Oggionese unito nel ricordo del 25 Aprile ''per rinnovare il patto con la nostra storia e la democrazia''

Una mattinata densa di significato e memoria ha attraversato le vie di Oggiono, dove si è svolta oggi, 25 Aprile, la cerimonia ufficiale per l’80° anniversario della Liberazione d’Italia. Una ricorrenza che, anche quest’anno, ha saputo unire il territorio oggionese nel ricordo condiviso dei valori fondanti della democrazia, della pace e della libertà.
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Un momento della cerimonia in Piazza Manzoni

La manifestazione ha visto la partecipazione corale di ben dodici amministrazioni comunali: oltre a Oggiono, erano presenti i sindaci – o loro rappresentanti – di Nibionno, Cesana Brianza, Annone Brianza, Garbagnate Monastero, Dolzago, Costa Masnaga, Ello, Rogeno, Suello, Sirone, Molteno e Bosisio Parini. Numerose anche le autorità civili, militari e associative, dai Carabinieri della locale stazione, alla Polizia Locale, dagli Alpini alla Protezione Civile, fino all’ANPI e al corpo musicale Marco d’Oggiono, che ha accompagnato i momenti più solenni con l’inno nazionale e canti della Resistenza.
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Il cuore della cerimonia si è svolto in piazza Manzoni, dove, in seguito al corteo e alla deposizione della corona di alloro al Monumento dei Caduti, si sono succeduti gli interventi ufficiali delle autorità civili, aperti da un momento toccante a cura di Mattia Montanelli, neo eletto Sindaco dei Ragazzi di Oggiono. Montanelli ha letto alcuni passaggi dello struggente testamento spirituale del giornalista antifascista Julius Fučík, scritto poco prima della sua esecuzione da parte dei nazisti nel 1943. "Non dimenticate né i buoni né i cattivi... vorrei che tutti costoro vi fossero sempre vicini come membri della vostra famiglia", ha letto Montanelli con voce emozionata, offrendo alla platea un invito potente e sincero alla memoria attiva.
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A seguire, il sindaco di Rogeno e presidente della conferenza dei sindaci, Matteo Redaelli, ha proposto una riflessione intensa e lucida sull’attualità della Liberazione. "Viviamo in un tempo in cui l’individualismo rischia di corrodere il senso di comunità, e quindi anche di libertà" ha affermato, richiamando la celebre frase di Martin Luther King: "La mia libertà finisce dove inizia quella degli altri".
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Al microfono Matteo Redaelli, presidente della conferenza sindaci dell'oggionese

Il 25 aprile, ha sottolineato Redaelli, è un’occasione preziosa per rinnovare il patto con la storia e con i valori che fondano la nostra democrazia. "Abbiamo un grande sentimento di responsabilità nei confronti della comunità, dove la libertà trova la sua vera e profonda realizzazione. Il mio invito è di riconoscerla e di impegnarci ad essere parte attiva di questa, come comunità dei nostri paesi e dell'Italia unità, qui e in tutto il mondo".
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Ermanno Negri di ANPI Oggiono

Ermanno Negri, presidente dell’ANPI Oggiono, ha voluto concentrare il suo intervento sulla parola ''pace'', oggi quanto mai fragile e necessaria. "Senza pace, nessuna rinascita è possibile. Alcuni si chiedono se abbia ancora senso commemorare, ma il lascito della Resistenza è vivo e urgente: tenerne viva la memoria significa assumersi la responsabilità di difendere ogni giorno quei valori" ha dichiarato, tracciando un ponte tra il passato e le inquietudini del presente.
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Il sindaco Chiara Narciso

A chiudere gli interventi, il discorso molto partecipato e appassionato di Chiara Narciso, sindaca di Oggiono, che ha ringraziato tutti i colleghi e le realtà coinvolte nella riuscita della celebrazione. "Oggi più che mai abbiamo bisogno dell’insegnamento di chi, nella diversità di origini, fedi e idee, seppe lottare unito per la libertà e la dignità umana" ha detto, citando padre David Maria Turoldo.
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''Il mio ringraziamento va a tutti coloro che ogni giorno nelle nostre comunità, istituzioni, scuole, associazioni e famiglie, si impegnano a contrastare ogni forma di discriminazione, odio e violenza, promuovendo il rispetto della diversità, la giustizia sociale e la solidarietà. Valori fondamentali per cui mi sento di rivolgere un dovuto pensiero di riconoscenza a Papa Francesco, che con le sue parole e i suoi gesti ci ha sempre invitato a riflettere su questi temi e a resistere ad ogni forma di male e indifferenza" ha commentato Narciso, omaggiando la figura del Pontefice scomparso lo scorso lunedì. "Anche noi oggi dobbiamo scegliere da che parte stare: se vogliamo costruire ponti o innalzare muri" ha concluso la sindaca: un appello chiaro a vivere la democrazia come impegno quotidiano, fatto di memoria, dialogo e responsabilità.
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La cerimonia si è conclusa con il contributo musicale della banda ed un lungo applauso che ha suggellato il senso profondo della giornata: ricordare per non dimenticare, celebrare per continuare a costruire.
F.Fa.
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