Cremella ricorda i partigiani uccisi dopo il 25 aprile 1945

''Rovagnate-Bulciago, una striscia di sangue. I tragici eventi del 26 e 27 aprile 1945 sulla strada provinciale tra Calco e Como: La vicenda dei cinque giovani cremellesi caduti''. Era questo il titolo dell'incontro organizzato l'altra sera dall'amministrazione comunale di Cremella insieme al Comitato Provinciale ANPI di Lecco per celebrare l’ottantesimo anniversario della festa di Liberazione nazionale.
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Da sinistra Eugenio Pirovano e Angelo De Battista

Alle 20.45 di mercoledì 23 aprile la sala consiliare del municipio si è riempita di cittadini e cittadine, che hanno preso posto sulle numerose sedie disposte nella sala insieme ai parenti dei caduti, ai quali - attraverso la serata - si è reso il doveroso omaggio.
Ad accogliere il pubblico, dando così il via alla serata, è stato l'assessore alla cultura Valerio Rigamonti. ''Ringrazio in primis Eugenio Pirovano, nostro concittadino, che oggi ci racconterà i fatti avvenuti sul territorio nei giorni 26 e 27 aprile del 1945, approfonditamente ricostruiti grazie a numerose ricerche e ad indagini storiche preziosissime. Grazie - ha proseguito l'amministratore anche ai familiari dei cinque cremellesi uccisi in quei giorni drammatici, che sono oggi presenti e che permettono alle storie dei propri predecessori di farsi più evidenti, di emergere maggiormente e di essere ricordati per il proprio valore attraverso le loro ricerche''.
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Dopo aver citato Papa Francesco, evidenziando l'importante valore della memoria, è intervenuto il responsabile provinciale di ANPI Lecco, Angelo De Battista. ''In questi tempo difficili della democrazia, in questo contesto complicato, dobbiamo mantenere viva la memoria, ricordandoci  di tutte le forme che sono state messe in atto per attirare la liberazione. Oltre alla memoria, però, bisogna anche pensare alla difesa e alla realizzazione della Costituzione, che ricordiamo essere il frutto più maturo della Liberazione. Cerchiamo di essere associazioni e cittadini costituzionali''.
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La serata è quindi entrata nel vivo con l'intervento di Eugenio Pirovano, che ha abilmente tratteggiato contesto e clima politica in Brianza nei giorni appena successivi alla Liberazione, descrivendo con precisione i luoghi dove vennero posizionati i posti di blocco dai partigiani lungo le strade della nostra Brianza.
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I dettagli tecnici, le tempistiche, le casualità che portarono un gruppo di partigiani a percorrere su due camion separati la strada che porta da Rovagnate a Santa Maria Hoè, sono stati indagati a fondo dal cremellese: ''quei giovani non si aspettavano assolutamente un’imboscata fascista, non a tarda sera e non con la pioggia: per questo motivo non sono riusciti ad organizzare una difesa efficiente e i passeggeri del primo camion sono stati quasi tutti uccisi dal fuoco fascista'' ha affermato Pirovano.
Sul terreno ''caddero'' diciannove partigiani, uccisi da colpi invisibili di notte, sotto una pioggia battente, tra cui cinque ragazzi di Cremella: Ugo Sala (nato nel 1922), Fiorenzo Crippa ed Enrico Rigamonti (1926) Ugo Fumagalli e Alessandro Sironi (ancora troppo giovani per la leva militare).
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A destra l'assessore Valerio Rigamonti

Tutti i cremellesi morirono, come risulta dagli atti, alle ore 23 del 26 aprile 1945. Risulta dai documenti ufficiali inoltre, che i ragazzi erano già appartenenti alla Brigata Puecher da circa tre mesi prima del 25 aprile 1945.
Eugenio Pirovano ha poi ricordato il tragico epilogo di diverse figure della scena militare e civile che il 27 aprile morirono nei 10 chilometri di strada tra Rovagnate e Bulciago, verso Como, tra cui si contano oltre una trentina di partigiani di diversi paesi della nostra Brianza.
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Nel suo intervento ha citato spesso il nome di Irene Crippa, che nel  1945 scrisse l’opera ''La vita per l’Italia e per la libertà. Brigata Puecher'', fonte principale del lavoro storiografico del cremellese; all'approfondita analisi del volume ha affiancato le preziose ricerche in archivio e sui luoghi di commemorazione, alla ricerca di dettagli, storie, verità sui caduti partigiani.
Al termine dell’incontro, molto partecipato da parte di tutto il pubblico, che ha posto numerose domande al relatore e che spesso ha contribuito alla discussione raccontando di dicerie di paese, racconti di genitori e nonni, ripercorrendo dunque i diversi fili che hanno intessuto la trama degli avvenimenti storici che si verificarono il 26 e il 27 aprile del 1945, è intervenuto il sindaco Cristina Brusadelli.
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Al tavolo con Pirovano il sindaco Cristina Brusadelli

Dopo aver ringraziato Eugenio Pirovano, l'associazione ANPI e il pubblico, l'amministratrice ha accolto le diverse proposte emerse nel corso della serata finalizzate a dare il via ad iniziative capaci di tenere viva la memoria, rinnovando la Resistenza al nazifascismo.
''Come amministrazione vorrei specificare che intendiamo proporre incontri storici di questo genere, che uniscano il racconto scientifico dell'accaduto al lato emotivo, legato alla vicinanza con i fatti, sia territoriale che familiare, di parentela, coi i caduti e i personaggi presi in considerazione. Questo per conservare la memoria anche attraverso i cittadini, la loro commozione nel ricordare questi fatti, il desiderio di parlarne insieme e insieme ricostruire un passato al quale si è appartenuti'' ha concluso la prima cittadina. 
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Oltre alla serata di mercoledì, fino a domenica 27 aprile è possibile visitare la mostra allestita in municipio e aperta ogni giorno dalle ore 9 alle 12.
L.F.
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