Castello Brianza: il Comune ora può fermare il progetto della tangenzialina
Come Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" chiediamo all'Amministrazione Comunale di Castello Brianza di approfittare del momento di 'impasse' relativo al progetto della nuova tangenzialina, per riflettere sul consumo di suolo nel proprio territorio.
La situazione di stallo si è creata in seguito al considerevole aumento dei costi per la realizzazione di alcuni lotti della nuova strada, che dovrebbe collegare la zona industriale con la Valmara, bypassando il centro del paese.
Ecco, secondo noi questa può essere l'occasione per fermare definitivamente il progetto, evitando un'ulteriore colata di cemento e asfalto che rischia di rovinare il territorio. La piana delle Cascinette è attualmente contraddistinta da estese aree agricole, a cui si somma la valenza naturalistica della Valmara; entrambe queste zone sono caratterizzate dalla vicinanza col bacino del torrente Bevera. Aprendo alla realizzazione della nuova strada, e quindi al traffico, tutta la zona si snaturerebbe, rovinando per sempre il territorio.
Già nel 2023 il comune di Castello ha raggiunto il pessimo record di cementificazione in provincia, in conseguenza della dannosa scelta di cementificazione dell'area verde in località Moiacchina per realizzare il nuovo supermercato, rovinando una superficie pari a 3 campi di calcio. A ciò va aggiunta la recente realizzazione della tangenzialina in località Cascinette Nere.
Ora si discute della nuova tangenzialina - che avrebbe un'estensione più lunga - che rovinerebbe un'ulteriore porzione di territorio naturale, intaccando appunto anche la valletta in cui, lì vicino, scorre il Bevera.

Proprio in questa fase di stallo, l'Amministrazione Comunale dovrebbe appunto fermarsi a riflettere, per dire stop al cemento e all'asfalto sul proprio territorio, tutelando queste zone naturali, che ci sono state lasciate in eredità da chi ci ha preceduto. Zone che potrebbero essere valorizzate dal punto di vista naturalistico e turistico, attraverso la tutela del paesaggio e delle aree agricole, incentivando ad esempio le attività agrituristiche senza ulteriore consumo di suolo. Altro che nuove strade e nuovo asfalto.
Questa è la scelta che dovrebbe fare il Comune di Castello, in un territorio - quello della Brianza lecchese - già troppo cementificato e delicato dal punto di vista idrogeologico, in questo caso vista la prossimità col torrente Bevera.
Oltretutto il rischio è che poi - nel corso dei prossimi decenni - la nuova tangenzialina potrebbe attirare nuova speculazione urbanistica.
Invece in tempi di crisi climatica la scelta da fare è quella di preservare quel poco di territorio verde rimasto nella Brianza lecchese e a Castello Brianza!
La situazione di stallo si è creata in seguito al considerevole aumento dei costi per la realizzazione di alcuni lotti della nuova strada, che dovrebbe collegare la zona industriale con la Valmara, bypassando il centro del paese.

Già nel 2023 il comune di Castello ha raggiunto il pessimo record di cementificazione in provincia, in conseguenza della dannosa scelta di cementificazione dell'area verde in località Moiacchina per realizzare il nuovo supermercato, rovinando una superficie pari a 3 campi di calcio. A ciò va aggiunta la recente realizzazione della tangenzialina in località Cascinette Nere.
Ora si discute della nuova tangenzialina - che avrebbe un'estensione più lunga - che rovinerebbe un'ulteriore porzione di territorio naturale, intaccando appunto anche la valletta in cui, lì vicino, scorre il Bevera.

Proprio in questa fase di stallo, l'Amministrazione Comunale dovrebbe appunto fermarsi a riflettere, per dire stop al cemento e all'asfalto sul proprio territorio, tutelando queste zone naturali, che ci sono state lasciate in eredità da chi ci ha preceduto. Zone che potrebbero essere valorizzate dal punto di vista naturalistico e turistico, attraverso la tutela del paesaggio e delle aree agricole, incentivando ad esempio le attività agrituristiche senza ulteriore consumo di suolo. Altro che nuove strade e nuovo asfalto.
Questa è la scelta che dovrebbe fare il Comune di Castello, in un territorio - quello della Brianza lecchese - già troppo cementificato e delicato dal punto di vista idrogeologico, in questo caso vista la prossimità col torrente Bevera.
Oltretutto il rischio è che poi - nel corso dei prossimi decenni - la nuova tangenzialina potrebbe attirare nuova speculazione urbanistica.
Invece in tempi di crisi climatica la scelta da fare è quella di preservare quel poco di territorio verde rimasto nella Brianza lecchese e a Castello Brianza!
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"