Barzago, 25 Aprile: oggi come ieri
Per l'80° Anniversario della Liberazione italiana dal nazifascismo, Barzago si prepara a commemorare due giovani eroi locali, i partigiani Ezio Magni e Luigi Valsecchi, con una mostra fotografica inedita.
''Per la prima volta presenteremo foto e testimonianze sulla vicenda che riguarda due antifascisti barzaghesi. La notte del 26 aprile 1945 una colonna fascista che si dirigeva verso Como fu affrontata dai partigiani della brigata Puecher dapprima a Rovagnate, poi a Bulciago e quindi a Lambrugo. Ci furono 40 morti fra le file della resistenza e fra di essi anche Ezio e Luigi''.
Partirono da Barzago, giovani ragazzi mandati allo sbaraglio, per andare a disarmare una colonna di militari tedeschi che si stavano ritirando. Nessuno ha ascoltato il consiglio di qualche persona più anziana, con qualche anno di guerra sulle spalle, di non andare incontro a soldati armati che cercavano di rientrare in patria salvandosi la pelle. Troppo facile aizzare giovani ventenni e troppo immaturi per capire il pericolo.
Eroi che non dovevano morire così giovani. Noi abbiamo il dovere di non dimenticare il loro sacrificio, ma abbiamo il dovere di fare in modo che ciò non accada più.
Purtroppo, una parte politica sta soffiando sul fuoco dell’odio, verso l’altra parte della società che con libere elezioni ha eletto a maggioranza il Governo. In troppe manifestazioni di piazza ci sono scontri con le forze dell’ordine (sono gli stessi ragazzi di tre anni fa) che non sono fasciste.
Se non si ferma in tempo questa spirale di violenza, ci saranno ancora ragazzi che perderanno la vita e genitori in lacrime, per dare ascolto a persone che non vogliono riconoscere la democrazia conquistata 80 anni fa dalla maggioranza degli Italiani e che oggi vogliono difendere.
''Per la prima volta presenteremo foto e testimonianze sulla vicenda che riguarda due antifascisti barzaghesi. La notte del 26 aprile 1945 una colonna fascista che si dirigeva verso Como fu affrontata dai partigiani della brigata Puecher dapprima a Rovagnate, poi a Bulciago e quindi a Lambrugo. Ci furono 40 morti fra le file della resistenza e fra di essi anche Ezio e Luigi''.
Partirono da Barzago, giovani ragazzi mandati allo sbaraglio, per andare a disarmare una colonna di militari tedeschi che si stavano ritirando. Nessuno ha ascoltato il consiglio di qualche persona più anziana, con qualche anno di guerra sulle spalle, di non andare incontro a soldati armati che cercavano di rientrare in patria salvandosi la pelle. Troppo facile aizzare giovani ventenni e troppo immaturi per capire il pericolo.
Eroi che non dovevano morire così giovani. Noi abbiamo il dovere di non dimenticare il loro sacrificio, ma abbiamo il dovere di fare in modo che ciò non accada più.
Purtroppo, una parte politica sta soffiando sul fuoco dell’odio, verso l’altra parte della società che con libere elezioni ha eletto a maggioranza il Governo. In troppe manifestazioni di piazza ci sono scontri con le forze dell’ordine (sono gli stessi ragazzi di tre anni fa) che non sono fasciste.
Se non si ferma in tempo questa spirale di violenza, ci saranno ancora ragazzi che perderanno la vita e genitori in lacrime, per dare ascolto a persone che non vogliono riconoscere la democrazia conquistata 80 anni fa dalla maggioranza degli Italiani e che oggi vogliono difendere.
R.C.