Lago di Pusiano: l'accumulo di rifiuti al Cavo Diotti segnalato alle autorità

Sull'accumulo di rifiuti al cavo Diotti segnalato da alcuni lettori (ne avevamo parlato QUI), interviene anche Lake Pusiano eco team che ha voluto fornire ulteriori dettagli in merito.
''I rifiuti (segno evidente dell'inciviltà dell'uomo) si accumulano in corrispondenza dell'isolotto galleggiante, che era già stato segnalato lo scorso anno agli enti ed alle autorità competenti, in occasione delle giornate del verde pulito, organizzate dalle amministrazioni dei Comuni di Rogeno e Bosisio Parini. In particolare, ne avevamo parlato sia con i sindaci, sia con il vicepresidente dell'Autorità di Bacino, a cui avevamo chiesto gentilmente di farsi latori della suddetta segnalazione presso il Parco Valle Lambro, che rappresenta l'ente gestore delle attività di esercizio, manutenzione e vigilanza, ai sensi della normativa vigente inerente alle opere di regolazione del Lago di Pusiano''. 
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Tale isolotto, presente da oltre un anno, ''aveva preso forma a partire dalla primavera dello scorso anno ed è costituito da un gruppo di piante, soprattutto canne palustri, che si sono staccate dal litorale con tutti i fusti e le radici, formando una sorta di zattera vegetale che sbarra completamente il canale artificiale, dalla sponda sinistra alla sponda destra. Per l'esattezza, la zattera vegetale è formata da un intreccio di canne palustri, arbusti, torba e sfagno, che si è saldato agli argini del canale a cielo aperto e che ostacola la portata del Cavo Diotti, come si può vedere dalla quantità di detriti che si sono accumulati nelle acque davanti allo sbarramento. In particolare, i tronchi e le ramaglie sono stati trasportati dalle acque di piena del Lambrone, mentre i rifiuti sono la conseguenza dell'incuria e dell'inciviltà di chi li abbandona senza nessun rispetto per gli altri, per la fauna, per la flora e per l’ambiente in generale''.
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I volontari di Lake Pusiano eco team forniscono un’altra precisazione sui sedimenti nei pressi della foce del Lambro. ''Le isolette costituite da ghiaia, sabbia e sedimenti trasportati fino alla foce dal torrente Lambrone, si tratta di formazioni tipiche di un alveo fluviale che, entro certi limiti, non ostacolano affatto il deflusso dell'acqua nel Cavo Diotti. Anzi, le barre fluviali sono forme molto dinamiche, in continua evoluzione, e rivestono un ruolo molto importante nell’ambito dell’ecosistema fluviale. Soprattutto quando sono ricoperte dalla vegetazione, che però è sempre bassa e discontinua, come erbe o arbusti o piccoli alberi, costituiscono habitat eccezionali per piante e animali e hanno un impatto significativo sulla morfologia del fiume e sul suo comportamento. Ad esempio, dal punto di vista idro-geologico le barre fluviali rivestono grande importanza soprattutto nei momenti di piena: infatti, aumentano l’ampiezza del letto del fiume in modo tale che questo si possa sfogare nei fenomeni di piena, senza esondare''. 
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''Pertanto - concludono - è dissennato a nostro avviso spendere fondi pubblici per scavare la ghiaia dalla foce del Lambrone e poi riposizionarla lungo gli argini del fiume e le sponde del lago adiacenti, come è stato fatto lo scorso anno dal Parco Valle Lambro e dal Comune di Eupilio. Anche perché, col pretesto di realizzare un camminamento da utilizzare come base per il primo tratto di pista ciclo-pedonale, dalla foce del torrente Lambrone al Centro Remiero Lago di Pusiano, sono stati abbattuti una parte delle canne palustri e degli alberi igrofili lungo la riva eupiliese, notoriamente irraggiungibile dalla terraferma, a causa di un'infinita sequenza di recinzioni con muretti, reti metalliche e filo spinato, che ne impediscono il libero accesso da parte dei cittadini. Non dimentichiamoci che il canneto e gli alberi ripariali costituiscono un ambiente cosiddetto tampone fra l'area del lago e il territorio circostante. Queste fasce di vegetazione, infatti, sono importanti biofiltri naturali: non solo proteggono l'ambiente acquatico da possibili inquinanti esterni, ma contribuiscono anche alla depurazione naturale delle acque, agendo da filtro meccanico e biologico. La vegetazione ripariale ha un ruolo fondamentale anche per quanto riguarda le dinamiche idrogeologiche, in quanto contribuisce a consolidare le sponde, limitando l'attività erosiva delle acque e favorendo il deposito di sedimenti. Si può, dunque, affermare che il ruolo ecosistemico, biologico e meccanico della vegetazione di sponda è fondamentale per la protezione dell'ambiente lacustre''.
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''Ecco perché è tanto importante stabilire una fascia di rispetto lungo le sponde, dove la vegetazione ripariale possa riprendersi gli spazi che la natura gli ha attribuito. Infine, questa tipologia di vegetazione è frequentata da molti animali, che vivono nelle aree antropizzate della pianura, come il coniglio selvatico e lo scoiattolo, ma anche da specie più esigenti, come gli anfibi. Numerosi sono, naturalmente, gli uccelli sia stanziali sia migratori che sostano nell'intrico delle chiome degli alberi igrofili e che nidificano tra le canne palustri, procacciandosi il cibo nelle acque del lago. Tra questi: il martin pescatore, l'airone cenerino e la garzetta''.
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