Oggiono: la storia dell'atleta paralimpico Klokpah chiude la rassegna Km 0

Si è conclusa con un'emozionante serata la rassegna primaverile Km 0, ospitata dalla Biblioteca Civica di Oggiono e organizzata in collaborazione con il Comune. L'ultimo incontro, tenutosi il 29 marzo, ha visto protagonista l'autrice di Lierna Francesca Stucchi con il suo libro “Nel vento dei desideri”, che racconta la straordinaria storia di Kwadzo Klokpah, atleta paralimpico della Canottieri Lecco che di recente è stato un gradito ospite proprio nell’oggionese durante la serata dedicata all’interessante discussione sul tema dello sport e della disabilità organizzata dall’associazione OGVN presso Lo Spot di Galbiate.
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Kwadzo Klokpah

Una platea attenta e partecipe ha seguito il dibattito moderato dall’assessore alla cultura Giovanni Corti, alla presenza del sindaco Chiara Narciso, della professoressa Elena Agliati, ex insegnante di Kwadzo, e di don Gabriele Lovati, parroco di Oggiono. L’incontro pomeridiano ha offerto uno spaccato intenso e toccante su un percorso di vita fatto di coraggio, resilienza e voglia di superare i propri limiti.
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Francesca Stucchi e Giovanni Corti

Nato in un villaggio povero del Ghana, Kwadzo è stato abbandonato alla nascita e salvato da un missionario italiano, Stefano Cassinelli – oggi sindaco di Dervio – che ha reso possibile la rinascita del ragazzo in Italia, nato con una malformazione alla gamba destra che per mancanza di cure adeguate si è trasformata in una disabilità permanente. In Italia, Kwadzo ha trovato la sua nuova casa, la sua nuova famiglia e anche un destino inaspettato, figlio del suo grande spirito combattivo.
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Il libro di Francesca Stucchi è nato dal desiderio di raccontare una storia che va oltre il semplice traguardo sportivo. "L’idea era di scrivere un racconto, ma più lo conoscevo, più capivo che la sua storia meritava un volume intero" ha spiegato l’autrice, che per tre anni ha seguito Kwadzo cercando in particolare di ricostruire con delicatezza un passato, quello nella sua terra d'origine, che lui stesso aveva voluto lasciare indietro. "Non si è mai sentito davvero africano, ma italiano, derviese", ha raccontato Stucchi, sottolineando il complesso rapporto del protagonista con le sue origini.
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Kwadzo non ha mai vissuto la sua disabilità come un ostacolo, ma come una sfida da affrontare con determinazione. Ispirato dall’idolo Antonio Rossi, ha trovato nella canoa la sua strada, diventando l’unico atleta paralimpico della Canottieri Lecco. Ma non solo: non essendo inserito in alcun corpo delle forze dell’ordine come atleta, mantiene il proprio agonismo con ben due lavori, uno in azienda e uno come fotografo sportivo. Dopo la partecipazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e Parigi 2024, che gli hanno portato grosse soddisfazioni come atleta e come uomo ma nessuna posizione riconosciuta sul podio, oggi ha deciso di mettersi alla prova in nuove discipline sportive, i lanci, con la speranza di raggiungere grandi traguardi a livello nazionale e internazionale.
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Il libro di Stucchi, che rappresenta il prodotto finale di un progetto sostenuto da tutta la sua famiglia, non racconta solo un’impresa sportiva, ma una storia di tenacia e di crescita. "Il traguardo non è mai uno solo", ha sottolineato l’assessore Corti, riprendendo un passaggio chiave del romanzo. E infatti, per Kwadzo, il vero traguardo è sempre il prossimo obiettivo, la prossima sfida da vincere.
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La storia di Kwadzo Klokpah, che oggi è arrivata a tantissimi tramite gli sforzi e l’interesse dell’autrice, è un messaggio di speranza e di forza per tutti, soprattutto per i più giovani. "I bambini vedono il campione prima della disabilità” ha osservato Corti, evidenziando il valore educativo del libro. "Tutte le sofferenze che ha vissuto non sono state vane, ma hanno formato la persona straordinaria che è oggi" ha aggiunto Stucchi, che si è posta come obiettivo di portare avanti un “tour” nelle scuole e negli oratori per far conoscere il libro ai più piccoli, nella speranza di ispirare e stimolare a perseguire i propri obiettivi senza sentirsi limitati.
La rassegna letteraria Km 0 si congeda dunque con questa storia di resilienza, lasciando un’impronta profonda nei cuori di chi ha partecipato. I prossimi appuntamenti, organizzati dal Comune e dalla biblioteca, torneranno in autunno.
Federica Falbo
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