Ello, il 25 aprile nel segno dei partigiani: "A loro dobbiamo la nostra libertà"

Prima di raggiungere la più ampia cerimonia intercomunale di Oggiono, il sindaco Elena Pirovano, insieme ai membri dell'amministrazione, alle associazioni e agli Alpini di Ello, si è ritrovata al Monumento ai Caduti, per un momento di commemorazione dedicato al ricordo di chi, in quei momenti drammatici, ha saputo scegliere la strada della libertà.
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Adamo Colombo, Angelo Fumagalli, Umberto Fumagalli, Giovanni Ratti, Gerolamo Spreafico e Primo Tentorio sono i nomi dei partigiani ellesi, alcuni di loro ora riposano nel cimitero ellese.
''Nomi, persone, che raccontano una scelta di coraggio, fatta quando non era affatto facile opporsi, quando stare dalla parte della libertà significava rischiare tutto, persino la vita'' ha detto il sindaco Elena Pirovano che ha preso parte insieme all’amministrazione, ed i membri delle diverse associazioni, al momento solenne dell’alzabandiera curato dal gruppo Alpini. 
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A seguire, il corteo si è diretto verso il cimitero dove sono stati deposti piccoli papaveri rossi – simbolo della Resistenza - sulle tombe dei quattro partigiani sepolti nel cimitero di Ello; per gli altri due, la memoria è stata affidata al Monumento ai Caduti. 
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Durante il discorso, il sindaco Elena Pirovano ha voluto sottolineare l’importanza di ritrovarsi come comunità in un momento dedicato al ricordo: ''il 25 aprile è, per l'Italia, la festa della pace, della libertà ritrovata, del ritorno dell'Italia tra le nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà hanno prodotto la Costituzione repubblicana, che ancora oggi rappresenta la garanzia della nostra democrazia e della giustizia''.
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Pirovano ha poi ricordato quanto la memoria di quella generazione debba parlare anche all'oggi: ''La festa della Liberazione deve essere un incitamento a tenere la schiena dritta, come fecero i soldati che non si arresero, come i partigiani sulle montagne, come le donne che offrirono rifugio a rischio della propria vita''. Ha poi aggiunto sentiti ringraziamenti a chi lavora per assicurarsi che l’impegno di queste persone, i loro volti e i loro nomi restino nella memoria delle comunità in cui hanno operato.
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''Grazie all'ANPI conosciamo i nomi dei sei partigiani ellesi. Ricordarli oggi è un dovere: anche a loro dobbiamo la nostra libertà e la nostra democrazia''. 
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