ha insegnato a riflettere sul valore della lentezza: c’è voluta pazienza per conoscerci, per comprenderci e per accoglierci, oltre che per affrontare come vivere all’interno del mondo, tra terapia, scuola e famiglia. Insieme a queste due dimensioni, anche la costanza ricopre un ruolo fondamentale: tutti i giorni è un allenamento continuo, perché ogni cosa che Marco ha appreso ha richiesto costanza. In tutto questo, è importante riporre fiducia nelle loro capacità e potenzialità”.
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Questi quattro punti cardine sono stati un riferimento fondamentale nel raggiungimento di grandi traguardi. Con la stessa emozione nelle parole, anche Ludovica Volpi ha raccontato il percorso di suo figlio. “Daniele ha avuto fin da subito uno sviluppo normotipico, secondo alcuni anche precoce: infatti, i primi segnali si sono manifestati più tardi, nel periodo del primo lockdown, in seguito a crisi di frustrazioni o di fronte a un divieto e alla tendenza a dondolarsi. All’età di due anni, è arrivata la diagnosi di plusdotazione, unita ad altre neurodivergenze emerse in seguito. Da quel momento abbiamo cominciato terapie specifiche per l’autismo: si parla proprio di terapia, per imparare a vivere in un mondo che non è adatto per loro. Per questo, la nostra priorità non era eliminare i suoi tratti peculiari, ma cercare di ridurre i suoi episodi aggressivi e sostenerlo in questo”. 
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L’emozione del racconto di Valentina e Ludovica ha commosso genitori, educatori e insegnanti: al termine dell’incontro, è stato dedicato un ringraziamento e un invito al pubblico affinché continuino a coltivare e ad alimentare il desiderio di informarsi. Per promuovere la sensibilizzazione, Valentina Panarisi ha mostrato il suo albo illustrato “Orsetto Carlo”, per avvicinare le persone a questo tema, disponibile anche online.
V.I.
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